Sunday, October 30, 2011

WARNING

Anche voi cambiate continuamente Omani Rial in Euro, Euro in Franchi Svizzeri, Franchi Svizzeri in Sterline, Sterline in Dollari e poi, via, il tutto di nuovo in Omani Rial per raccattare due soldi con cui bere le birrette al bar? Beh, vi consiglio un "magnifico" servizio di informazione sulla variazione dei tassi di cambio: la dimanica Omani News Agency (ONA). Stavo leggendo i loro comunicati stampa in cerca di notizie certe sulle vacanze di Eid. Ovviamente non ho trovato nulla pero' ho letto con interesse l'intervista al Ministro del Lavoro sugli emendamenti alla Labour Law.

La trovate qui.

Incuriosita dalle varie sezioni del sito, decido di controllare cosa combina l'Euro in previsione della mia partenza per l'Italia. Clicco su Currency Rates. Segue perplessita'. O c'e' stata una tempesta valutaria a mia insaputa o c'e' qualcosa che non va. Studio la tabella, noto un paio di interessanti errori di compitazione e poi la data: l'agenzia stampa ufficiale, aggiornata in tempo reale e cazzi vari, riporta un'utilissima tabella dei cambi che risale a lunedi 18 aprile. Oggi e' il 30 ottobre.


Tuttavia non tutto il male viene per nuocere. Anche oggi ho imparato una cosa nuova e cioe' che la valuta cinese si chiama RENMINBI, la valuta del popolo. Possiamo pure notare che il Rial Iraniano non vale niente e che la valuta etiope porta l'interessante nome "BIRR".

SOLITO NOIOSO POST PRE-PARTENZA

Signore e Signori,

approfittando delle vacanze di Eid Al Adha mi sono regalata un ottimo Muscat-Milano con Omanair. Arrivo mercoledi 2 novembre all'alba e mi trattengo in patria fino a venerdi 11.

Se vi serve qualcosa dall'Oman parlate adesso oppure tacete per sempre.

Ci si vede mercoledi per svariati aperitivi!

Sunday, October 23, 2011

IL FILM OMANITA

Vorrei flagellarmi per il livello infimo del mio arabo.

A causa della mia stupida pigrizia, ora non posso andare allo Shatti Cinema a vedere " Search for the Impossible". E' solo in arabo :( Secondo me, mi sto perdendo un filmone da paura.


La locandina e' meravigliosa ma il sunto della trama sul sito del cinema e' geniale. Pronti?

"Story about a man who dies due to alcohol intake and CID tries to trace the source of supplier."

Eh??? CID e' la sigla del Dipartimento Investigazioni Criminali della locale polizia ma questa informazione non rende il tutto piu' chiaro. Allora, un tizio beve fino a morirne e la polizia omanita cerca gli spacciatori di alcool? Ma perche' ci sono elicotteri che esplodono sullo sfondo? E perche' gli attori (leggo che sono tutti omaniti tranne la tipa che viene dallo Yemen), non sono ne' in dishdasha ne' in divisa da poliziotto? E' una mia impressione o sembrano usciti da un poliziesco anni '70 tipo "Milano calibro 9" o "Il commissario di ferro"? Manca solo Tomas Milian...

Qualcuno va a vederlo per me e poi me lo racconta?

Non c'entra nulla ma un tizio e' arrivato al blog cercando su Google "dove sono soldi di sultano di arabia saudita sultano miliardi di dolari": dalla sintassi sembra un rapinatore di ville rumeno convertito all'IT. Peccato ci sia gente che ha fatto ricerche ancora piu' insensate:
  • pescatore stanco
  • giochi di power ranger da vestire
  • finti alberi
  • tatuaggio senza parole
  • parete con cascata
  • come mi vesto stasera? 2011
  • compro diamanti salalah
  • e' l'ora della cena
  • libretto da poliziotto
Per concludere non mancano mai gli aficionados che cercano:
  • luoghi di prostitute a muscat
  • zozzerie
  • travesti a Dubai

OMAN SU REPUBBLICA. SINTESI. SPECIAL GUEST GB

Ricorderete tutti il (polemico) post accompagnato da (polemici) commenti pubblicato qualche giorno fa. Si parlava di un articolo sull'Oman apparso su Repubblica. Se non l'avete letto, e' qui.

Purtroppo se non lo leggete non potrete apprezzare la sottile ironia di Giorgio che viene immediatamente nominato capo-illustratore del blog. Potra' riscuotere una birretta per illustrazione.

Ringraziamo Giorgio per aver semplificato la questione in modo che tutti noi la possiamo capire e per aver smascherato il misterioso informatore omanita che qui vediamo, impegnatissimo a decidere come si chiama il suo camicione.

Saturday, October 22, 2011

BOOT CAMP



Dico e te, deficiente! Quante birre hai bevuto ieri sera?

Vi succede mai di chiedervi "Come cazzo mi e' venuto in mente di [inserire attivita' pericolosa, stupida e/o ridicola]?". Benvenuti nel mio mondo. Stamattina ho alcuni milioni di ragioni per chiedermi se sono cretina e sono disposte a cosi' tanti livelli che mi stanno venendo le vertigini.

Mi sono iscritta al Boot Camp, quella cosa atroce in cui corri in spiaggia, fai flessioni e piegamenti e ti urlano come in Full Metal Jacket. Non ti chiamano Palla di Lardo ma lo sostanza e' quella. E ti devi incontrare alle 7.30 di mattina. E a quell'ora ci sono gia' tipo 32 gradi.

Il modulo di iscrizione ha in allegato una liberatoria. La parola "morte" vi ricorre almeno 5 volte. Alla quinta ho smesso di contare e ho firmato. Prima che me lo chiediate, si', pago anche dei soldi per il nuovo hobby da expat trend setter.

Per peggiorare la cosa, che gia' di per se' e' un'idiozia, c'e' un sistema semplicissimo: la sera prima vai a una festa in spiaggia, consuma birre qb per garantirti del disagio mattutino e poi, in aggiunta (qui si vede il professionista serio della cretinaggine), vai ad Al Khuwair all'1:00 di notte e mangia due shwarma (per i connazionali non residenti immaginate un piccolo kebab). Uno dev'essere pollo e temibilissima salsa all'aglio. Il secondo invece dev'essere quello che il menu descrive genericamente come "meat shwarma" senza fornire ulteriori dettagli. Per finire, non dimenticare che le Marlboro Lights costano una sciocchezza e quindi tanto vale fumare l'ultima e fare della prolissa chiacchera inutile che, tanto, chi ha bisogno di dormire?

Facciamo un fast forward di qualche ora. Sono le 7. Suona la sveglia e ti maledici perche' sei un'idiota. Hai ancora la bocca foderata di moquette all'aglio e sei verde in volto. Indossi a caso un outfit da ginnastica senza nemmeno guardare cosa ti stai mettendo e, mentre ingolli il caffe' e fuggi fuori, vedi di sfuggita nello specchio del corridoio che sembri una specia di ninja grasso.

Segue un'ora di "corri sulla sabbia". "corri nell'acqua", "fai flessioni", "fai piegamenti", "fai altre flessioni", "corri un altro po' che secondo me non hai corso abbastanza", "e ora i BURPEES".

"I cosa???". Potete leggere una descrizione qui. Io non ne voglio nemmeno parlare.

Alle 8:45 tre professioniste a pezzi si sono avviate verso casa coperte di acqua, sudore e sabbia come delle brutte cotolette. Per fortuna non sono inglese e la carnagione terrona mi ha risparmiato almeno l'ustione.

Sto entrando nel magico mondo dell'accumulo di acido lattico e soffriro' come un cane per 24/48 ore. Come disse or ora il Pignolo in chat "poi piangerai come un vitello, non riuscirai nemmeno a girarti nel letto". Chissa' se riesco a ripigliarmi prima della prossima sessione. Ho 44 ore. Paura vera.



Sunday, October 16, 2011

ECCO PERCHE' DA OGGI LEGGERO' REBUBBLICA ONLINE CON (MAGGIORE) SCETTICISMO

Rimando a piu' tardi un resoconto della bellissima Turandot di ieri sera all'Opera House.

Ieri girellavo su Libro di Facce e ho notato che rimbalzava qua e la' fra i profili dei residenti italici del Sultanato un articolo di Repubblica intitolato "Oman al voto dopo la primavera araba: il sultano insegue un sogno moderato". Come non leggere? Infatti l'ho letto e ho un solo commento: PAURA. Non per le opinioni espresse, sia ben chiaro, e nemmeno per lo stile (anche se l'espressione "una paccata di soldi" non te l'aspetti quando si parla di politica economica di uno stato estero). Qui parliamo d'altro e ora vi mostro perche':

L'articolo originale e' qui.

Per comodita' riporto il testo completo (e una serie di osservazioni in parentesi quadre).

Oman al voto dopo la primavera araba
così il sultano insegue un sogno moderato
Elezioni libere, diritto di elettorato attivo e passivo per le donne, niente eccessi religiosi e un futuro come meta turistica: il piccolo [piccolo? ma sei sicuro che l'Oman sia "piccolo"? Pensa che da Muscat a Salalah ci sono 1.000 km di autostrada...] paese nella punta sud-orientale dell'Arabia va alle urne. E l'Occidente lo osserva con attenzione dal nostro invaito [sic] LUIGI BOLOGNINI

MASCATE - La Primavera araba si è sentita pure in Oman, anche se ben più blandamente che in Siria, Egitto e Libia: alcune sommosse di piazza, con un'ottantina di arresti, un po' di condanne a pene abbastanza miti e una paccata di soldi [di questo ho gia' detto: una paccata di petroldollari e' come l'abbiamo descritta noi parlandone al pub...ma tu? un "invaito" di un quotidiano nazionale?] (2,5 miliardi di dollari, che qui ovviamente sono petroldollari) concessa dal sultano Qabus bin Said tra aumenti di pensioni, salari fino al 100 per cento e nuovi posti di lavoro.

Ora si vedrà se anche l'autunno avrà qualche effetto, portando un po' più di democrazia. Perché oggi qui, nella punta sud-orientale dell'Arabia, si vota e sono elezioni da osservare con attenzione perché sono le prime dopo le rivolte degli scorsi mesi. A breve, entro fine 2011, toccherà a Tunisia, Marocco, Egitto, Giordania.

In Oman si inizierà a capire che aria tira. In più queste sono elezioni democratiche. Almeno secondo gli standard della zona: partiti non ce ne sono, la libertà di stampa è relativa, e non sono state ammesse Ong internazionali per monitorare la correttezza del voto. Però è stata una campagna elettorale libera, con una serie di incontri tra elettori e aspiranti eletti in cui si è potuto discutere di tutto senza vincoli. E le strade della capitale Mascate - una Los Angeles musulmana [Una che???], vasta 1500 chilometri quadrati stretta tra montagne e mare e percorribile solo in automobile - sono costellate di faccioni [si vabbe', non sono tutti delle silfidi ma anche qui, forse, una descrizione diversa la si poteva trovare] di candidati. Quasi tutti maschi, però qua e là spuntano anche le donne. Che qui dal 1994 possono non solo votare, ma pure essere votate.
Ce ne sono in corsa 82 (e almeno 5 dovrebbero farcela) su 1.133 aspiranti a uno degli 84 seggi della Shura, l'assemblea nazionale [non avevo voglia di controllare i numeri]. Che, altra sorpresa per la zona, non è solo simbolica: ulteriore effetto della Primavera araba è stato che Qabus bin Said [allora, dalla definizione di "invaito" si presume che il Bolognini sia venuto in Oman per produrre questo capolavoro del giornalismo. Bene, e' difficile non vedere in giro il nome del Sultano come comunemente scritto in inglese. Mi vengono in mente la Sultan Qaboos Highway, il Sultan Qaboos Port, la Sultan Qaboos University, la zona di Madinat Sultan Qaboos, roba che appare in un cartellone ogni 100 m...ma io dico...almeno il nome del Sultano lo si poteva scrivere nella traslitterazione comune?] ha conferito poteri legislativi e di controllo del governo al Consiglio d'Oman, formato dalla Shura e da un Consiglio di Stato designato dal sovrano.

Sovrano di cui vale la pena di parlare perché è una figura decisamente diversa da dittatori alla Mubarak o alla Gheddafi: amatissimo dal popolo, Qabus bin Said è sul trono dal 1971 [e qui si sciala... pensa tu, caro Bolognini che l'anno scorso, che fino a prova contraria era il 2010, abbiamo festeggiato per settimane il 40esimo anno sul trono del Sultano. Pensa, nel 2010, che se sottrai 40 anni ci porta al 1970. Abbiamo sbagliato noi o sbagli tu?] , anno dell'indipendenza dal Regno Unito [ma no? ma dici veramente? Qaboos e' succeduto nel 1970 a suo padre Taimur. Se ne deduce che, prima del 1970, il Sultano dell'Oman era Taimur e non la buona vecchia Regina Elisabetta. L'Oman, nonostante i suoi stretti rapporti con l'Inghilterra, non era una colonia] . E in 41 anni ha rivoltato l'Oman come un calzino [altra espressione raffinatissima...], modernizzandolo non solo nella politica, ma anche nelle infrastrutture e nei servizi sociali.

L'Onu ha decretato l'Oman come il Paese che negli ultimi 40 anni ha fatto più progressi di tutti in termini di sviluppo umano sulla base di criteri come scolarità, assistenza sanitaria, lotta alla povertà, tutela della donna (nel governo attuale ci sono due ministre) e dell'infanzia.

Merito anche dell'educazione che il sultano [una "S" maiuscola no? Cosi', tanto per dire] ha ricevuto in gioventù in Inghilterra. Che gli ha lasciato tra l'altro due cose. Una certa simpatia per le democrazie liberali, a cui probabilmente vuole portare l'Oman, ma senza scossoni per evitare contraccolpi (i ritmi lenti, in tutto, sono uno stile di vita qui). E un amore sconfinato per la musica: ieri sera si è inaugurata a Mascate la Royal Opera House, un magnifico teatro per musica classica e non solo, voluta da lui.

In scena c'era la Turandot con la regia teatrale di Franco Zeffirelli e quella musicale di Placido Domingo, in un allestimento curato dalla Fondazione Arena di Verona. Uno spettacolo perfetto per sfarzo, messinscena e teatralità che ha lasciato a bocca aperta gli omaniti, che il sultano vuole sempre più avvicinare alla cultura occidentale (in cartellone tra l'altro, a prezzi decisamente politici, Bocelli e il jazzista Wynton Marsalis).

Per la verità l'Oman sembra già molto occidentalizzato: le donne, oltre che votare, possono anche guidare [parliamo con calma di questa faccenda: in Oman le donne possono guidare come in TUTTI I PAESI DEL MONDO tranne l'Arabia Saudita, dove sta la notizia?] e qualcuna si azzarda anche a girare senza velo, nei suk le t-shirt dei campioni statunitensi di wrestling stanno tranquillamente accanto ai thawb, le classiche tuniche bianche arabe [ora mi metto a cercare un omanita che chiama la sua dishdasha "thawb"], e l'influenza più tangibile della religione musulmana è il muezzin che a mezzogiorno e al tramonto intona litanie dalla torretta della moschea [sono piena di disappunto: come ricorderanno Gabriele, Andrea e Roberta con cui si commentava ieri, qui invece di "moschea", c'era scritto "sinagoga". Dato che lo svarione e' stato corretto, si poteva dare una sistemata anche al resto. Per iniziare in pignoleria la "torretta" si chiama "minareto", per continuare con spocchia, e' cosa nota ai piu' che i musulmani pregano cinque volte al giorno e non due, a mezzogiorno e al tramonto. AGGIORNAMENTO DELL'ULTIMA ORA: Per chi volesse controllare, il testo originale e' stato ripreso da vari siti di informazione che ancora descrivono un muezzin probabilmente disorientatissimo sulla torretta che, in ogni sinagoga che si rispetti, diffonde il richiamo della preghiera. Vedete, ad esempio, qui http://www.iljournal.it/2011/le-elezioni-democratiche-in-oman/269846 e ringraziate il Pignolo per la segnalazione. Dovessero correggere anche questo, niente paura, ho fatto un PrintScreen! Tornando al pregiatissimo autore, io credo di aver imparato la differenza tra una moschea e una sinagoga in terza elementare ma purtroppo questo non mi e' bastato per girare il Medio Oriente con rimborso spese scrivendo articoli di giornale a casaccio].

La nascita della Royal Opera House non soddisfa solo la melomania del sultano [e ridagli con 'sta "s" minuscola...] (che spesso ama dirigere personalmente un'orchestra) , ma anche il desiderio di attirare un certo tipo di visitatori da tutta la regione araba se non dal mondo. Per cercare di uscire dalla - piacevolissima - dittatura economica del petrolio e diventare sempre più un centro turistico di qualità, grazie anche a un deserto tutto da vedere e a un mare pulitissimo. Come Mascate, dove non si vede una cartaccia per terra neanche a pagarla [sistemiamo la costruzione di questo periodo che mi fa venire mal di testa? Come si collega con la frase precedente? Qualcuno me lo spieghi].

Anche per questo laicismo, oltre che per le concessioni di Qabus bin Said della scorsa primavera, le elezioni dovrebbero portare a un successo dei candidati meno integralisti e conservatori. Ci spera il mondo occidentale, Usa [Chi? Gli Stai Uniti d'America? Modo interessante di scriverne il nome...] in testa, che considera l'Oman un alleato strategico nella regione. E anche Puccini può servire.

FINE.

Per chi si sta chiedendo il perche' di tanta acrimonia: non e' per l'Oman; e' perche' io leggo i giornali e ne leggo diversi ogni giorno. Dell'argomento di questo specifico articolo so parecchio per ovvie ragioni e sono in grado di riconoscere le fregnacce (lo stile disinvolto e' contagioso :) ma questo mi da' da pensare: quando leggo di Guinea Bissau, nanotecnologie o cure per il cancro, quante stronzate mi propinano?

So anch'io che la versione online e' "diversa" ma, sapete com'e', l'edicola sotto casa a Muscat non abbonda di italica stampa e Internet e' la mia unica opzione.

Per finire, se l'autore si offende, che succede? Sui giornali si fa un gran parlare di legge bavaglio...



Friday, October 14, 2011

COME HAI DETTO CHE MI CHIAMO?

Il blog non ha i tags ma, se li avesse, uno dei più comuni sarebbe "101 modi di compitare a cazzo il mio nome". E' passato un po' di tempo dall'ultima volta che mi hanno scritto rivolgendosi a Dr. Sandra (uomo, indiano, probabilmente baffuto) e hanno scoperto con disappunto che non ci avevano preso - evitiamo commenti sui baffi, per favore. Quando pensi che tutto l'Oman abbia imparato come ti chiami, vai a ritirare le camicie in lavanderia e, dopo 2 anni che mi vedono tutte le settimane, i lavandai pakistani propongono questo:


D'ora in poi potete chiamarmi Alexsender.

In other news:

Domani vado alla Opera House a vedere la Turandot della Fondazione Arena di Verona. I veronesi che in queste settimane imperversano a Muscat, sono stati completamente inutili nell'acquisizione di un biglietto. Anzi, ad essere sinceri, non hanno proprio fatto una fava. Dopo aver scritto copiose e-mail chiedendo info di ogni genere e tipo (a cui ho doviziosamente risposto), non si sono nemmeno dati la pena di vedere se un biglietto si poteva recuperare o di far sapere che non era possibile. EPIC FAIL butei. Un grazie ci stava. Per fortuna che in Oman sono una personcina popolare e quindi domani all'Opera ci vengo lo stesso.

Disclaimer: quanto sopra non si applica ai butei che vengono al bar a bere le birrette con me e i miei amici. E prima che mi diate del braccino, i biglietti sono esauriti da tempo.

MAGLIETTE INQUALIFICABILI

Quasi dimenticavo di mostrarvi la peggior maglietta vista addosso ad un omanita nel 2011.

Dichiaro vincitrice per acclamazione questo raffinatissimo capo d'abbigliamento avvistato al Safari Bar lo scorso fine settimana. La foto non è perfetta ma, se la ingrandite (no pun intended), capirete perchè ho costretto C. a posare per finta accanto al fashion victim di Mawaleh (vecchio trucco per fotografare estranei). La manica scozzese è di C., la maglietta è di un mentecatto con pacchi di autostima! Gli altri non so chi siano.


(Ah, avete visto tutti che Undercover Dragon ha lasciato un commento al mio post precedente? Mi sento come una teenager che riceve una cartolina di auguri di compleanno da Di Caprio. O da qualunque attore piaccia di questi tempi alle teenagers. Tipo uno dei dementi di Twilight con le pettinature strutturate...)

Wednesday, October 12, 2011

500

Quattro anni fa non pensavo fosse possibile aprire per 500 volte Blogger, selezionare "Nuovo Post" e cominciare a scrivere idiozie.

Invece lo è.

Il Blog mi avvisa che questo è il 500esimo post.

Spritz per tutti.

Tuesday, October 4, 2011

LEAVING FOR GOOD

No, non io. Dove volete che vada?

Questa settimana due amiche "abbandonano" il Sultanato con la solita trafila dell'ultimo pranzo, l'ultima cena, l'ultima giornata in spiaggia e un sacco di altre "ultime cose" che stanno diventando un lavoro a tempo pieno. Il tutto intervallato da lacrime. A loro si aggiungono due amici che ogni mattina decidono di dimettersi - ma poi non lo fanno.

Saro' la solita insensibile ma io dico basta. Esaminiamo i vari casi.

Caso Umano A

C. lascia l'Oman per sempre per la TERZA volta in 5 anni. Ormai le mancano solo 2 studi legali e poi li ha passati tutti. E ogni volta ha detto: "me ne vado per sempre." E' partita per sempre una prima volta venerdi scorso alla volta di Abu Dhabi. Ieri era di nuovo a Muscat. La settimana prossima riparte per sempre ma ai primi di novembre torna per il campeggio delle vacanze di Eid. Poi riparte (ovviamente per sempre) per tornare a Londra. Stiamo gia' scommettendo sul prossimo ritorno. Nel frattempo ho quasi completato la trafila degli addii. Credo manchi solo un ultimo pranzo domani e i leaving drinks giovedi.

Caso Umano B

V. e' stata trasferita a Dubai. Si, Dubai, quel posto dove la gente va per il weekend e ci arriva in 4 ore di macchina o poco piu'. Gia' cosi' sarebbe improbabile non vedersi mai piu' ma parte del contratto prevede che V. torni in Oman due volte al mese per seguire l'ufficio locale della societa' per cui lavora. Sabato scorso e' partita "per sempre". In tre siamo andate a prenderla a casa per portarla in aeroporto. Pianti e lacrime. Poi guardo il bagaglio e noto che V. sta partendo con il portatile a tracolla e un trolley da bagaglio a mano. "Scusa un po', quanto hai intenzione di stare via?". "Torno fra 5 giorni". "Ah..."

Caso Umano C

"Basta, torno dalle vacanze il 6 settembre, do' le dimissioni e fuori dalle palle subito verso nuove avventure."

E' ancora qua pero' mi manda a cadenze regolari bozze sempre piu' lunghe e elaborate della sua lettera di dimissioni da rivedere e correggere.

Caso Umano D

Conversazione ai primi di luglio 2010

"Devo andarmene, 10 anni nel Golfo sono troppi, devo tornare a casa. Ho un'idea geniale: per costringere me stesso a prendere una decisione, ora disdico l'appartamento cosi il 15 ottobre sono in mezzo a una strada e devo andarmene per forza."

"Mi sembra geniale. Vorrei ricordarti che hai 3 mesi di preavviso a lavoro quindi devi dimetterti entro le prossime due settimane."

Segue intermezzo in cui parto per l'Italia per le mie meritate vacanze. Torno e D. e' ancora qua. E non si e' dimesso. La settimana scorsa, per scrupolo chiedo informazioni (a essere sincera, temevo che avesse disdetto l'appartamento sotto l'effetto di una dozzina di Spritz Aperol e se ne fosse dimenticato).

"Allora, che si dice? Lo sai, vero che tra 15 giorni ti cacciano di casa?"

"Ah, no, sai...ho ritirato la disdetta e rinnovato il contratto di locazione. Ma a breve me ne vado."

Fuori concorso il Caso Umano E che telefona urlando "Non ce la faccio piu', io me ne vado!" almeno tre volte a settimana. Inutile dire che non va da nessuna parte.

Ho un appello: la finiamo per favore? Non voglio che ve ne andiate ma, se proprio dovete, se avete deciso, se siete sicuri FATELO, cazzo!


Saturday, October 1, 2011

CALL THE MANAGER!

Il servizio clienti e' uno dei problemi fondamentali del Sultanato. In sintesi, di norma, il servizio clienti fa cagare. Banche, compagnie telefoniche, agenzie viaggi, concessionarie automobilistiche, agenzie immobiliari, ogni expat che si rispetti ha la sua storia allucinante da raccontare.

Io ho combattuto e tuttora combatto. Ho smesso da tempo di lamentarmi inutilmente col cassiere e con l'impiegato per passare al "Metodo dello Scozzese Cinico".

La tua Ceasar Salad contiene acciughe senza che questo sia chiaramente indicato nel menu e le acciughe ti fanno schifo? Chiama il manager del ristorante e inscena una filippica di 20 minuti che ti fara' portare una pietanza-omaggio a tua scelta (seleziona poi il piatto piu' costoso dell'interno menu per spregio).

Non funziona Internet? Salta il customer centre che tanto e' inutile, prendi carta e penna e manda un fax all'Amministratore Delegato della compagnia telefonica.

Devi comprare un gadget per il collega appassionato della Jaguar? Chiama il General Manager della concessionaria e fissa un appuntamento perche' lui, di persona, ti mostri tazze, gemelli e set per scrivania da anziano gentiluomo di campagna inglese (e ti offra pure un caffe').

E' come se, in Italia, ti si fermasse in tangenziale la Punto e tu chiamassi Marchionne al cellulare affinche' intervenga personalmente nella risoluzione del problema. E' come se Unicredit non ti mandasse per tempo la carta di credito nuova e tu mandassi una mail di lamentela a Ghizzoni. In Italia non sembra praticabile ma qua funziona.

Oggi parliamo di Collega Americano, D.B., (che e' ormai ex collega ma non importa) e della sua annosa disputa col Sindbad Club, il programma frequent flyer di Omanair.

Premessa: D.B. non e' persona frugale e ama viaggiare con un certo stile. Per le vacanze di Eid a inizio settembre, si e' recato a Kuala Lumpur. Business Class con Omanair. Tornato a Muscat, ha verificato il saldo-miglia e le millemila miglia guadagnate col volo in business per la Malaysia non c'erano.

Veniamo al problema.

1. C.A. e' dottore in giurisprudenza (chi non lo e', d'altronde?) e sulla sua tessera Frequent Flyer si chiama Dott. D.B.
2. Quando ha comprato il suo costoso biglietto ha mostrato all'addetto la tessera.
3. L'addetto ha stampato il biglietto a nome di Mr. D.B. (e non Dott. D.B.)

Voi direte: embe'? E invece no, cari signori. Questo e' un problema pressoche' insolubile. Secondo le eccelse menti del Sindbad Club, il nome sul biglietto e' diverso dal nome sulla tessera quindi D.B. non ha diritto all'accredito delle miglia poiche' il Sig. D.B. e il Dott. D.B. sono ovviamente due persone diverse! Copio in calce la mail di risposta di D.B.

I am afraid I do not understand your e-mail at all, and if it is your desire that I stop flying with Oman Air, you are doing a very good job of annoying me.

My family name (last name) is B.

My first name (given name) is D.

I am a doctor of law. That is why the title Dr. appears sometimes.

I am also a man. That is why the title Mr. appears sometimes.

I am NOT going to send you a copy of my passport because of an error that was made by YOUR staff when the booking was made. That is their problem; not mine.

I demand that this matter be rectified immediately, or I will bring it to the attention of Muscat Daily as well as all the blogs in Oman. I paid a GREAT DEAL of money to fly on your airline, and I am not going to accept service of this low level.

Thank you,

D.B.

Se D.B. vuole la sua storia su un blog, non posso certo esimermi dall'accontentarlo!

D. questo post e' il tuo primo regalo per oggi, il giorno che segna il terzo anno dal tuo arrivo nel Sultanato. Felice anniversario!

Al secondo regalo sto ancora lavorando e sara' il recapito del Mega Presidente Generale del Sindbad Club :)