Oggi non ho nessuna voglia di lavorare…sono esattamente 16 ore (non continuative, grazie a Dio) che cerco di produrre il mandato alle liti perfetto in inglese e arabo, il cosiddetto dual text, croce e delizia (in realta’ principalmente croce) di ogni documento ufficiale che si produce in questo posto. Stufa della vicenda mi intrattengo con voi.
Innanzitutto commozione e invidia si alternano vorticose al pensiero che svariati fra voi hanno mangiato le cotolette della mia mamma sabato scorso…commozione per la telefonata cumulativa, pur se monopolizzata da Consuelo, e invidia per la vostra massiccia ingestione di carne suina. Inviterei mia madre ad evitare, in futuro, di intrattenere ospiti con la visione delle mie foto da infante anni ’70. Anche le immagini vintage della mia parentela non mi sembrano poi cosi’ opportune…Ah, Braccino, per rispondere al tuo quesito: non so di preciso perche’ la Consu conosca (anche meglio di me) i nomi di tutti i miei parenti e li riconosca in fotografia pur non avendoli mai visti dal vivo. Sospetto da anni che, in tempi passati, abbia creato una sua versione di “Indovina chi?” basata sui personaggi della famiglia Zingales-Schneiter. Scommetterei anche 10 Rial sul fatto che la sua figurina preferita e’ nonna Liboria.
Novita’ a piene mani dal mio weekend omanita:
La TV non funziona ancora e non mi stupisco piu’ di tanto ma, giovedi’ scorso, dopo 7 ore abbondanti di attesa (dale 9 alle 16.30) dei vari teams di esperti assoldati per consegnare, appendere ed installare l’oggetto, alla notizia che mancava un cavo di fondamentale importanza per la connessione al satellite e quindi potevo solo vedere i DVD, ho perso la calma olimpica che, finora, mi ha permesso di sopravvivere al Sultanato. Risultato: sceneggiata napoletana (Berta, e’ ancora lecito usare questo termine nella padanissima Repubblica?) in soggiorno con urla e strepiti. Tecnici indiani in fuga dall’appartamento. Inseguimento fino all’ascensore. Lancio dell’enorme scatolone che conteneva la TV addosso ai maledetti cialtroni . Ancora urla mie seguite infine da urla degli indiani. Crisi di nervi.
Passiamo alla seconda fase dell’avventuroso giovedi’: quando ho smesso di urlare, ho chiamato il mio vicino di casa di Roma che ha una TV, molto meno bella della mia ma funzionante, per chiedere ragguagli sul cavo misterioso. Gentilmente mi ha fornito un disegno raffigurante l’oggetto con cui, verso le 17.30, mi sono recata al supermercato Lulu’.
Al suddetto Lulu’ c'erano gia' i 15.000 indiani che amano popolare il luogo durante le serate del weekend ma non c’era il cavo giusto. Il commesso, prima ha cercato di vendermi un rotolo di cavo da 20 metri con abbinata una scatola da mezzo chilo di prese e spinotti (manco fossi una provetta del bricolage) e poi mi ha consigliato di attraversare la citta’ e andare a Ruwi a prendere un amico di suo nonno che, una volta trasportato a casa mia, avrebbe potuto risolvere il problema. Seconda crisi di nervi con urla e strepiti. Ora cambio tempo verbale e passo all’indicativo presente con un po’ di frasi in terza persona (tipo Gian).
Decido, intorno alle 18.30, di spingermi fino a Qurum dove, tra i 15 centri commerciali densi di negozi di elettronica, ero sicura di trovare il cavo ma un superingorgo autostradale mi impedisce di uscire a Qurum e proseguo sulla Sultan Qaboos Highway progettando di uscire allo svincolo successivo e tornare a casa a piangere. Mi trovo completamente ferma in un disastroso ingorgo (distinto da quello precedente) sulla corsia di sinistra di un simpatico rettilineo a 4 corsie con sottilissimo spartitraffico centrale. La noiosa premessa e’ necessaria a capire il mirabolante evento. Se non visualizzate a sufficienza, prendete un modulo per la constatazione amichevole e fate un bel disegnino. La macchina A, immobile, contiene la Zinga in tuta, in preda ad una terza crisi di nervi, che fuma una cicca dietro l’altra bestemmiando contro l’universo e la giornata di vacanza inutilmente perduta. La macchina B che procede in senso opposto a passo d’uomo, preceduta e seguita da esercito e polizia, contiene nientepopodimenoche il meraviglioso SULTANO QABOOS di pirsona pirsonalmente che saluta a destra e a manca. Quando la macchina B si trova in corrispondenza della macchina A, separata da un metro scarso di distanza, Sua Altezza saluta la Zinga!!! Che bello, che bello! Ho visto Qaboos! E’ preciso identico al suo ritratto sulle banconote :-)
Torno a casa felicissima, vedo la TV, mi incupisco brevemente e poi, finalmente, esco a cena. Ristorante indiano, baretto stiloso e a seguire la disco piu’ trash che io abbia mai visto da queste parti. Alla consolle uno sconosciuto votato come 24esimo miglior deejay del 2005 (???) da un magazine di oscura fama e, nel locale, (abilmente nascosto nel sotterraneo di un hotel di lusso) il piu’ allucinanete coacervo possibile di mignotte filippine grasse, omaniti in serata e occidentali ubriachissimi. Vince la palma di mio personaggio preferito un femminiello asiatico vestito da Audrey Hepburn in Vacanze Romane (incomprensibilmente poco apprezzato dalla clientela del locale). Che dire?