Sunday, May 4, 2014

Il pendolo della morale: dove sta andando il Sultanato?

Mentre mi godo il balsamico clima primaverile (41C umidi alle 10 di mattina) in un ufficio che oggi ha visto la tragica defaillance del condizionatore, metto da parte brevemente le "sudate carte" per tentare - con la consueta superficialita' - di sviscerare una questione che, in quanto residente, mi sta molto a cuore.  Sappiamo tutti che il Sultanato e' un paese islamico e che questo comporta una serie di regole, prassi e restrizioni com'e' normale che sia: il paese e' loro, la religione pure e, se non mi va bene, posso pure inscatolare i miei averi e trasferirmi altrove. Sappiamo anche, pero', che queste regole, prassi e restrizioni sono infinitamente meno rigide che, ad esempio, in Arabia Saudita. Forse vi sorprendera' ma l'Oman, per molti aspetti, e' piu' liberale anche del Qatar (provate ad atterrare a Doha con una bottiglia di Montenegro e un cotechino in valigia...) e dei "vorremmo essere super-cosmopoliti ma non ce la facciamo proprio" Emirati (lasciate perdere l'Economist e vedetevi lo stupidissimo "Sex and the City 2" ambientato ad Abu Dhabi per farvi un'idea). Detto questo e assicuratovi che 1. non porto il velo, 2. posso guidare, 3. i bar che hanno l'apposita licenza vendono alcolici, le contraddizioni abbondano.  

Il mio personale casus belli per questo post e' la notizia che Zouk, un "club" (virgolette dubitative) di Muscat, ha dovuto cancellare una festa a tema in seguito al pubblico oltraggio dei locali, autoalimentatosi oltre ogni proporzione causa whatsapp et similia. Ecco il poster originale del party:
A me pare una boiata ma chi sono io per giudicare
In sintesi: un locale organizza un pigiama party (?!?) che include un qualcosa definito "The Big Pillow Fight". Suona il DJ della radio, Darren, che a confronto Linus di radio DJ e' Ozzy Osbourne. Nessuno capisce di cosa si tratti ma gli animi si accendono e il sacro fuoco dell'indignazione si espande di Smart Phone in Smart Phone. Effetto valanga, sciagura, disastro, i nostri valori, dove andremo a finire,  haram! haram! haram! Risultato: serata cancellata "per motivi tecnici" e annuncio su FB:
Di grazia, che motivi tecnici sono? Carenza di cuscini? :)
I commenti degli indignati sono "scomparsi" da FB ma il sempre attento blog Oman Coast e' riuscito a catturare un paio di menti eccelse qui. Prosa fluida e concetti bene argomentati, manca solo 1!1!1! per gettarmi nello sconforto piu' assoluto. Leggetevi anche il post gia' che ci siete (e se vivete in Oman seguite il blog perche' e' golosissimo).

Innanzitutto mi domando come tutte le parti coinvolte (organizzatori, aspiranti avventori e indignati) immaginavano che si sarebbe svolta la serata. Gente in pigiama di flanella in un paese di camicie da notte?  Cubiste brutte in baby doll? Battaglia coi cuscini fra donnine discinte in un ring tipo lotta nel fango? La mia immagine di un pigiama party ruota attorno a ragazzine rosa-vestite che  parlano male dei fidanzati e guardano film d'amore ingozzandosi di schifezze e piangono - un po' per il film e un po' perche' sono grasse/sole/tristi - e poi mangiano piu' schifezze. Come si trasporta questa roba in un bar?

Se non riesco a visualizzare io questa curiosa idea di party, cosa gli ha detto il cervello al regazzino omanita che non ha mai messo piede in un locale notturno? Ha letto "pigiama" e ha fatto il collegamento pigiama=letto=zozzerie? E - vero nodo del problema - cosa l'ha portato a condividere le sue idee con tutta la rubrica? E perche' gli amici suoi che, per il principio del telefono senza fili (in inglese Chinese Whispers, che fa molto piu' John Le Carre'), hanno capito pure meno, si sono affrettati a ri-condividere? 

[Digressione: Qualcuno levi i telefoni a questa gente perche' non se ne puo' piu' di sentir gridare all'Apocalisse ogni tre giorni: l'invasione delle vedove nere, la morte certa per MERS, la banda di criminali che ti regala il portachiavi col GPS dentro e poi ti segue a casa (quello che ti regala le caramelle con la droga no?). A tutto questo io rispondo: MIO CUGINO UNA VOLTA E' MORTO].

In qualche modo il tam tam ha fatto il giro di Muscat tre volte e - in ossequio ai whatsappisti - la scandalosa festina e' stata cancellata. 

Avevo una conclusione molto tranchant per questo post ma, dopo la storia di Genny 'a carogna, mica me la sento di deridere chi cede alle pressioni della massa meno intellettualmente qualificata. 

Pertanto cambio conclusione e dico: ma voi che vi scambiate messaggi sgrammaticati in difesa dei vostri valori, lo sapete cosa vogliono dire le scritte sulle magliette colorate da RO 2 che comprate al Centre Point? Negli anni ho visto di tutto, da richieste malposte di fellatio a offese alle madri dei presenti: questo e' quel che ottieni a farti fare le magliette spiritose in Cina... E li avete visti i pub pieni di signorine del mestiere e ubriachi che non dovrebbero bere (chi ha orecchie per intendere intenda)? Nella scala da "zero" a "andremo all'inferno", non vi pare facciano piu' punti di due tizie che - per motivi inesplicabili - vengono retribuite per prendersi a cuscinate in faccia? E le escort? Vogliamo parlare delle escort? 

(Bieca scusa per mostrarvi una mia casuale e recente scoperta). 

Qualche tempo fa, cazzeggiando su Muscat Where Can I Find, mi e' caduto l'occhio su un post, quasi immediatamente rimosso dagli amministratori, che titolava "Do you need a woman tonight?" e rimandava a un sito. 

Il sito dopo qualche settimana e' stato bloccato ma gli screen shot rimangono. Ve ne posto uno che mostra l'ingegnoso sistema di pagamento dei servizi:
1st time "pay thru Western Union only for SOME SECURITY REASON". LOL

E uno piccolo piccolo che ci stanno scritte robe zozze e se le volete leggere lo ingrandite mentre, se siete minorenni o bigotti, non lo guardate.

Quel che evinciamo da tutto questo (e buttiamoci dentro anche le proteste contro la Royal Opera House, se non altro perche' i manifestanti barbuti sono stati imprigionati dalla polizia nel mio palazzo mentre io e vicina E. cercavamo di uscire per l'aperitivo, nonche' il "Ban on the Bands", che ha di fatto cancellato la musica dal vivo dai locali, e i recenti problemi di alcuni bar al rinnovo della licenza alcolici) e' che: 

1. Tutto e' la contraddizione di tutto
2. Il bue da' del cornuto all'asino
3. I social networks sono il male
4. E' meglio se mi mordo la lingua per non inveire oltre

Sunday, April 27, 2014

Pulizie di primavera

Con un certo ritardo, i miei migliori auguri per l'equinozio di primavera, la Santa Pasqua e tutte le festivita' varie ed eventuali che si sono succedute dall'ultima volta che ho aperto Blogger. Al grido di "se Chiara ha resuscitato il blog, io non posso essere da meno", approfitto della giornata lavorativamente piu' morta del semestre per fare "mea culpa": negli ultimi mesi ho avuto una forma grave di "omanite", l'atarassia che avvolge il Sultanato paralizzando volonta' e iniziativa. E' una malattia affascinante il cui sintomo principale e' che ti pesa il culo a fare qualunque cosa. Ci scivoli dentro, quasi senza accorgertene, ma quando inizia a sembrarti normale rubare la carta igienica in ufficio perche' andare a comprarla al supermercato e' un'impresa inaffrontabile, e' il momento di guardarti allo specchio e ammettere che hai un problema. 

Due settimane fa ho parlato con lo specchio e lo specchio mi ha detto che facevo schifo. Mi ha anche detto che il mio appartamento stava cadendo a pezzi, che era ora di farmi le unghie (e gia' che c'ero pure i capelli), che la mia macchina era un parallelepipedo di fango su ruote, che avere la TV non funzionante da due mesi solo perche' si e' rotto il telecomando del decoder e' da disadattati e che nutrirsi di panini al salame non aiuta la prova costume. Mi sono dissociata dall'ultima osservazione, che tanto qua si va al mare tutto l'anno quindi la prova costume e' un concetto astratto e sostanzialmente inutile, ma - a fatica - mi sono accollata tutto il resto a testa bassa e col capo cosparso di cenere.  Se ho fatto staccare e lavare le tende, aggiustare la maniglia della porta d'ingresso che mi restava in mano a giorni alterni, razionalizzato le scorte di cibo e alcool, dato un qualche tipo di ordine al guardaroba e riacquisito la TV (vi prego salvatemi da Dmax e Real Time perche' sono peggio dell'omanite), posso pure ricominciare a scrivere.

Un paio di prestigiose foto degli ultimi mesi e ripartiamo di slancio:

 Pesca d'altura e millantato credito (la cernia mostruosa con gli occhi pallati)

Come esimersi dall'annuale gita in Pakistan? (la foto e' una bieca scusa per bullarmi del mio nuovo vestito luccicoso)

L'Omanite 2.0 in trasferta europea: casa, cani e "The Constant Gardener"

Scuola guida elefanti: senza "sella", senza ausilio, senza un responsabile che sapesse cosa fare di preciso.
Visitiamo una portaerei...
... e il weekend dopo sfasciamo una macchina a noleggio sulle dune.
To' guarda, l'India vista dal Pakistan!

Il pezzetto d'orto in comodato come gli anziani.
La scemenza che crea il buonumore. 


 
Dopo l'album delle foto sceme, vi ritengo aggiornati quanto basta sulle mie attivita' quindi possiamo passare ad altro.

Thursday, February 13, 2014

Il blocco dello "scrittore"

Mentre Muscat combatte una battaglia persa in partenza per non soccombere alle piogge di questa mattina, io siedo sul divano in un'inguardabile combo sovrapposta tuta&pigiama. Seguono un paio di foto rubate da FB.
Salutiamo il distributore Shell al Carrefour di Qurum

L'aeroporto...
Tre quarti d'ora per tornare dall'ufficio e, di questi, 20 minuti bloccata sul MILF Bridge. A breve scattano plaid e tazza di camomilla. RAI 2 in sottofondo propone Squadra Speciale Cobra 11 e ho appena finito di mangiare un panino col salame e una caprese con vera mozzarella di bufala importata appositamente per finire nel mio frigo. Praticamente potrei essere in Italia. Invece sono in Oman e - dopo tempo immemorabile - ho aperto il blog per scrivere qualcosa. Il problema è che non so cosa. Sono mesi che latito, che penso "hehehehe, materiale goloso per un post" ma poi il post non lo scrivo. Che fare?

Nel frattempo ho raccolto articoli di giornale, foto di cose assurde/orride, persino screen shots del sito di escort filippine con le descrizioni delle prestazioni ma rimango pigra e indecisa. 

Potrei recensire la pizza che ho mangiato al nuovo ristorante O Sole Mio al Radisson con vero cuoco italiano (decisamente buoni sia il pomodoro che la mozzarella ma la pasta era deludentissima e l'equivalente di 15 euro per una Margherita, pure se c'abbiamo i petrolsoldi, mi disturba). 

Potrei disquisire a lungo sui processi per corruzione che stanno facendo cadere teste a ritmi da Rivoluzione Francese nella business community locale (se interessa, fate una ricerca su Reuters).

Potrei parlarvi della mia surreale odissea al catasto omanita.

Oppure potrei chiudere questo inutile sproloquio e concentrarmi su Squadra Speciale Cobra 11 che stanno esplodendo le macchine sull'autostrada. Sopravvivo al weekend e poi torno. Prometto.

Sunday, October 6, 2013

E quindi stai imparando l'italiano? Interessante...

Giovedi' scorso un collega omanita mi ha fatto un regalo. E' entrato nella mia stanza con un ampio sorriso. Ha detto "Bongiurno" e poi ha aggiunto qualcosa che suonava piu' o meno come "... camera... grazi". Io l'ho guardato con una certa perplessita' e, dopo una serie di sorrisi di circostanza, ho notato la mano che mi porgeva un libriccino. 

"Carissima, ho deciso di imparare l'italiano e, dato che tu ti arrabatti malamente con l'arabo, ho acquistato due copie di questa pregiata pubblicazione. E' il frasario italiano-arabo definitivo. Uno per me, uno per te e, in men che non si dica, il mio italiano sara' eccellente e il tuo arabo forse un po' meglio dello schifo che e' dopo 6 anni nel Golfo".

Ho esaminato il volumetto con scarso interesse. Copertina chiassosa con Torre di Pisa in bella vista. Carta sottilissima e very cheap. Solito frasario asettico in bianco e nero. Prezzo RO 1.5 (circa 3 euro).
La Copertina
 Poi ho chiamato il mio praticante e - insieme - (e' verissimo che, dopo anni, il mio arabo fa ancora effettivamente cagare) abbiamo tradotto il titolo dell'opera.

"The Italian Translator to teach Italian Language without a Teacher"
di Zaki Najeeb, Knowledge Bookstore, Beirut

Con un Signor Titolo del genere, non potevo non dare un'occhiata. 

Risultato: mezza giornata lavorativa persa, un paio di estratti pubblicati su FB che hanno attirato una tonnellata di commenti e la scimmia di leggere l'intero, inarrivabile, stupefacente capolavoro della linguistica moderna.  Pronti?

Partiamo coi preparativi di viaggio e un uso quantomeno disinvolto dei verbi essere e avere in varie, orride combinazioni ("Il passaporto a pronto", "Etutto quello che c'ho"). Chapeau per aver azzeccato la "i" nel plurale di valigia, sicuramente e' stato un caso.  



Alziamo la posta con il capitolo "Arti&Mestieri". Amici, dove lavorate? Nei campi? Negli allberghi? O forse nell'armata? Notiamo anche come egli sia "somma-mente" (e basta).

A fondo pagina appare il secchione Samir. 
Il pasto tipo:

Pollo con riso (me lo dia subito, per favore), caffe con latte, Burro colla marmellata (dove non e' chiaro se "colla" sia una congiunzione o l'Attack), nel dubbio, un buon Fromaggio.

Uno degli elementi ricorrenti dell'opera e' l'utilizzo schizofrenico delle maiuscole. Adorabile e romanticissima la frase "voglio Te" (anche se l'arabo si riferisce alla bevanda calda).   

Qui sotto, tutto quel che vi occorre per destreggiarvi col vostro dentista italiano. Dal dente artificiale al dente di ragione, passando per un preoccupante tumoro nella gengiva. Subito sotto, conversazioni col medico. Il perentorio "Mi dia una purga" e il misterioso "invenimente" (credo stia per svenimento), vincono nella sezione salute.

Dente di Ragione e' il dente del giudizio 2013


A seguire, commenti assortiti, utilissimi durante un viaggio.


Per la spesa del libanese che non rinuncia a hummous e fave, la lista definitiva. Pregevole la grafia di ceci e il fatto che i libanesi pensino di andare in giro a pagare legumi con "mezza lira".


Il nostro eroe e' pronto a leggere in Italiano. Vuole libri litterari. E pure un romanzo.


Per concludere la trionfale carrellata, le irrinunciabili sezioni su "Animali" e "Mesi dell'anno". Il Gane' non e' un budino piemontese ma un cane. Il bue si chiama anche "oro" e se non lo sapete siete ignoranti. Notate "becco" e "camello". Solo Passero, Gane' e Cavalla meritano la maiuscola, chissa' perche'.


sempre bella l'agosta!

Ci siamo quasi. Per affinare la conversazione, ricordate la magica frase "Tua nonna e' vecchia, decrepita", che l'Autore consiglia vivamente a chiunque voglia stringere amicizie nel Bel Paese.

Procediamo rapidi all'ultima, criptica, pagina. Il test finale che non saprei come svolgere. Non sono domande. Non sono nemmeno vere frasi. Il titolo recita "Traducete in Arabo".

Io, purtroppo, "Le diocesi. vaste" in arabo non lo so dire.


In sintesi, se un omanita vi ferma per strada a Milano e vi dice che vostra nonna e' una vecchia decrepita o vi chiede insistentemente una purga, prima di prenderlo a ceffoni, fermatevi un attimo e chiedetegli se anche lui ha studiato su "The Italian Translator to teach Italian Language without a Teacher". Se la risposta e' si', rimettetelo subito su un diretto Omanair Milano-Muscat.

Friday, September 13, 2013

Un weekend sullo Stretto di Hormuz

Correva l'ultima settimana del mese di Ramadan dell'anno 1434 (per voi del calendario gregoriano parliamo di poco più di un mese fa) e mi lamentavo con C. della mancanza di progetti per Eid Al Fitr, la vacanza di fine Ramadan. 

"Oh, c'è un volo A/R per Khasab a RO 48 (un centinaio di euro), si va?"
"Pronti, prenotiamo!"

Iniziava così il nostro viaggio verso il Musandam, enclave omanita in territorio emiratino, strategicamente situata all'imboccatura dello Stretto di Hormuz. Favorisco foto rubata da Wikipedia:
Il Musandam è la penisola frastagliata che punta verso le coste dell'Iran
"Bene AZ, ora che abbiamo prenotato il volo e due notti nel pacchianissimo Khasab Hotel, abbiamo idea di cosa fare da quelle parti?"

"Boh, parlano tutti di 'sti fiordi, facciamo la gita in barca tipica ("Dhow") con puntata a Telegraph Island, dove nell'800 gli inglesi piazzarono una stazione del telegrafo sulla linea da Londra a Karachi? Magari ci buttiamo dentro le pitture rupestri, le case scavate nella roccia e un paio di forti. E due birrette al Golden Tulip".

Googlando pigramente in cerca di ulteriori info sulla nostra destinazione, però, emergeva - a poco a poco - una faccenda infinitamente più interessante di quattro capre incise su una roccia.
Le robe rupestri siamo andate comunque a vederle.
 Da siti turistici, flickr di anziane scandinave, giornali europei e profili Facebook a caso comparivano riferimenti continui a misteriosi contrabbandieri (per amor di chiarezza e anche per amore del mio permesso di soggiorno, qui si parlerà solo ed esclusivamente di commercio di beni leciti).

Parole chiave: Iran, barche, capre, sigarette e televisori. Praticamente un esercizio di scrittura creativa: usa queste 5 parole per raccontare una storia. La mia storia è questa - e badate bene che è solo una storia.

C'era una volta una penisola mediorientale popolata da pescatori e pastori di capre. Il terreno montuoso e inospitale rende difficili gli spostamenti via terra e i pochi abitanti della zona vivono isolati e - presumo - ignari dell'importanza strategica che a un certo punto avrebbe avuto lo stretto di mare davanti alle loro casette scavate nella roccia, stretto che i nostri eroi condividono con l'Iran. Negli anni '70, con l'ascesa al trono del Sultano Qaboos e la nascita degli Emirati Arabi Uniti, i pescatori/pastori peninsulari si ritrovano residenti in un'enclave omanita in territorio emiratino (con l'eccezione di un microterritorio che si annette agli Emirati diventando un'enclave emiratina in un'enclave omanita in territorio emiratino: il Medio Oriente è cosa complicata!).

Fast forward al nuovo millennio con l'importanza totalissima dello Stretto di Hormuz, le sanzioni all'Iran etc. etc.

Oggi Khasab è una strana cittadina servita da un aeroporto militare aperto al pubblico civile per 2 ore al giorno. Ogni mattina (tranne quando il volo viene cancellato per nebbia cioè spesso), arriva un bielica da Muscat, sbarca i passeggeri, viene pulito e rifornito di succhi di frutta e muffins, carica passeggeri e riparte per Muscat. Punto. E' qui che atterrano, nell'infernale afa di agosto, le due protagoniste della nostra storia.
Vista aerea dell'ubertosa penisola
Solita mappa priva di qualsivoglia attinenza con la realtà dei luoghi
Passiamo la prima giornata visitando Khasab e dintorni e chiedendo a chiunque ci capiti sottomano notizie su questa faccenda dei contrabbandieri. Mettiamo insieme inglese, arabo e urdu a caso. Ci aggiriamo con aria vaga intorno al porto. Scrutiamo il mare fino ad avere le allucinazioni. Contiamo con sconcerto furgoncini e pick up a centinaia. Il giorno dopo abbiamo finalmente una buona scusa per esaminare meglio l'area portuale mentre ci rechiamo a prendere il Dhow per la gita nei fiordi. Sottoponiamo ad un terzo grado spietato la guida e il capitano del Dhow (ne approfittiamo per imporci anche - a turno - come timonieri, praticamente le turiste dell'incubo).
"Viri a sinistra! Vadi, Fantocci, vadi!" E' FATICOSISSIMO (notare il surreale braccio da culturista che non mi spiego)
Intervallo/Tre Minuti di Turismo e Cultura

Ammirate la pausa pranzo a Telegraph Island, noi siamo le teste in acqua. Aneddoto: si dice che l'espressione "going round the bend" sia nata qui. L'estate ottocentesca a 50° su questo scoglio deserto, in effetti, doveva essere una gran brutta cosa. Se volete saperne di più sulla vicenda (e sui collegamenti telegrafici dell'epoca), leggete qua.
Bei posti!
Ma sto divagando. Torniamo ai contrabbandieri. Per confermare le info raccolte, una volta rientrate in città, affittiamo una Toyota Corolla rosso metallizzato e ci aggiriamo per il souq "iraniano" seguendo furgoncini e camionette in una demenziale riedizione di "Spie come Noi". Osserviamo i cambiavalute. Ci appostiamo alla rotonda del porto per vedere chi entra e chi esce. Chi ci conosce di persona avrà sentito, in tutti i peggiori bar di Muscat, la storia dell'inseguimento del furgoncino carico di TV, finito in modo demenziale quando ci siamo incastrate in un vicolo dietro l'inseguito, un indiano dall'aspetto lombrosiano, che ha dovuto fare manovra per farci passare prima di rimettersi a scaricare la merce (non prima di essersi affacciato al nostro finestrino per chiedere in tono ostile dove stessimo cercando di andare. Ho farfugliato in risposta "We are lost, where is the Khasab Hotel?"). Questo ha messo fine alle nostre attività di intelligence. Non ne vado per niente fiera. 
A me il rosso metallizzato non pare il colore ideale per aggirarci in incognito però la combo volante-manicure è stilosissima.
In sintesi la nostra ricerca, integrata dalle testimonianze dei locali - che parlano della questione come se fosse la cosa più normale del mondo - e da varie fonti giornalistiche, ci dice questo:

Ogni mattina qualche centinaio di barchini veloci lascia l'Iran schivando la Guardia Costiera iraniana. Carichi di capre e pecore, attraversano lo Stretto e puntano su Khasab dove scaricano gli ovini, caricano sigarette e televisori e, veloci come sono arrivati, ripartono per l'Iran. 

Su questo sono tutti d'accordo. Dal proprietario dell'autonoleggio alla receptionist dell'albergo.
Foto di Reuters, link in fondo al post. Leggetevi l'articolo e guardatevi le immagini!

Le capre arrivano. I televisori partono. Fin qui ci siamo ma, nello specifico, come è strutturata la transazione? Dove vanno le capre che il Musandam ha tipo 20.000 abitanti e mica possono mangiare tutte 'ste capre da soli? Da dove vengono tutti quei televisori? La risposta a entrambe le domande sembra essere "Emirati Arabi Uniti".

Come si svolge lo scambio? Chi paga gli scafisti di ovini e prende in consegna le bestie? Chi trasporta i televisori al porto? Chi gestisce i pagamenti? La risposta a tutte queste domande pare essere "gli omaniti". In effetti a Khasab ogni tre insegne, due appartengono a minuscoli "Import Export Offices"

Dove depositano la merce? Questa la so: al porto. Sì, al porto di Khasab che ha una sezione ufficialmente dedicata a questo peculiare commercio.

Chi ne beneficia? Un po' tutti, immagino. Gli iraniani riescono a procurarsi merci che altrimenti non potrebbero importare a causa delle sanzioni (e ci guadagnano qualcosina gli scafisti e "qualcosona" gli organizzatori piazzati oltre-stretto). Gli emiratini mandano in Oman TV e Marlboro e riportano a casa capre, con un profitto che faccio fatica a calcolare ma presumo interessante. Gli omaniti si occupano di trasporto via terra, logistica, stoccaggio, brokerage e, di riffa o di raffa, si fanno pagare da tutti gli altri. Chi ci perde? Come sempre, quando qualcuno ci perde, sono quelli che ci guadagnano meno: le acque dello stretto sono pericolose...


Se volete saperne di più, oltre a guardare il video, in calce c'è una breve raccolta di articoli e foto che ho collezionato nel tentativo di capire meglio questo interessante fenomeno commerciale.

France 24 ne scrive qui. Reuters qui parla della crisi del commercio dovuta al crollo della valuta iraniana e del ruolo delle autorità locali nella vicenda che - come avrete notato - io evito deliberatamente di menzionare (wink wink). D'altronde il governo, dopo essere stato cazziato dalla Germania l'anno scorso, non credo voglia sentirne parlare troppo. Qui trovate un po' di foto e qui l'album che sognavo di produrre ma che non ho potuto nemmeno cominciare dato che la zona carico/scarico del porto è stata chiusa al pubblico. Però una foto, una sola, un po' sfuocata e decisamente in lontananza sono riuscita a farla. Tre giorni di duro lavoro per questo:
Fierissima di questo piccolo momento di giornalismo investigativo. Ingrandite fino a intravedere le barche cariche di pacchi grigi.

Wednesday, September 11, 2013

Una piccola guerra in Medio Oriente, ovvero la Parabola della parabola.

Mentre gente di un certo livello attende il post sui contrabbandieri iraniani (che ho iniziato ma sto cercando di confezionare in modo da non attirarmi le ire delle autorita' del Sultanato), nelle ultime 24 ore va svolgendosi, nel silenzio dei media, una piccola, interessantissima riedizione del casino mediorientale.

I personaggi:
  • Padrona di Casa Occidentale
  • Inquilino Iraniano
  • Agente Immobiliare Saudita
  • Condominio US/Commonwealth
  • Casalinghe Isteriche
E' il 10 settembre 2013 e Padrona di Casa si sta facendo i fatti suoi in ufficio. "Pin", posta in arrivo su Gmail. 
Nuuuuuuuuuuuuuuuu, i fanatici dell'ordine mondiale condominiale!!!
La situazione e' seria. Inquilino Iraniano sapeva che il condominio non avrebbe tollerato un'antenna parabolica sulla facciata del palazzo. 
Inquilino Iraniano ha sfidato il sistema e il sistema - ratto come un furetto - minaccia pesantissime ritorsioni. "Se entro 7 giorni non ristorerai l'armonia estetica della nostra ordinatissima comunita', glielo diciamo alla Muscat Municipality (che poi fara' qualcosa, anche se nessuno sa bene cosa)".
Padrona di casa occidentale subodora una lunga guerra di trincea e tenta la contromossa chiamando in causa Agente Immobiliare Saudita, un simpatico beone che ha adottato da anni la classica uniforme Tecnocasa: capello ingellato, cravatta di colori improbabili dal nodo gigantesco, pantaloni troppo stretti e scarpe a punta. 
Agente Immobiliare Saudita e' in ottimi rapporti con Padrona di Casa - che finanzia una discreta quota parte dei Mohitos di cui va ghiotto - ma e' anche legato a filo doppio al Condominio, il suo piu' potente alleato.

Pausa suspence e pregiatissima mappa della zona di guerra:

Nemmeno Paint so usare decentemente...
Agente Immobiliare Saudita sorseggia un cocktail cercando di decidere da che parte stare. Dopo lungo cogitare, incapace di schierarsi apertamente, opta per una manovra diversiva e coinvolge  Collega Filippina uscendo ufficialmente di scena ma continuando a manovrare le sue pedine nell'ombra.

Condominio inizia a pentirsi. Ha stabilito un ultimatum e ha promesso una punizione esemplare ma sa che rivolgersi alla Muscat Municipality e' un esercizio burocratico che mettera' a dura prova le sue truppe. La diplomazia e' al lavoro, e' una corsa contro il tempo e non e' una corsa molto ordinata dato che i negoziati si stanno svolgendo in forma scritta in un inglese prossimo all'incomprensibilita'. 
Padrona di Casa scrive a condominio promettendo un generico intervento risolutivo. Condominio, sollevato, risponde in termini amichevoli. Filippina contatta Iraniano. Iraniano contatta Condominio rinfacciando screzi passati ma proponendo una pace che salvi l'onore di entrambi i contendenti.
L'offerta e' sul tavolo: Inquilino Iraniano chiede accesso al tetto condominiale per piazzare la sua parabola nel rispetto dell'ordine e del decoro. La palla passa a Condominio. 
Padrona di casa, dopo la fascinazione iniziale per l'allegoria della politica internazionale di cui si e' ritrovata protagonista, si e' gia' rotta i maroni. 

Secondo voi come va a finire?

Monday, September 2, 2013

Wake me up when September ends...

E' ufficiale: mi sono persa un mese per strada. Era luglio quando chiudevo il blog per ferie. Oggi e' il 2 settembre e non so come sia potuto succedere (contando, oltretutto, che secondo il mio personale senso dello scorrere del tempo, dovremmo essere piu' o meno a meta' aprile). 

Sono sconcertata e oberatissima di cose da scrivere quindi mettetevi comodi e procediamo con ordine partendo dai fatti miei. 

Vacanze di Luglio

Muscat-Doha-Barcellona-Fuerteventura-Barcellona-Venezia-Doha-Muscat

Praticamente 20 giorni di voli. Alzatacce, mezzi pubblici (rabbrividiamo), bagaglio perso - per fortuna una sola volta e non durante il trasporto formaggi/salumi verso il Sultanato, incastri di miglia e tessere frequent flyers e un paio di voli low cost che il mio ego expat viziato aborre. Chiunque non mi lasci trasportare il mio peso corporeo in valigie, borsette e, se mi aggrada, TV a 42 pollici, e' un barbaro. Pollice alto per Fuerteventura. Seguira' post dedicato in cui vi mostro come e perche' e' uguale all'Oman ma con piu' alcool. 

Per 100 beizas: Oman o Fuerteventura?
Per concludere ho fatto un passaggio breve ma intenso a Verona per visite e celebrazioni del mio genetliaco, festeggiato in tuta e ciabatte causa smarrimento bagagli.

Vacanze di Agosto 

10 giorni di Ramadan e due brevi pause fuori porta in un mese ridicolmente pieno di lavoro.
Musandam e Dubai. Seguira' post dedicato ai contrabbandieri iraniani che fanno base a Khasab (Musandam) e dei tentativi miei e di C. di capire il funzionamento di questo affascinante commercio di capre, sigarette e televisori a schermo piatto. 
Oltre che di contrabbandieri iraniani, il Musandam e' pieno di cormorani!
Non risparmiero' quattro parole su quanto siano screanzati i nostri vicini emiratini e su come sia stato sociologicamente interessantissimo presentarmi al Business Lunch di Zuma in DIFC (Dubai International Financial Centre) in jeans e maglietta.

Nel frattempo: 
  • mi sono re-iscritta al Boot Camp che riparte domenica prossima: il progetto dell'inverno e' la scalata collettiva del Kilimangiaro in febbraio e - dato che sono cretina - ci sto pensando; 
  • ho comprato un robot da cucina che rifiuta di obbedirmi; 
  • mi si e' allagata casa (ma forse questo gia' lo sapete); 
  • mi sono data agli acquisti di gruppo di frutta e verdura ai Mercati Generali; 
  • il mio nuovo praticante e' scomparso da 6 settimane e, l'ultima volta che si e' palesato su Whatssup, mi ha mandato foto di lui medesimo in un hotel di lusso in Europa a bere caffettini con El Shaarawy; 
  • Collega Scozzese Cinico e' dato per disperso da un mese e mezzo, insomma, c'e' confusione.
Per farvi rientrare nel loop e in attesa delle mie "utili" recensioni di viaggio, vi rifilo un po' di compiti a casa: 

1. Leggete Dhofari Gucci sullo scandalo dell'articolo di The Week sulla comunita' gay, qui.  Il tutto e' stato rimosso e The Week ha pubblicato un annuncio di scuse.

Se avete domande, ho una copia cartacea del giornale che include il pezzo in questione!
2. Per le nuove norme in tema di locali danzanti e gruppi di musica dal vivo emesse dal Ministero del Turismo, leggetivi il riassunto di Muscat Mutterings qui. Il Regolamento e' spassosissimo nella forma, meno nei - poco comprensibili - contenuti. Per chi aveva giurato di lasciare il Sultanato all'istante perche' con le nuove regole tutti i bar devono chiudere a mezzanotte, tranquillizzatevi, non e' vero.

3. Pirati, pirati, pirati. Da Muscat Daily: 

"Three separate approaches on merchant vessels by suspected Somali pirates have been reported in the Sea of Oman in the past ten days, including one incident which took place just 22 nautical miles from Sohar, according to the Oceanuslive maritime monitoring organisation." Riapriamo la stagione...

4. Politica Internazionale

Mentre tutti guardano alla Siria, il Sultano e' andato in visita in Iran. Favorisco la mia foto preferitissima fra le migliaia che sono state pubblicate.
La vestaglia d'organza...
 La foto viene da un articolo di Al Monitor . Non perdetevi il commento in calce del Sig. Obaid Karki, un uomo che si definisce "Paulite Picassoic Provocateur Constitutionalist Libertarian from UAE, Sexagenarian Paleoconservative of Arabspringer Attitude, Blackbelt Diehart Diogenesist, Spinoziste". Non capisco quasi un cazzo di quel che scrive pero' ha un notevole fattore di intrattenimento (anche se disapprovo per partito preso qualsiasi critica al meraviglioso Q.). Qui sotto la copertina del suo delirante, ipnotico blog. Se volete dare un'occhiata a quel che scrive questo bell'ometto, lo fate a vostro rischio e pericolo su alakhtal.wordpress.com.


5. Fashion in the Gulf

Gia' che si parla di roba ipnotica che ti cattura in un buco nero di vacua inutilita' e ti da' piu' dipendenza degli oppiacei, e' venuto il momento di confessare che seguo Latifa Al Shamsi e le sue manine tozze coperte di gioielli Van Cleef & Arpels. Se vi interessa come si veste e si accessoria (se questa parola esiste) un'emiratina ricca, non potete perdervelo.

Buon divertimento e a presto.

Friday, July 12, 2013

Arrivederci! Qua si chiude per ferie

Signore, signori,

Ramadan è iniziato da due giorni e mezzo e mi preparo a lasciare il Sultanato stasera per una meritata vacanza in Europa. Le trasmissioni riprenderanno a fine luglio. Vi lascio con una selezione fotografica dei più recenti avvenimenti (e non-avvenimenti) locali. 

1. Ho rinnovato con successo il visto di residenza: altri due anni di soggiorno sono assicurati! Sono lieta di annunciare che, in base ai risultati dei test medici per il visto, godo di ottima salute. Il medico della mutua omanita non ha nemmeno ritenuto necessario scalpellarmi un pezzo di naso per il test della lebbra (ultima voce della sezione A). 

Non ho nemmeno TBC e biliarzosi! Evviva!
 2. Notizia tristissima: è affondata poco fuori dal porto di Muscat una nave cipriota carica di bitume. Le spiaggie e il mare intorno alla capitale sono coperti di schifo. Il giornale locale scrive un articolo ridicolo e, ovviamente, nessuno lo controlla prima della pubblicazione (notare le sezioni evidenziate in rosa).

With maximum damage???
 3. Le banche, sempre le banche... L'altro giorno lamentavo problemi nell'uso della Visa Electron per prenotare un volo online. La carta scade nel 2026 (sì, nel 2026, non è un errore di digitazione) e le date di scadenza nell'apposita sezione del modulo di prenotazione, per ovvi motivi, non ci arrivano. Un'amica mi guarda, ride ed estrae una carta "Excel". Lei prenota online meno di me, dato che dopo 3 anni il suo nome è ancora "WELCOME KIT" e la banca lo trova normale...

Scadenza in marzo 2022...
4. Era un po' che non guardavamo insieme un menu. Il nuovo ristorante generico accanto allo studio, propone un'interessante selezione di spaghetti. Parliamo dei "Fotoshene Ntasha". Il cameriere non ha saputo darmi i dettagli (devo imparare l'urdu!) e Google non ne sa nulla. Idee? (Alexandrian Liver anche noto come Kebda Eskandarany esiste e il Giallo Zafferano egiziano propone la ricetta).

Fotoshene Ntasha, prima o poi vi ordino.