Monday, March 26, 2012

DI MOZART E ALTRE VICENDE

I non-melomani si preparino a giubilare: con ieri sera ho esaurito il mio pacchetto di biglietti stagionali per l'Opera e quindi questa potrebbe essere l'ultima recensione teatrale.


Poche parole per il Ratto dal Serraglio di ieri che, con mia sorpresa e nonostante io non sia una fedayyin di Mozart, mi e' proprio piaciuto. La trama e' esilissima, anzi, praticamente inesistente, checche' ne dica A., il mio socio e vicino di poltrona all'Opera, che lamentava ieri: "Ho aperto Wikipedia, letto due minuti, capito una cippa, richiuso". Questo nell'unica occasione in tutta la stagione in cui era stato incaricato LUI di studiare il libretto.

In breve, ci sono tre tizi (un uomo e due donne), comprati come schiavi dal Pascia' a Costantinopoli/Istanbul. Belmonte vuole liberarli perche' il gruppo comprende la di lui innamorata, il suo servo/assistente/quel che e' e la di lui innamorata. Belmonte e il servo organizzano la fuga. Dato che sono cretini, vengono immediatamente scoperti dal Pascia' e dalla guardia Osmin (i quali sono ovviamente innamorati delle due tizie prigioniere). C'e' un solo colpo di scena quando Belmonte rivela di essere di ricca famiglia e propone che, invece di trucidarlo, il Pascia' chieda un riscatto a suo padre. Il Pascia' gli chiede:

"Ah, ma veramente sei figlio di Tizio?"

"Si , si. Mio padre e' pieno di soldi, comincia a ritagliare le lettere dal giornale per comporre un bel messaggio e chiedere un ricco riscatto"

"Primo: non ho bisogno di soldi, come si nota dai meravigliosi cappotti damascati/metallizzati che indosso (A., ti ricordo che hai promesso di comprarmene uno simile). Secondo: si da' il caso che tuo padre sia il mio piu' acerrimo nemico e quindi ora sono ancora piu' contento di averti qua. Prima di ucciderti ti faro' anche torturare. Mwahhhhhaahhhhhhahhhh."

Durante la notte gli innamorati cantano la solita nenia "ah, che orrore tu muori per me", "non ti precoccupare, e poi sei tu che muori a causa mia", "ma io preferisco morire per te che vivere senza di te" e via di questo passo in un crescendo di tedio. Il Pascia' che origlia dietro un paravento si commuove e, la mattina dopo, finisce per graziare e liberare tutti e quattro i prigionieri.

Unico appunto: una trama del genere si poteva condensare nei 20 minuti di un episodio dei Simpson. Esagerando in un'ora, tipo telefilm. Invece dura TRE ORE. E per riempire i tempi morti, ogni cosa che viene cantata viene ripetuta almeno quattro volte, facendoti voglia di urlare "Cazzo, ho capito! Possiamo andare avanti?".

Manca solo la recensione di Praxa, la "recita parrocchiale" egiziana approdata alla Opera House due settimane fa. Come e perche' non si capisce. Dato che non mi sono ancora ripresa dallo sconcerto, ho deciso di rimandare.

Vado di fretta che, oltre alle solite attivita', e' ripreso il torneo di bocce (si, ancora...e il girone di ritorno non sta andando bene...) e domani arriva un ospite dall'Italia (che sara' felicissimo di passare la sua prima serata in Oman al torneo di bocce).

Sapete che vengo in Italia a breve quindi, se volete qualcosa da Muscat - turbanti, virginity soap, datteri, incenso, arbre magique a forma di pugnale, etc. - parlate adesso o tacete per sempre.

Anche se non ha alcuna attinenza col contenuto del post, vi lascio con la foto di una vetrina che mi ha molto turbata. Sandali bruttissimi e gatti di peluche. Perche'?



Wednesday, March 21, 2012

SARE3A

La scoperta del giorno e' sare3a/Arab Memes.

Roba di questo calibro:

Buon divertimento!

Monday, March 19, 2012

SULTANO? QUALE SULTANO?

Chiedo venia se questo blog sta diventando un noiosissimo misto di (i) recensioni di spettacoli all'opera e (ii) polemiche con la stampa italiana che si ostina a scrivere articoli su articoli a tema "Oman" senza avere la benche' minima cognizione di causa ma l'occasione e' troppo ghiotta.

Stamattina ho ricevuto una mail di Chiara (che malauguratamente sta trascurando il suo blog).

Oggetto: Trova l'errore.

Testo: "Segnalo articolo interessante... Io di errori ne ho trovati almeno 3."

L'articolo e' qui. Pare essere un inserto de La Sicilia.

Non voglio annoiarvi con le solite questioni (colonia inglese oppure no? etc.) perche' mi rendo conto che, per osmosi, i lettori fedeli sono ormai cintura nera di storia e geografia omanita. Oggi abbiamo qualcosa di meglio.

Pronti?

Ecco la foto del Sultano Qaboos. Peccato che non sia affatto lui. Mi spiego: il distinto signore turbantato qui ritratto non è il Sultano. Chi indovina chi e' costui vince uno spritz. Vi do' un aiuto: oggi appare sulla prima pagina di uno dei quotidiani omaniti.

Chi non sapesse che aspetto ha il Sultano, lo puo' vedere qui sotto.


Lascio a Chiara il compito di spiegarvi come, nello stesso articolo, abbiano confuso "dune lineari" con "dune stellari" in un malriuscito tentativo di descrivere il deserto omanita.

Io mi fermo qui e mi rimetto a lavorare. Dalle 18.30 in poi sono in missione-passata-di-pomodoro. Nella migliore tradizione dell'emigrante sicula, sono impegnata con la raccolta dei pomodori (pensavo anche di mettermi un fazzoletto in testa e cimentarmi in canti popolari) e preparazione della conserva. I miei due soci nell'impresa sono un petrolaio (proprietario di ampio giardino e ottimi/abbondanti pomodori) e un avvocato snob (lo sguattero). Entrambi inglesi. Sono reduci da un primo tentativo che, seguendo le istruzioni di un non meglio identificato libro di cucina britannico, si e' svolto in questo modo:

  • raccogli i pomodori
  • lavali
  • mettili interi e crudi nel frullatore
  • cuoci il risultato per un'ora
Risultato finale: una merda. Vediamo come va stasera (ho dovuto mandare delle foto per far capire al petrolaio cos'e' di preciso un passaverdure: non e' un buon inizio...).

Quasi dimenticavo: come state gestendo la tempesta di sabbia? Muscat Mutterings riporta l'avvertimento del DG Meteorologia. Si mormora di scarsissima visibilita', forti venti e "widespread dust". Doveva iniziare alle 13. Come usi e costumi locali impongono, e' in ritardo.

Tempesta o non tempesta io devo raccogliere i pomodori.

Sunday, March 18, 2012

COSA STATE CERCANDO?

Apriamo con una rapida carrellata delle assurdita' che, secondo Statcounter, vi hanno portati al blog:

  • mano di Fatima tatuaggio (bella idea...)
  • chiappe di donna senza mutande (?)
  • salutazioni di cumpleanno (sana helwa ya gamil)
  • armi assire (gli assiri vanno un casino quest'anno)
  • pasto in aereo (solito pollo&riso da queste parti)
  • alberi finti da arredo (una roba che non impegna)
  • birra cazzo (e' una marca di birra?)
  • contrabbandare alcool alle Maldive (che splendido progetto)
  • HSBC enrico ciccione (no comment)
  • l'ultimo film di kivanç (chi?)
Segnalo il sempre classico:

  • come scrivere una lettera al Sultano di Dubai (lascia perdere: il Sultano di Dubai non esiste)
in abbinata con "come scrivere una lettera in Oman". A quest'ultimo rispondo: come in qualunque altro posto. Scrivi la lettera, la imbusti, la indirizzi e la spedisci. Poi Oman Post la perde.

Tutti gli altri si affannano in cerca delle solite informazioni su come trasferirsi in Oman e diventare ricchi. "Quanto costa la vita in Oman", "Vivere a Muscat/in Oman", "Business in Oman" et similia. Il migliore e' lo sconosciuto che ha cercato "A 40 anni cambio vita e vado in Oman". Buona fortuna!

A voi che aspirate a diventare expats in Oman consiglio di leggere con attenzione quel che ha da dire Rossella in un suo recente post. E basta.

Saturday, March 17, 2012

TEMPUS FUGIT

Nel glorioso Sultanato sta iniziando l'estate. Ecco la temperatura che segnava Scatola ieri, parcheggiata alle 14:00 sotto il sole. Temperatura effettiva 37 gradi.

A meta' marzo. Come ha commentato oggi il mio collega Mujahid "E allora? Siamo in Oman, dovresti saperlo che succede ogni anno."



Mujahid ha perfettamente ragione ma la verita' e' che non ci si abitua mai.

D'ora in poi puo' solo peggiorare. Prepariamoci. Nel frattempo stamattina ho prenotato un volo per l'Italia. Compariro' a VR nel giorno della Santa Pasqua (e alla vigilia del picnic di Pasquetta).

Sono molto indietro coi post perche', che ci crediate o no, sto lavorando un sacco. Rimangono in sospeso la partita pezzente di qualificazione per i Mondiali Oman-Thailandia, la Muscat Fashion Week e gli incidenti durante le sfilate, lo spettacolo di scappati di casa che ho visto ieri sera alla Opera House, una mostra di pittura che mi ha fatto riflettere sull'arte e sulla vita (o meglio sui soldi e sugli allocchi) e un misto di gossip vario ed eventuale. Nemmeno oggi pomeriggio ho tempo per scrivere ma domani, Inshallah, ho un paio di pause ben collocate tra appuntamenti.

Vi lascio con un interessante esempio di giornalismo locale. Leggete il nome della casa automobilistica. Bene, ora potete sghignazzare.


So benissimo che entrambe le foto sono gia' state usate su FB e le sto riciclando senza pudore ma portate pazienza.


Wednesday, March 7, 2012

AH, L'ETA'...

Che noia, che barba, che barba, che noia.

Sono a casa col mal di schiena. Da due giorni a questa parte, la mia età percepita sarebbe sufficiente ad andare in pensione anche sotto il governo Monti. Prima che mi si chieda se è stato un infortunio di Boot Camp, un incidente stradale o qualche altro tipo di faccenda ridicola, vi comunico che non ho fatto NULLA. Semplicemente lunedì pomeriggio sono iniziati i dolori. Senza preavviso e senza motivo.

Non sono per niente contenta. Oggi sono stata dalla fisioterapista che, oltre a cercare di spezzarmi una clavicola, mi ha scavato le 7 stelle di Okuto nella schiena. Ne ho tratto un certo giovamento (anche se probabilmente è una mossa segreta per cui entro tre giorni mi esploderà la testa). Per il weekend mi si dice di non guidare, non fare sports, non fare sforzi in generale, non usare il computer, riposo e pasticche che credo implichino un regime non alcolico. Sabato torno da Ken il Guerriero a fare un'altra (onerosissima) seduta di fisio e poi si vedrà.

Grazie a Ross che è venuta in visita stasera portandosi la cena al sacco (io avevo già mangiato) e mi ha recapitato delle razioni K di meringhe fatte in casa, sidro, torta al cioccolato e sugo di funghi. La dieta dei campioni.


La fisioterapista in azione.

Nel frattempo (a) ho guidato, (b) sto usando il computer e (c) domani, anche se ci lascio la colonna vertebrale, DEVO andare alla Canadian Stampede. Un paio di shots e passa tutto.


Per chi non ci fosse mai stato, la Stampede è probabilmente la migliore festa annuale a Muscat.

In other news:

1. Muscat Confidential ci ricorda che in Oman abbiamo tutti, ogni anno, lo 0.1% di possibilità di morire in un incidente stradale. Leggete il suo post. Fa paura.
2. Comincio a odiare metà dei miei contatti su Facebook. La nuova regola è che chi abusa di "Oroscopo del Giorno", citazioni a cazzo di Coelho e simili (non fraintendetemi, secondo me Coelho è un genio, deve averci fatto i miliardi con le sue ovvietà, ma ora basta!) verrà cancellato. Vale anche per gli epitaffi di personaggi più o meno famosi appena deceduti.
3. Il 90% di quelli che commentano gli articoli sul Corriere della Sera sono una manica di analfabeti.
4. A Pasqua vorrei andare in Italia: aggiornamenti a breve (cioè appena riesco a coordinare lavoro, date e impegni assortiti).
5. Vado a letto che è meglio.

Sunday, March 4, 2012

IL TROVATORE ALLA ROYAL OPERA HOUSE

E' ricominciata la stagione lirica e, dato che un cliente ha cancellato l'appuntamento delle 10:00 e mi ritrovo un po' di meritatissimo tempo libero, parliamo del Trovatore del Ravenna Festival che ho visto ieri sera alla Royal Opera House.

I giornali locali ravennati lo hanno descritto come un trionfo. In effetti la gente ha applaudito un sacco ieri sera. E allora perche' a me, A. e H. non e' piaciuto?

Partiamo dal fatto che avevamo dei biglietti nefandi. Piccionaia in ultima fila. Piu' lontano di cosi' ed ero praticamente sul balcone di casa mia. Oltretutto sono miope e, anche con le lenti e l'occhio tirato da lappone, non e' che da quella distanza siderale, io vedessi granche'. Ammetto che abbiamo fatto la solita cafonata truffaldina individuando 3 posti vuoti in platea e accomodandoci con aria vaghissima in terza fila all'inizio della seconda parte. Nemmeno il cambio di posto e' riuscito a convincermi.

Innanzitutto le scenografie. O meglio, l'assenza di scenografie. Il Resto del Carlino descrive la produzione come "visionaria e multimediale". Beh, a me piacciono le scenografie vere. Con le casette e le grotte di cartapesta e i trompe l'oeil. Mica siamo in discoteca o in un museo d'arte contemporanea. In piu', sapendo che l'ambientazione era Ravenna, io mi aspettavo un tripudio di mosaici tipo Mausoleo di Galla Placidia, non uno sfondo di foto della zona industriale. Gli ologrammi tridimensionali in movimento (che sicuramente si chiamano in un altro modo), oltre a nascondere i personaggi che gia' vedevo sfuocatissimi, dall'alto della piccionaia mi hanno creato uno sgradevole misto vertigini/semi-nausea. I primi due atti consolidati in un blocco unico sono stati abbastanza faticosi ma mai quanto la lagna di Eleonora (in mezzo a una foto del mare tipo Ofelia sul punto di affogare) che si lamenta della sua sventura. Una lagna.


Guarda, sembra il PDO...oppure una veduta medioevale di Saragozza.


Il vero problema e' che quando un'opera non ti convince, ti distrai dal bel canto e dalle scenografie e cominci a concentrarti sulla trama. Nello specifico la trama de Il Trovatore.

Una cagata pazzesca.

Premessa:

Quindici anni prima della nostra storia, una zingara viene sorpresa a (forse) fare il malocchio al figlio del Vecchio Conte di Luna e per questo condannata al rogo. La figlia di costei, Azucena, per vendetta rapisce il figlio minore del Vecchio Conte di Luna per bruciarlo nello stesso luogo dov'era stata eretta la pira della madre.

Vabbe', fin qua non ho molto da ridire ma, attenzione: Azucena, che evidentemente e' un'idiota, per errore scaglia nel fuoco suo figlio invece del bambino rapito. Cioe', prepara un falo' con un vecchio giornale e la diavolina, aggiunge man mano la legna e, quando ha un bel fuocherello per arrostire un bimbo, afferra il primo fantolino che le capita tra le mani e ce lo butta dentro. Senza guardare.

Rileggete. Avete capito bene. Sottrae per vendetta il figlio dell'assassino della madre per arderlo vivo in una sorta di contrappasso ma poi si sbaglia (d'altronde puo' capitare), butta nel falo' il suo proprio figlio e decide di tenere il bambino rapito, non dire niente a nessuno e allevarlo come suo.

La famiglia di Luna non si da' pace e medita vendetta.

WTF?

Torniamo ai giorni nostri. Il Conte di Luna figlio (e fratello del bambino che doveva finire fatto alla griglia ma, all'insaputa di tutti e' vivo e - SPOILER - e' il Trovatore) e' innamorato di un'altra imbecille di proporzioni cosmiche, Leonora. Leonora invece e' innamorata del Trovatore. Il Trovatore ricambia. Tipico triangolo amoroso.

Parliamo due minuti del Trovatore che di nome fa Manrico, un nome mai sentito nel mondo vero a parte in una serie di Distretto di Polizia in cui c'era un Ispettore Manrico che era, se ben ricordo, innamorato della Dirigente del Commissariato. Ricorderete (o forse no, ieri ho scoperto che A., pur avendo fatto il Classico non ne aveva memoria) che Trovatori e Trovieri erano musici/cantastorie/poeti/roba cosi'. Bene, Manrico esercita attivita' trovatorie per 10 minuti all'inizio e poi molla tutto e si mette alla testa di un micro-esercito di tizi che lottano contro il Conte di Luna. Parlano spesso di conquistare un posto che si chiama Castellon. Come e perche' non si sa.

Leonora, il genio assoluto, ad un certo punto e per qualche motivo a me oscuro, si convince che Manrico sia morto e decide di entrare in convento. Mentre fa il colloquio con le suore arrivano sia Manrico che il Conte, entrambi con l'intenzione di rapirla. Manrico ha piu' sgherri appresso e vince.

Nel frattanto, Azucena passeggia intorno all'accampamento del Conte di Luna (ma sei cretina? non l'hai ancora capito che quella famiglia e' meglio se la eviti?) e, ovviamente, viene catturata e, senza che nessuno glielo chieda, confessa tipo tutto, dal rapimento dell'infante al fatto che e' la madre di Manrico, arci-nemico del Conte. Finisce in prigione. Manrico cerca di salvarla e viene incarcerato pure lui. Sono entrambi condannati a morte. Cantano.

Nel frattempo Leonora sta progettando un nuovo e mirabolante piano. Dira' al Conte di essere disposta a sposarlo a patto che lui grazi Manrico e lo lasci libero (non so se Azucena e' compresa nel pacchetto). A prima vista il piano e' ineccepibile. Il problema e' che lei non vuole proprio sposare il Conte e ha deciso di avvelenarsi. Manrico sara' libero e lei sara', hmmm, morta.

Lodevoli intenzioni, cara Leonora, pero' tempistica ed esecuzione lasciano molto a desiderare. Leonora apre il solito anello da dinastia Borgia, ingurgita un veleno mortale e POI si presenta al Conte con la sua proposta. Perche' far liberare Manrico e avvelenarsi in seguito era un'idea troppo poco insensata. Il Conte, tutto contento, accetta. Leonora, che gia' non sta niente bene, va a informare Manrico che sposera' il Conte affinche' lui viva. Manrico le da' della baldracca. Leonora rivela il suo geniale piano fra i rantoli e, quando entra il Conte, tira le cuoia (non senza essersi lamentata di come il veleno stia agendo troppo presto). Azucena sviene. Il Conte, sentendosi preso solennemente per il culo, uccide Manrico (non si sa bene come, apparentemente a mani nude), in quel mentre Azucena rinviene, giusto in tempo per dirgli "Guarda che hai appena ammazzato tuo fratello."

Sipario.