Wednesday, March 31, 2010

007 MISSIONE EMIRATI

Aspetto con ansia la pubblicazione di "Escape from Dubai", la storia vera di uno strano francese, ex agente segreto, riciclatosi come businessman a Dubai e, in poche parole, finito in un casino cosmico.


Dal sito ufficiale:

Dubai is a dangerous place to live, far from the open society it claims to be.
Dubai is a trap, where the laws established by the rulers never apply to them, so many foreigners are held, imprisoned without charges or even missing, conveniently forgotten because of politic, economic or military interests, but Herve Jaubert got out and can now speak out.

Adoro! Costui con un inedito outfit da 007/Golfo composto da muta da sub coperta da un burka è fuggito in gommone in India. Condannato in contumacia a 5 anni di galera ha scritto la sua storia.

Da alcune settimane ormai voglio scrivere la storia di un altro europeo in fuga da Dubai. Se il Sig. Jaubert è 007, il nostro amico John Smith (nome di fantasia) pare uscito da "Spie Come Noi". Finora mi ero trattenuta per ovvi motivi di segreto professionale. Cioè, in realtà la storia l'ho raccontata agli amici al bar ma mi pareva inopportuno pubblicarla.

Nel frattempo, seguendo il mio consiglio, John ha scritto a giornali, blog e quant'altro. Muscat Confidential ha pubblicato la prima parte della sua storia.

A questo punto posso dire la mia: il sistema legale di Dubai è di stampo dickensiano-barbarico Non paghi le rate della macchina? Ti blocco il passaporto/ti sbatto un paio d'anni in galera. Cosa dici? Se sei in galera non puoi lavorare e quindi pagarmi i debiti? Già, beh vabbè, non mi interessa!

Il nostro John perde il lavoro e non paga 2 rate di un prestito. Occhio alla cifra: ben 1,800 euro.

La banca gli blocca il passaporto, lui trova un altro lavoro e paga gli arretrati ma la banca non toglie il blocco. Il nostro eroe va via di testa. Voi cosa fareste? Contattare un avvocato a Dubai? Rivolgersi alla propria ambasciata a Dubai? Naaaaaaa, troppo facile. La soluzione è un'altra. Pagare la malavita cinese per sconfinare clandestinamente in Oman sul fondo di un camion carico di patate. Ovvio no?

E poi cosa pensavi di fare? Ho chiesto al nostro quando si è presentato in studio da me.

Andare all'Ambasciata e farmi repatriare.

Certo.

L'ultima volta che mi ha chiamato era all'aeroporto, stava cercando di lasciare il paese senza avere sul passaporto un timbro d'entrata. Non ha funzionato.

To be continued.

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