Wednesday, March 31, 2010

007 MISSIONE EMIRATI

Aspetto con ansia la pubblicazione di "Escape from Dubai", la storia vera di uno strano francese, ex agente segreto, riciclatosi come businessman a Dubai e, in poche parole, finito in un casino cosmico.


Dal sito ufficiale:

Dubai is a dangerous place to live, far from the open society it claims to be.
Dubai is a trap, where the laws established by the rulers never apply to them, so many foreigners are held, imprisoned without charges or even missing, conveniently forgotten because of politic, economic or military interests, but Herve Jaubert got out and can now speak out.

Adoro! Costui con un inedito outfit da 007/Golfo composto da muta da sub coperta da un burka è fuggito in gommone in India. Condannato in contumacia a 5 anni di galera ha scritto la sua storia.

Da alcune settimane ormai voglio scrivere la storia di un altro europeo in fuga da Dubai. Se il Sig. Jaubert è 007, il nostro amico John Smith (nome di fantasia) pare uscito da "Spie Come Noi". Finora mi ero trattenuta per ovvi motivi di segreto professionale. Cioè, in realtà la storia l'ho raccontata agli amici al bar ma mi pareva inopportuno pubblicarla.

Nel frattempo, seguendo il mio consiglio, John ha scritto a giornali, blog e quant'altro. Muscat Confidential ha pubblicato la prima parte della sua storia.

A questo punto posso dire la mia: il sistema legale di Dubai è di stampo dickensiano-barbarico Non paghi le rate della macchina? Ti blocco il passaporto/ti sbatto un paio d'anni in galera. Cosa dici? Se sei in galera non puoi lavorare e quindi pagarmi i debiti? Già, beh vabbè, non mi interessa!

Il nostro John perde il lavoro e non paga 2 rate di un prestito. Occhio alla cifra: ben 1,800 euro.

La banca gli blocca il passaporto, lui trova un altro lavoro e paga gli arretrati ma la banca non toglie il blocco. Il nostro eroe va via di testa. Voi cosa fareste? Contattare un avvocato a Dubai? Rivolgersi alla propria ambasciata a Dubai? Naaaaaaa, troppo facile. La soluzione è un'altra. Pagare la malavita cinese per sconfinare clandestinamente in Oman sul fondo di un camion carico di patate. Ovvio no?

E poi cosa pensavi di fare? Ho chiesto al nostro quando si è presentato in studio da me.

Andare all'Ambasciata e farmi repatriare.

Certo.

L'ultima volta che mi ha chiamato era all'aeroporto, stava cercando di lasciare il paese senza avere sul passaporto un timbro d'entrata. Non ha funzionato.

To be continued.

MEDAGLIA, MEDAGLIA, MEDAGLIA!

Tripudio e giubilo!

Dopo una sconcertante serie di umiliazioni inflitteci dai cugini d'oltralpe finalmente giustizia è fatta.

Il 30 marzo passerà alla storia come il giorno della grande vittoria.

E' ufficiale: il risultato della finale femminile del torneo di bocce dell'Intercontinental è - rullo di tamburi - ITALIA 21/FRANCIA 15!

Ringraziamenti:

  • Capitan Rossella per essersi assunta gli oneri organizzativi del torneo (anche se, proprio per la finale, ti sei dimenticata di portare le bocce :-)
  • Chiara per il ventunesimo punto. Un miracolo!
  • Rosetta, grande assente della finale, per aver dato un tocco di classe alla squadra.
  • Maura per essere venuta a vederci anche se infortunata e col collare da tamponamento addosso e per aver evocato lo spirito del nonno, pluri-medaglia d'oro di bocce, affinchè ci ispirasse.
  • Piero per lo studio del campo e i preziosi consigli.
  • Lo staff di Renardet per il supporto (e per avermi servito un mezzo litro di Pastis che mi ha di molto aiutata nella prestazione atletica).
  • Caroline per aver passato volontariamente ben 4 ore con un gruppo di italiani.
  • Daniele per essere arrivato a 3 minuti dalla fine ancora vestito da lavoro e aver ordinato una pizza gorgonzola/speck nel dopo-partita.
Venerdì sera ritireremo la nostra meritata medaglia d'oro. E' tempo di scrivere un discorso per l'occasione.

P.S. Come ci si veste per ritirare una medaglia ad un torneo di bocce???

Tuesday, March 30, 2010

PRICELESS

Al Ghazal Pub, Intercontinental Hotel, 29.03.2010.

Io ed Emily.

Una bottiglia di vino rosso: 13 Rial

Un pacchetto di Marlboro Light: 1,200 Rial

Un omanita secco secco e di mezza eta', in dishdasha azzurro-camicia da notte che passa circospetto e fa scivolare sul nostro tavolo il pizzino qua sotto: NON HA PREZZO!



Notate che, essendo rispettosa della privacy di questo simpatico personaggio, ho cancellato le ultime cifre del suo numero di telefono. Sono tuttavia disponibili a richiesta.

Curiosita': il foglietto e' uno scontrino del supermercato Khimji dove, leggo sul retro della dichiarazione d'amore, il nostro amico Ahmed ha acquistato 2,240 kg di pollo della Polleria A'Saffa, 3 monoporzione di Nutella, un "Suntop Mango" che presumo essere un succo di frutta, dei wafer e tre ricariche telefoniche da 1 Rial cadauna.

Dalla quantita' di pollame acquistato e da vari altri elementi io ed Emily abbiamo dedotto che Ahmed tiene sicuramente famiglia...e bravo il nostro pio amico che, con una birra media in mano, tacchina straniere al bar in una tarda serata infra-settimanale.


Sunday, March 28, 2010

IL RITORNO DI DOTTOR SANDRA E ALTRE STORIE

Mattinata Fastidiosa: riemerge oggi dalle nebbie del passato il mio alter ego segreto, Dottor Sandra.

Uomo.
Indiano.
Distinto.
Di mezza eta'.
Sicuramente baffuto.

Ma mi domando e dico, perche' io devo imparare nomi tipo PAVITHRAN NITTOOR, DINELI GOWRIBALAN o SHANTHA MADURAPPERUNA (e questi sono quelli piu' semplici) e voi non sapete scrivere il mio?

Perche' poi io mi sono messa di buzzo buono a capire quali dei vostri nomi sono maschili e quali femminili e voi, solo perche' avete amici maschi che si chiamano PRASANDRA, MINENDRA, RAMACHANDRA o roba del genere, partite dal presupposto che Alessandra sia nome da uomo?

Credete che non veda le vostre faccette baffute e deluse quando venite in studio? Io lo so che voi volevate il Principe del Foro di Calcutta (che detto cosi' rievoca, non so perche', immagini orribili). E invece no. E capitela finalmente.

Ve l'ha gia' fatto notare anche Chiara.

Mi sto irritando non poco quindi facciamo in modo, cortesemente, che non mi arrivi mai piu' un invito rivolto a Dott. Sandra e Gentile Signora! (foto d'archivio)



Per il resto tutto bene. Ho passato un ottimo weekend mondano, ho portato Scatola a fare il tagliando e non me l'hanno persa, ho scoperto di essere sull'orlo della bancarotta e ho litigato con svariate banche (ovviamente i litigi piu' scenografici sono sempre con la banda di macachi ammaestrati - male - che gestisce la mia attuale banca di cui qui non faccio il nome).

Sunday, March 21, 2010

SOLO IN OMAN...ALMENO SPERO!

Si avvicina l'estate e fervono le prenotazioni aeree per fuggire dall'afa. Poco fa intercetto la segretaria dello Scozzese Cinico che fissa un calendario da tavolo in preda alla confusione piu' assurda.

"Alessandra, io gli aerei li ho prenotati giusti ma non capisco piu' nulla. Non mi tornano i conti coi giorni della settimana. Aiuto!".

Ci ho messo un po' a capire. Guardate bene la foto.



Ho cancellato dal calendario il nome del pregiato Auditor che ha stampato questo capolavoro ma sono disponibile a comunicarvelo in privato... io non saprei se fidarmi di un revisore dei conti del genere.

P.S. Parliamo dell'immagine della pioggia di banconote sul businessmen ombrellato. Cosa significa? Che gli fanno schifo i soldi?

Saturday, March 20, 2010

QUANTO COSTA VIVERE A MUSCAT?

Con questo post vorrei chiarire una questione una volta per tutte. Continua la processione di aspiranti expats che mi scrivono in cerca di info. La grande domanda è sempre la stessa: quanto costa la vita in Oman?

La risposta è, pure quella, sempre la stessa: DIPENDE. Se vuoi andare per bar, comprare formaggi e affettati d'importazione, guidare una macchina che non potresti permetterti in Europa e vivere in un quartiere fashion, preparati a spendere. Tanto. E con gioia. Altrimenti vivi e compra "local" e spenderai pochissimo.

Recentemente mi è caduto l'occhio su una tabella. Viene dal blog locale di una persona di connotazione etnica differente dalla mia (Rossella, e' sufficientemente politically correct?) e, secondo lui, questo è il costo della vita a Muscat. La tabella è in Rial e 1 Rial è pari a circa 1,90 euri.

Ora leggete. Parlo soprattutto con voi, amici residenti in Oman. Iniziamo a vergognarci subito della nostra vita coloniale e viziata o rimandiamo a dopo il weekend?

N.B. "Leisure" 40 Rial? "Clothing" 15 Rial? Magari! Se riuscissi a tenere un budget del genere sarei ricchissima...

Item

Single

Couple

Couple with 2 kids

Housing

225

275

350

Food

75

150

175

Utilities

50

80

125

Leisure

40

60

100

Transport

20

30

40

Clothing

15

25

40

TOTAL

425

620

830


Esempio pratico del perche' la tabella qua sopra non mi piace: torno or ora da Al Fair, il supermercato dove chi vuole vivere con RO 425 al mese non dovrebbe mai entrare. Per l'approssimarsi della Santa Pasqua, all'ingresso troneggia una piramide di Colombe Bauli. Beh, se ti gestisci secondo la tabella, una Colomba da un chilo, che costa RO 9.475 (un bel 18 euro...), consuma il 12.63% del tuo budget mensile per il cibo. Non ci siamo.

P.S. Date un'occhiata ai prezzi. Gia' il pandoro se lo fanno pagare come se fosse veramente fatto d'oro ma con la colomba mi pare che stiano proprio esagerando...




Wednesday, March 17, 2010

UN INDOVINO MI DISSE...


Ieri sono stata a pranzo al Turkish House coi colleghi. Vi chiederete di cosa parlano quattro avvocati a tavola. Casi giudiziari? Clausole contrattuali? Nulla di tutto cio’.


Collega Americano ci ha confidato che anni fa, in giro per Istanbul, apprese come leggere i fondi del caffe’. Detto fatto, sono partite ordinazioni multiple di caffe’ turco (che a me non piace per nulla ma poco importa).


Notate la tazzina centrale. E’ la mia. Il mio indovino personale sostiene che un enorme fardello mi schiaccia o, in alternativa, una grave minaccia aleggia su di me come un avvoltoio pronto a ghermirmi.


Non sono affatto soddisfatta del responso. Non volevo nemmeno ingurgitare un ulteriore caffe’ turco per avere un’altra chance percio’ vi chiedo: c’e’ qualcuno tra di voi che legge i fondi del caffe’ e mi puo’ dare un secondo parere?


Su, non siate timidi o meglio timide, lo so che siete appassionati/e di tutte queste scemenze.


Tuesday, March 16, 2010

LIMONE AMARO


Hmmm... avete ancora voglia di andare in vacanza a Dubai? Beh, state attenti! Dopo la coppia inglese che tanto fece discutere fornicando in spiaggia l'anno scorso, ecco un'altra "coppia" arrestata per zozzerie. Coppia si fa per dire e, se leggete bene l'articolo, capirete cosa intendo. Inglesi anche loro. Beh, lei.

Nota a parte per la "Emirati woman" che li ha denunciati alla polizia. Ma lo sai che sei simpaticissima? Un secchiello di fatti tuoi no? E poi, pia donna, cosa facevi in giro per locali a Jumeirah?

Monday, March 15, 2010

GIOCO A QUIZ



Indovinate cosa sto facendo in questa immagine (a parte sorridere scioccamente).

Da qui parte una lunghissima storia che ci accompagnera' per i prossimi 24 mesi e molto oltre.

P.S. Rossella, perche' la foto e' venuta cosi' sbilenca?

ESAMI DEL SANGUE

Oggi non avro’ un bell’aspetto ma sospettare che io abbia la lebbra mi sembra francamente eccessivo.


E’ tempo di rinnovare il permesso di soggiorno e quindi di fare le analisi del sangue, obbligatorie e mirate a scongiurare la presenza nel Sultanato di immigrati infetti.


Said, il PRO (leggi factotum abbastanza inutile) dello studio non mi ha voluta accompagnare. Lo sventurato piange ininterrottamente da giovedi al capezzale del suo pick up decorato a fiamme oro/argento che agonizza in un garage di Wadi Kabir dopo aver centrato un TIR alla rotonda del The Wave. La verita’ e’ che io non voglio andare in macchina con Said. Mai. Said guida come un cane idrofobo e, a cadenza trimestrale, resta coinvolto in incidenti potenzialmente mortali. Lui, poi, non si fa mai nulla ma i suoi passeggeri sovente si frantumano.


Decido quindi di raccogliere tutti i moduli ed avventurarmi in solitaria verso Darsait alla ricerca del temibile “Infectious Diseases Examination Section”, un Ufficio del Ministero della Sanita’ abilmente mimetizzato in un vicolo vicino al Lulu Hypermarket.


Lo Scozzese Cinico, bonta’ sua, mi disegna una mappa a dire il vero piuttosto criptica (vedi foto) e aggiunge:


“E’ facilissimo, la “S” e’ lo Sheraton e la mappa spiega perfettamente il percorso, se non lo trovi e’ perche’ sei bionda”.

“Alastair, io NON SONO BIONDA”.

“Beh, ancora peggio, allora…”




Tralascio un paio di svolte sbagliate e di manovre complicatissime in vicoli stretti e affollati di indianini nervosi che sgusciavano ovunque nelle loro Toyota Echo del 1985. In un paio di occasioni ho desiderato essere in Smart ma Scatola ha dato il meglio di se' sulle manovre di precisione. Stasera devo ricordarmi di grattare via dal paraurti un pony express con tutto il motorino, tre operai pakistani e una capra.


Sono finita in una scuola e in un Ufficio Pubblico segreto (cosi' segreto che nemmeno il custode sapeva cosa fosse) e ho pure scoperto una nuova strada per andare a Muttrah.


Nel frattempo tutti gli europei a cui avevo telefonato in cerca di aiuto avevano detto la stessa cosa. “Bla bla bla Sheraton, blabla ad un certo punto a destra, blablabla, non mi ricordo bene ma lo vedi perche’ ci sono sempre 100 milioni di indiani in coda”.


Dopo lungo peregrinare ho finalmente raggiunto la mia destinazione. In effetti mezza Mumbai attendeva pazientemente il suo turno. Li ho superati TUTTI avviandomi alla sezione femminile semi-deserta. Sono seguiti timbri, controtimbri, lanci di fototessera, consegna della provetta da 0,33 per il sangue (quanto c*zzo gliene serve per fare ‘ste analisi?) e varie altre pastoie burocratiche.



In ambulatorio –


“Salam Alaikum”

“Alaikum Salam”

- convenevoli vari -

“Tira su la manica, stringi il pugno, dai che ti levo l’equivalente di una lattina di Coca Cola in sangue perche’ melius abundare quam deficere”.

“La ringrazio”

“Vediamo un po’ gli esami opzionali, le lastre per la TBC direi di no, Malaria no, AFB boh (secondo me non sapeva nemmeno lei cos’e’)” poi tace e fissa l’ultima riga “NASAL/SKIN SCRAPING FOR LEPRA”.


Mi guarda con sospetto, ricontrolla il modulo, scartabella nei miei documenti e torna a fissare il modulo. Gliel’ho visto negli occhi: lei lo voleva fare. Ha rinunciato solo perche' sono europea.


Morale della favola: prendere meno sole nei weekend, bere meno ai ricevimenti, dormire un po’ di piu’ se avanza tempo.


IO NON HO LA LEBBRA, LO GIURO, OGGI SONO SOLO UN PO’ PROVATA.





Saturday, March 6, 2010

POLITICALLY INCORRECT

Avrete saputo dell'uomo di Hamas ucciso a Dubai. Avrete seguito le polemiche sul commando che viaggiava, si mormora, con passaporti europei e che "possibilmente" apparteneva al Mossad.

Per un commento completo, vi rimando al solito Muscat Confidential, nel mio piccolo mi limito a due appunti tra il serio e il faceto su questa vicenda. Serio: Dubai ha deciso da tempo che gli israeliani non possono entrare in UAE. Fin qui tutto bene. Ma cosa fare con tutti gli israeliani che hanno un secondo passaporto, spesso europeo o statunitense?

Pensa che ti pensa, CSI Burj Al Khalifa se ne e' uscito con un'idea geniale: mandiamo i nostri astutissimi poliziotti (peraltro i piu' antipatici del mondo) ad un corso per riconoscere gli israeliani indipendentemente dal passaporto con cui viaggiano. Questa la descrizione ufficiale del piano nelle parole del capo della polizia di Dubai -

... "Earlier, Israeli dual citizens could easily enter the country even if officials recognised them as Israelis from their accents and traits, but [from] now on they will be carefully scrutinised, regardless of what passport they hold." The Dubai Police Chief added that this did not mean anyone would be mistreated. He said immigration officers are to undergo intensive training to study Israeli people and identify their traits, accents, body language and manners.

Comunque vada, sara' un successo. Nella parte del mondo dove nell'ultima settimana mi hanno scambiata per Tizia (leggi qui), per un'inglese (dal notaio), per una libanese di malaffare (giovedi' notte ma questa e' una lunga storia) e, udite udite, per una rumena (Chiara, smetti di ridere, ti prego), sono sicura che l'appuntato Abdallah non avra' problemi a riconoscere un agente del Mossad addestrato a muoversi sotto copertura...

Faceto: vorrei una maglietta. Da qua non posso ordinarla perche' non si possono ricevere spedizioni postali da Tel Aviv. E' spaventosamente trash ed e' in vendita qui.

Vi ho dato un'idea per il mio regalo di compleanno...





Monday, March 1, 2010

RITORNO AL LICEO

Breve cenno sulle mie avventure tra Ministeri e Camera di Commercio. Sostanzialmente mi pareva di essere la squadra svizzera a Giochi senza Frontiere. Il fantomatico fil rouge era raccogliere moduli e timbri. La prova più esilarante è stata alla Camera di Commercio. Sempre io e AS.

Impiegato: "Le sanzioni per il rinnovo del certificato (scaduto nel 2002...) ammontano a RO 534 ma, se riuscite entro un'ora a farvi timbrare questa lettera in arabo dal contenuto ignoto dal Ministero del Lavoro e riportarmela, ve ne faccio pagare solo 73."

Noi: "Eh???".

Impiegato: "Non cincischiate, ecco la lettera, iniziate a correre".

Noi: "Eh???"

Partiamo velocissimi. Non capiamo perchè ma siamo stati sfidati. Sono circa 800 m. Il traffico è solido. Ci guardiamo negli occhi e iniziamo a correre. Ci sono 35° umidissimi. La mia camicia bianca inizia ad assumere un aspetto inquietante. Il mio compagno di sventura mi propone di iscrivermi ad un Wet T-shirt Contest. Arranchiamo in dirittura d'arrivo, ci facciamo largo fra 5,000 omaniti e via. Uffici multipli, timbri, firme, salamelecchi e, con la milza in frantumi, via di volata verso la Camera di Commercio. Bilancio: successo su tutta la linea. Un risparmio netto di 900 euri e l'intenzione di spenderne una quota sostanziosa in una giornata di festeggiamento al 6 stelle Shangri-La.

A seguire passo da casa e recuperare Emily, sono ormai le 12.15 e resta un'ultima missione. E che missione! (Rossella, devo darti ragione: andare dal notaio è DIVERTENTISSIMO). Partiamo per la temibile autentica di una procura dal notaio di Azaiba. Il notaio qui è un ufficio pubblico. Ogni atto si paga l'equivalente di 2 euri e le procure hanno una meravigliosa cornicetta dorata. C'è però un problema. Si firmano atti in arabo e gli stranieri che non lo parlano non possono firmare a meno che non presentino una traduzione giurata o un omanita che garantisca di averli informati del contenuto dell'atto.

Ovviamente ci mancavano sia traduzione giurata che omanita. Improvviso. L'antipatico notaio, ha un ufficio anni '70 pieno di divani grigi dove si siede tutti insieme mentre lui rogita. Privacy zero. Al nostro arrivo sta vessando un kuwaitiano dall'orrida dishdasha del suo paese (gemelli dorati inclusi) perchè non ha tutti i timbri necessari su qualche tipo di documento. Passa il tempo. Il kuwaitiano capeggia una gang così composta. Un egiziano che è chiaramente il cervello dell'operazione, un omanita dal sorriso scemo e un altro omanita obeso. Seguono telefonate, negoziazioni e ansia. Vengono infine congedati. Arriva, firma e riparte una signora e poi tocca a noi.

Notaio: "Salamelecchi vari. Cosa vi serve? Ah, questa procura...Bene: dov'è il vostro PRO omanita?"

Io: "Non ce l'abbiamo ma questa procura l'ha scritta Emily e l'ho fatta tradurre in studio quindi lei sa perfettamente cosa c'è scritto"

(questo è falsissimo, la procura la feci scrivere direttamente in arabo dai miei studenti omaniti che passano il weekend a sparare con gli M16 sulle montagne. Ma io ne conosco il contenuto).

Notaio: "Non si può fare".

Io: "Dai, l'abbiamo scritta noi, sono il suo avvocato". A questo punto gli lancio un biglietto da visita (ovviamente in stile Occhi di Gatto)

Qui la situazione precipita e si spiega il titolo del post.

Notaio: "Bene avvocato, se proprio vuole che io certifichi l'atto, venga qui, in piedi alla cattedra, legga ad alta voce la procura in arabo e traduca in inglese."

Uguale uguale alla Prof.ssa Stagno. Versioni di greco e latino alla cattedra. E calci in culo. Sommersa dai (brutti) ricordi del Liceo Ginnasio Statale Scipione Maffei mi avvio al patibolo con il mio foglio A4 stampato in caratteri arabi troppo piccoli.

Io: "Allora..."

Notaio: "Questo non c'è scritto".

(e che palle...era un incipit)

Io: " In questo giorno 1 marzo 2010, io E.S., cittadina britannica ...avente passaporto numero ... con questa procura nomino...K.T., cittadina britannica avente passaporto numero...e permesso di soggiorno numero...".

Nel frattempo sudavo. La mia camicia era ormai da buttare ma stavo andando da Dio, almeno un 7 1/2. Emily saltava sulla sedia in preda all'entusiasmo.

Notaio: "Basta così (uguale uguale alla Prof.ssa Stagno). Bene, la procura deve essere firmata da due testimoni. Uomini e parlanti arabo. Se li trovate entro 5 minuti firmo. Alle 1.30 chiudo,. E non provate a coinvolgere i segretari perchè il personale dell'ufficio non vale".

Tra me e me: " E che palle...Ma cos'è 'sto paese? Mai dire Banzai?

Io: "Notaio, vado! Emily, tu tieni la posizione e intrattieni il notaio. Qualunque cosa accada non farlo andare via".

L'ufficio del notaio ormai sta per chiudere. Non c'è più nessuno, a parte gli impiegati che non possono testimoniare. Corro su e giù per le stanze di quelle che un tempo era una villa di Azaiba berciando "SHAHID MAWJUD???" (C'è un testimone?). Quando inizio a disperarare, colpo di scena! Appare in un mare di dishdashe una testa bionda.

E' lei, la disgraziata signora scandinava che è in causa da un anno coi suoi vicini di casa omaniti. Una causa senza esclusione di colpi sull'orlo fra civile e penale che purtroppo non posso discutere in questa sede. Mi vede, saluti, baci, aggiornamenti dal tribunale. "Oh, tu per firmare la procura alle liti che testimoni hai?". "Ho raccattato un po' di omaniti per strada qua fuori". "Fico, ti dispiace se li uso anch'io?". "Figurati, tutti tuoi".

Eccoli. I due testimoni. Voi ancora non sapete che questa procura è per la vendita di un automobile. Testimone 1, Ali, legge tutto l'atto e poi mi chiede:

"A quanto la vendi la macchina?"

"Deciderà Emily, se vuoi parlarci è ancora dentro che impedisce al notaio di fuggire. Perchè? Non è un elemento fondamentale della procura".

"Ma chissenefrega della procura. La macchina te la compro io. E' parcheggiata qua fuori? Vado a vederla".

Non ci volevo credere, dev'essere stata la 300esima volta che un omanita mi chiede di vendergli un auto ma non credevo sarebbe successo dal notaio...

Tutto è bene quel che finisce bene. Raccolte le firme dei testimoni, torno nello studio del notaio. Lui firma, burbero, e ci dice

"You waste my time I have another appointment, now go downstairs and stamp".

Si alza e zoppica via senza riuscire a trattenere un sorriso.

Grazie Notaio Suleiman per averci fatto ridere per tutta la giornata, non vedo l'ora di tornare.

HO VISTO COSE CHE VOI UMANI...

Sono in ferie. Un avvocato di pessimo carattere disponibile in orario lavorativo infrasettimanale per sbrigare commissioni nei pubblici uffici del Sultanato non ha prezzo. E io lo so benissimo. Il mio primo giorno di ferie mi ha portata a visitare con/per vari amici -
  • Ufficio licenze della Polizia
  • Ministero del Commercio e dell'Industria
  • Camera di Commercio
  • Ministero del Lavoro
  • Camera di Commercio (una seconda volta)
  • Notaio
Per chi non vive a Muscat, tutto ciò può sembrare tedioso ma fattibile in una mattinata. SBAGLIATO! Un mix letale di traffico impazzito, parcheggi inesistenti, assenteismo degli impiegati e confusione generale mi aveva fatto preventivare almeno 3 giorni di corse matte e disperatissime. E invece no. In modo del tutto inatteso in 5 ore di delirio abbiamo fatto TUTTO. Gli inutili factotum omaniti che tutti gli uffici assumono per fare queste commissioni potrebbero imparare a pacchi dalla mia strategia di camicia aperta fino al terzo bottone, aria smarrita, arabo parlato a caso e grandi sorrisi.

Partiamo dalla Polizia. Io e Amico Svizzero (AS) ci presentiamo al commissariato di Ruwi per la sua licenza di comprare alcool. Nello stesso ufficio, se vi interessa, si può ottenere anche la licenza di barbiere e di fabbro ferraio (che vorrei). Mentre lui si dimena tra i moduli, io mi occupo di un'altra amica, chiamiamola, chessò, Tizia che mi aveva richiesto assistenza. Presento le sue carte sostanzialmente per vedere se sono complete e in ordine ma per un equivoco che ancora non mi spiego, guardando la fotocopia del di lei passaporto, il poliziotto si convince che Tizia sono io e inizia a compilare moduli.

Guardo AS con perplessità. AS che è uno scriteriato incosciente mi incita in strettissimo dialetto svizzero a vedere come va a finire. Compilo moduli a caso, attribuisco alla povera Tizia religioni, professioni e dati anagrafici di fantasia e sghignazzo tra me e me. Invento anche una firma che lei dovrà imitare per i prossimi due anni ogni volta che vorrà comprare una bottiglia da OUA. Arriva il momento topico "Pictures please!" chiede lo sbirro fisionomista. Gliele porgo. Sono le foto di Tizia, sono a colori e Tizia, oltre a somigliarmi pochissimo, E' BIONDA!

Il poliziotto guarda le foto, mi guarda, riguarda le foto, vorrebbe dire qualcosa ma ovviamente si vergogna a chiedermi se mi sono tinta i capelli. Non capisce. Tace, firma e timbra il libretto e mi chiede "Credit Card please". C*zzo! Non posso usarla, non posso firmare, sono Tizia. Lampo di genio: "Signor Poliziotto Fisionomista, la tassa sulla licenza alcool la paga mio marito". AS è al telefono per i fatti suoi e non capisce. Gli strappo il portafogli di mano e cerco un qualunque pezzo di plastica che serva all'uopo.

Fatto, licenza ottenuta! Cara Tizia, mi devi una bottiglia di prosecco :-)

(Mi rendo conto che tutta questa vicenda configura un'interessante serie di illeciti quindi nego che sia mai accaduta. Me la sono inventata per intrattenervi). Vedete sopra per il notaio.