Thursday, November 26, 2009

IPOD, DUBAI, EID ecc.

Il Pignolo è spuntato poco fa in chat. Allarmatissimo scriveva "Ale, Ale, sta succedendo". "Cosa?". "Dubai". Ringraziatemi per avervi sconsigliato già da tempo di investire presso i nostri spocchiosi (a breve ex-spocchiosi?) vicini di casa. Dubai World, la società di investimento controllata dal governo, ha accumulato un simpatico debito di 59 MILIARDI di dollari. Poveri emirati: mercoledì era la loro festa nazionale e domani è Eid. Che brutte feste che stanno passando...Per un po' di sana polemica in materia (e quattro risate sul codice penale degli Emirati), leggete qui.

Io, che non ho azioni di Dubai World, oggi non ho fatto molto. Dormito, mangiato e progredito nelle lettura di "Mondo senza Fine", il ponderoso seguito dei "Pilastri della Terra". 1366 pagine di intrighi medioevali. Praticamente una droga.

Ho sospeso solo per uscire a comprarmi dei regali per Eid. So benissimo che è una festa islamica ma ogni occasione è buona per comprare qualcosa. Un paio di scarpe, tre libri e, dulcis in fundo, un IPod. Tutti hanno l'IPod o l'IPhone o entrambi. Io no. Cominciavo a sentirmi un po' tagliata fuori. Ora sto sincronizzando da ore questo coso che mi sta già antipatico. Sembra non andare d'accordo col computer. Tutto è molto lento. Vi farò sapere ma la nostra relazione non sta iniziando troppo bene.

La cosa migliore della faccenda-IPod è il commesso che me l'ha venduto. Un cafone indiano con un casco di capelli imbrillantinati e una maglietta scollatissima con scritto "I SEEM TO HAVE LOST MY PHONE NUMBER. MAY I HAVE YOURS?". Per tutto il tempo che ho passato nel negozio ha continuato ad ammiccare guardandosi la maglietta.

Ho pagato con Mastercard:
un IPod: 95 Rial,
il coso con cui puoi ascoltare l'IPod sull'autoradio: 15 Rial,
un bifolco di Calcutta che cerca di estorcerti il numero di telefono non ha prezzo!

Ultima serata casalinga. Domani al tramonto riaprono i bar :-)

Wednesday, November 25, 2009

COSA FARE IN 9 GIORNI DI VACANZA?

Potrei aggiungere di vacanza al mare. Con un clima meraviglioso. E una barca. E un fuoristrada.

Non è tutto oro quello che luccica. Ho rimandato per giorni, settimane e mesi una serie di rogne che si è fatto tempo di affrontare. In ordine sparso una parte della lista. E non dimenticate che qua nulla è semplice come sembra.Potenzialmente ognuna delle attività descritte potrebbe, da sola, occupare 9 giorni.

Devo far aggiustare il lettore CD della macchina. Ci sono ancora dentro 2 CD da quando io e un'altra mente superiore abbiamo cercato di aggiustarlo da soli...Già che ci sono faccio anche lavare la macchina che da bianca ha assunto un color-camouflage-da-deserto. Da quando ho licenziato il lavamacchine per inefficienza, faccio fatica a starci dietro. E questo è un paese MOLTO polveroso.

Devo comprare un nuovo asse da stiro perchè il povero Saji sta soffrendo le pene dell'inferno tentando di stirare su quello che è diventato un rotolo di gommapiuma con la copertura decorata da dischi volanti rossi e gialli su fondo blu (un oggetto veramente brutto).

Devo litigare con Nawras, fornitore della mia connessione Internet. Delirano. Se vanno avanti così potrei quasi pensare di farmi il telefono fisso cum ADSL della Omantel. Sto scherzando. Il tempo medio per avere l'ADSL è di portata biblica e i documenti da presentare riempiono agevolmente una carriola da cantiere. Non ce la posso fare. Mi limiterò a litigare ancora con la Nawras.

Devo farmi una copia delle chiavi della barca. Pare cosa semplice ma qui ci sono solo due risultati possibili quando si fa la copia di una chiave. Il primo è un esito scadente: la copia non funziona. Succede 2 volte su 3. Il secondo è un esito catastrofico e si verifica quando l'indianino infame ti guarda scoutendo la testina e ti dice "Sorry Madam". Significa che ha grattugiato l'originale rendendolo inservibile. E non ha fatto una copia. Succede molto raramente ma succede.

Devo litigare con il management del condominio che ci ha messo 5 settimane a restituirmi l'estintore dopo la revisione annuale.

Forse devo andare da un dermatologo. O sono allergica a qualcosa o mi sto decomponendo (oppure devo smettere di nutrirmi di frattaglie).

Devo andare a tagliarmi i capelli. Non lo faccio da giugno. Le mie attuali doppie punte non sono un bello spettacolo.

Devo cercare un volo per l'Italia. Già, pare che per Natale farò un giretto nella gelida madrepatria. Sarò quella che gira in piumino e passamontagna per Piazza Erbe. Come già comunicato, aspetto con trepidazione il solito pomeriggio natalizio di cibarie, bevande e giuoco d'azzardo. A presto!

EID MUBARAK

Sono iniziate ufficialmente le vacanze per il compleanno di Sua Maestà il meraviglioso Sultano Qaboos e per la festa di Eid Al Adha che chiude il mese del pellegrinaggio alla Mecca. Stavolta il Governo ha esagerato. Ho finito di lavorare oggi pomeriggio. Torno in studio il 5 dicembre :-)

Unica, minuscola, nota dolente: durante le feste religiose bar e ristoranti entrano in funzione "DRY". Per i non residenti, in questo contesto "DRY" non significa semplicemente "asciutto". Significa che da oggi al tramonto fino a venerdì al tramonto, nessun bar o ristorante può servire alcolici.

Ho risolto la serata dry in modo improvvisato ma brillantissimo. Reduce da una settimana lavorativa terrificante (peggiorata di molto dal fatto che sono uscita TUTTE le sere), ho recuperato in studio il Collega Pakistano, ("CP") butel simpaticissimo, e nuovo personaggio del blog e siamo andati all'Al Bustan al concerto di musica classica dell'orchestra del Sultano. Consueta serata mondana ricca di gossip. Presenti i soliti noti compresa la signora vestita di velluti sgargianti che porta sempre buffi cappelli. Tra i personaggi più curiosi segnalo i cameramen con le cuffie sopra il turbante. A seguire, affamatissimi, abbiamo deciso di andare in un locale tipico (di qualunque genere).

Questi posti, libanesi, turchi, indiani o roba del genere, costano pochissimo e si mangia tantissimo. L'unico neo è che non servono alcool ma, essendo in serata dry, va bene lo stesso.

Dialogo mentre guidavo sulla strada del ritorno -

CP: Hai mai mangiato un barbecue pakistano?
Io: No, in cosa consiste?
CP: Vari piatti tipici di carne. C'è un locale a Bausher.
Io: Andiamo.

CP prende il cellulare e chiama il ristorante per ordinare da mangiare in modo che sia pronto per quando arriviamo (...). A metà di una fitta conversazione in Urdu, mi chiede -

"Tu mangi cervello vero?"

Io: Hmmmm...non negli ultimi 25 anni, da quando mi sono ribellata a Nonna Liboria che cercava di propinarmi cervello fritto in continuazione sostenendo che sarei diventata intelligentissima (i risultati si vedono...). Però se è una cosa tipica assaggio volentieri.

CP: Allora ordino un Katakat.

Io: Un cosa?

CP: E' un piatto tipico a base di cervello, reni e cuore sotto forma di spezzatino.

Io: Evviva!

Cena spassosissima. Quartiere esclusivamente pakistano, parcheggio la Hummer e tutti si girano. Credo non abbiano mai visto un'occidentale in zona. Scendo dalla macchina in tailleur da ufficio. Perplessità. Scende anche CP che è pakistano ma del genere che circola in doppiopetto e gemelli di Bulgari. Segue sconcerto degli astanti. CP comunica in Urdu che ha ordinato delle frattaglie per telefono. Ci fanno accomodare. Non ci sono posate. Si mangia usando il pane per raccattare cibo dal piatto. Katakat, Paratha, Chicken Tikka (tanto per avere un piatto tradizionale) e una specie di manzo dalla consistenza misteriosa. Non che io l'abbia mai provata ma immagino che la carne frollata sotto le selle dai mongoli di Gengis Khan mentre attraversavano le steppe dell'Asia a cavallo, debba avere un gusto simile. Tra l'altro non sono sicura che fossero i mongoli a fare questa cosa, forse erano gli unni. Comunque gente piccola, brutta e cattiva.

Ho mangiato tutto e con un certo gusto. Segnalo anche che il mio urdu (lingua utilissima da imparare) migliora a vista d'occhio e che la mia previsione sul tempo di digestione del pasto si aggira sulle 72 ore.

Ora guardo CSI su Italia 1 e poi vado a letto. Domani non so. Spiaggia, barca, nulla?


Saturday, November 21, 2009

ANCORA SAPONETTE!

Dopo l'acquisto della VIRGINITY SOAP che tanto clamore ha destato su Facebook, oggi ho ricevuto un regalo fantastico. Per chi non l'avesse ancora vista, eccola. Ancora mi interrogo sugli effetti dato che, purtroppo, la VIRGINITY SOAP e' stata persa nel deserto prima ancora che riuscissi a scartarla.



La ricomprero' durante le vacanze di Eid appena mi capita di passare per l'autogrill di Quriyat (da Muscat sono un centinaio di km ma ne vale la pena). Nel frattempo la mania delle saponette stupide si espande a vista d'occhio. L'Avvocato Scozzese Cinico si e' appassionato alla vicenda e oggi mi ha portato in studio la sua ultima scoperta. Capolavoro! Notate che Egli non e' giovanissimo e aborre (aborrisce? Il mio italiano sta andando a p*ttane, aiuto!) l'uso del computer. In compenso ha sviluppato un approccio tutto suo alle nuove tecnologie. In questo caso ha fotocopiato la saponetta sui vari lati, ha incollato le parti piu' significative, ri-fotocopiato il tutto e poi chiesto alla sua segretaria di scannerizzare il risultato per mandarlo via e-mail ai suoi amici in giro per il mondo.

P.S. Notate l'aria mesta del Sig. Herbal Skin Doctor che si guarda sconsolato le pudenda...


Friday, November 20, 2009

MARKETING IN OMAN


Speciale per residenti in Oman. Location: Stadio Sultan Qaboos, partita Oman-Brasile. Individuo un gruppetto di esagitati di bruttissimo aspetto che si dimenano con l'evidente intento di promuovere un qualche prodotto commerciale. Fisso le loro t-shirt. FUNAT. Non capisco. Rileggo. FUNAT. Chissà...

I 5 tizi mi guardano sorridenti mentre li fotografo. Mi allungano un deplaint. Acqua minerale TANUF.


Senza parole. (Ci vuole un po' per capirla ma mi ha fatto ridere un sacco)






Tuesday, November 17, 2009

SERATONA...

Per S.T. e tutti gli appassionati di calcio: fra 3 ore fuggo dall'ufficio. Dallo studio allo stadio. Per motivi misteriosi ci ritroviamo testimoni di una delle partite di pallone piu' assurde della storia:

Saturday, November 14, 2009

LA GRANDE GARA (PARTE SECONDA)

Eccoci al grande giorno.

GIOVEDI 12 NOVEMBRE 2009, PARTE LA WAHIBA CHALLENGE

Sveglia alle 6:00. Avrei preferito che l' "insegnante di educazione fisica", una delle componenti del team, avesse evitato di tirarmi giù dal letto urlando come il Sergente Hartman di Full Metal Jacket. Chi mi conosce sa che, dopo di ciò, era inevitabile che iniziasse a scorrere cattivo sangue... Chiara, forse presagendo l'imminente tragedia, cerca di placarmi con un bel caffè caldo e cantuccini.

Parentesi: le tende che si aprono da sole sono una figata, peccato che sia praticamente impossibile richiuderle.

Ore 7:00: partenza per il meeting point. 5 minuti di strada. Leslie buca una gomma nel percorso. Comiciamo bene...Arriviamo. Per cambiare la gomma perdiamo la foto di gruppo e parte delle istruzioni di gara. Poco male. Ci consegnano le coordinate GPS del primo checkpoint e partiamo. Seguono 8 ore di guida sulle dune. Divieto assoluto di usare piste pre-esistenti. Assenza totale di segni di vita. Sabbia, sabbia e ancora sabbia. Ci si incastra, si spinge, si tira, ci si disinsabbia (se questo verbo esiste), si riparte. Passiamo i due checkpoint. Recuperiamo ogni volta nuove coordinate GPS. Continuiamo ad insabbiarci, liberarci, scalare dune, scendere da dune, cercare modi di aggirare dune su cui non riusciamo a salire o da cui non riusciamo a scendere.

Ore 15:30: Arriviamo al campo! Ce l'abbiamo fatta! Foto di gruppo, registrazione col comitato organizzatore, baci, abbracci e giubilo.

Ore 16:00: montiamo il campo, breve partitella a pallavolo, discesa dalle dune sugli slittini (parte del bagaglio della Capitana della squadra...). Cena frugale.

Ore 17:30: Iniziamo a bere. Si socializza con gli altri teams. Si chiacchera con gli organizzatori. I butei del PDO Pirates Team sono i miei nuovi idoli! Non so come, ma hanno caricato sulle loro jeep assi, chiodi, martello, un generatore, luci e lucette, sound system e un frullatore per i frozen cocktails. Hanno attraversato il deserto e, appena arrivati al traguardo, HANNO COSTRUITO UN BAR! Inutile dire che sono seguite abbondanti libagioni.

Ore 22:45: Mi spengo lentamente. Con un altra Diva decidiamo di tornare al campo. Ci perdiamo arrancando per mano sulle dune (non sobrissime). Per fortuna incrociamo altre due compagne di squadra di ritorno al campo e le seguiamo. Io già preventivavo di svegliarmi all'alba su una duna ricoperta di scorpioni...

Ore 23:00: Svengo in tenda.

VENERDI

Ore 6:00: Sveglia. E ridagli...Bestemmio, lotto per piegare la tenda che continua a rimontarsi da sola. La schiacciamo con violenza nell'apposito sacco.

Ore 7:00: Ennesime coordinate GPS. Si riparte. Copiate e incollate la descrizione della giornata precedente. Dune, dune, dune.

Ore 12:30: Raggiungiamo il traguardo finale. Rinnovato giubilo, baci, abbracci e foto di gruppo. Breve picnic e rigonfiamo le gomme per seguire i 40 km di pista fino all'uscita del deserto. Tappa benzina, bevande fresche, saluti e via verso Muscat.

Ore 16:30: arrivo a Muscat. Carico a scarico bagagli, sposatamenti assortiti e finalmente una doccia. La sabbia non si scolla. Pazienza...cambio d'abito per il barbecue di fine gara al Club dei Petrolieri.

Ore 21:00: torno a casa e perdo i sensi.

Nel complesso, un gran weekend :-)

LA GRANDE GARA (PARTE PRIMA)

Sono tornata a Muscat. Esausta e impanata di sabbia come un Wienerschnitzel del deserto ma incolume e soddisfatta. Ce l'abbiamo fatta. Abbiamo concluso vittoriosamente la Wahiba Challenge!

Breve cronaca degli avvenimenti salienti (probabilmente a puntate, troppa roba per un solo post):

MERCOLEDI, OVVERO IL GIORNO PRIMA DELLA GARA

Appuntamento alle 14 al castello di Arlene (meglio descritto qui) per controllo finale dell'allucinante equipaggiamento. La spedizione Desert Storm quando si avviò per liberare Kuwait City viaggiava più leggera...Esempio di inquietante conversazione in materia:

Io: "Arlene, perchè viaggiamo con un enorme ascia sotto il sedile del passeggero?"
Arlene (meravigliosa sciura di 50 anni che guida sulle dune come un beduino), tranquillissima risponde: "Così se ci rovesciamo con la macchina, buttiamo giù i finestrini e spezziamo le lamiere per liberarci."
Io: "Capisco..."

Partenza in clamoroso ritardo sul programma e, 4 minuti dopo, tappa-caffè da Starbucks.

Ri-partenza con la prospettiva di fare in velocità i 250 km che ci separavano dal meeting point. Lungo la strada siamo state fermate a ben 4 posti di blocco dell'esercito con camionette, mitra e sacchi di sabbia. Chissà cosa cercavano... Eroe del giorno Chiara che, essendo ancora priva di resident card e non avendo portato il passaporto, alla richiesta dei suoi documenti ha rapidamente mostrato la tessera sanitaria italiana. Funziona. Come dice Chiara: "Basta che ci sia sopra una bandiera".

Fantastica tappa al distributore di benzina di Quriyat dove un'omanita ha cercato di comprare il Landcruiser su cui stavamo viaggiando, un beduino ha chiesto ad Arlene se poteva fotografarla con sullo sfondo il di lui camion carico di capre e abbiamo fatto un giro di shopping al locale negozio di paccottiglia dove abbiamo acquistato, inter alia, un pallone da pallavolo, delle decorazioni simil-natalizie fucsia e una misteriosa saponetta cinese dal nome curioso: Virginity Soap. L'ho prontamente persa durante il weekend (...) quindi non saprò mai com'era fatta.

Avendo perso un milione di ore, alle 18:30 eravamo ancora per strada. Questo è lo stesso viaggio che, un mese fa, durò 2 ore e 5... Tutte le altre componenti delle WahibaDivas erano già accampate e noi, prive di GPS, avevamo solo indicazioni generiche per raggiungere un luogo disperso ai confini del deserto vicino a Wadi Bani Bu Ali (o qualcosa del genere). Seguono molte telefonate:

"Dove c*zzo siete, avete in macchina la cena per tutti!"

"Ora arriviamo."

"Avete le coordinate GPS?"

"Veramente no però ho degli appunti casuali e un disegnino incomprensibile che ho fatto sul retro dello scontrino di Carrefour. Dice che dobbiamo andare verso Wadi-qualcosa, forse girare a sinistra alla seconda rotonda e dopo una collina verde (che non riusciremo a vedere perchè è buio), dobbiamo girare a destra."

(seguono discussioni assortite)

"Allora, vedete la moschea sulla destra?"

"Mah, ne vedo 5 o 6..."

"Avete passato il distributore Shell?",

"Quale?"

"Siete a Wafi o Wasil?"

"Come c*zzo faccio a saperlo?"

Molte telefonate dopo, abbiamo trovato l'accampamento delle Divas. Prosecco con fragole, tartine con gorgonzola, noci e miele, formaggi assortiti, omelette alla pancetta (un po' di porco ci sta sempre...) pasta alle verdure e salame al cioccolato.

Tutte in tenda alle 22.30 con sveglia puntata alle 6:00. Ma questa è un'altra storia...

Wednesday, November 11, 2009

WAHIBA CHALLENGE: SI PARTE!

Tra un paio d'ore mi avvio.

E' tempo di andare.

I preparativi sono (più o meno) stati fatti.

Se non mi vedete online sabato, allertate la Protezione Civile.

Saluti.

P.S. Aneddoti di ieri sera in ordine sparso:

1. Dove c*zzo andiamo col GPS io e Chiara che ieri ci siamo perse a 500 metri da casa sua mentre cercavamo, munite di una mappa di ottimo livello, casa di Arlene per depositare i bagagli? Due rincoglionite semicieche che strizzavano gli occhi per riconoscere i numeri delle vie...pietosissimo!

2. Ho fatto un salame al cioccolato. Chiara voleva farne uno pure lei. Avendo finito il cacao in polvere, ha brutalmente sciolto tutto il mio cioccolato svizzero (portatomi in dono dalla Confederazione Elvetica). Un buon mezzo litro di alcool e il suo dessert è pronto...

3. Bella anche la scena in cui l'Ing. Chiara e l'arch. Michele (venuto in visita per bere una birretta), fissano una frittata nella padella cercando di decidere come girarla.

4. Insomma un catering di altissimo livello è pronto a partire con noi per il deserto :-)

Sunday, November 8, 2009

Saturday, November 7, 2009

RABBRIVIDIAMO



Due righe in velocita' per presentarvi l'omanita del momento. Haji - nome che non ricordo - nome che non so come scrivere - Al Balushi e' il nuovo campione del mondo di body building nella categoria degli 85 kg. Tra le cose più raccapriccianti che ho visto in due anni in Oman sono altissime in classifica le foto delle gare di body Building...brrrrrrrr...

Foto del mese per novembre.


Thursday, November 5, 2009

INAUGURAZIONE



Abbiamo ufficialmente preso possesso della barca. Se Nawras, fornitrice della mia atroce connessione ad Internet, mi permettesse di farlo, pubblicherei un album su Facebook.

Il primo "viaggio" ci ha portati a Bandar Khiran, meravigliosa baia a est di Muscat. Muniti, come sempre, di GPS e navigatori assortiti anche se basta seguire la costa per 20 minuti e si è già arrivati a destinazione, abbiamo passato un fantastico pomeriggio marittimo. Inutile dire che abbiamo inaugurato con stile. Champagne, sushi, salmone, salumi e formaggi dall'Europa, praline allo champagne, tortine al limone, un'intera bottiglia di Pimm's e chi più ne ha più ne metta.

Da segnalare la cerimonia della firma del terrificante contratto di comproprietà (ovviamente stilato da me).

L'unico incidente, fortunatamente di portata limitata, si è verificato durante il ritorno, al tramonto, ovviamente mentre guidavo io.

Rossella: Guarda quel barchino di omaniti. Continuano a lampeggiare con una torcia. Avranno bisogno di aiuto. Andiamo!

Io: Ma dove c*zzo andiamo? E chi aiutiamo che sappiamo a malapena guidare 'sta barca?

Rossella: No, no...blablabla (Rossella, su sua stessa ammissione, non era sobrissima), la legge del mare...blablabla...dobbiamo aiutarli.

Io: Vabbè, andiamo a vedere che succede.

(viro e punto verso i pescatori che, rispetto a noi, si trovano più vicini alla costa)

Mark (anche lui non troppo lucido): Ale, Ale, guarda! Un gabbiano che cammina sull'acqua.

Io: (mi giro, vedo il gabbiano su un pezzo di polistirolo, capisco, "inchiodo", mi fermo, bestemmio)

A Mark: Il gabbiano non cammina sull'acqua, è su un pezzo di polistirolo.

A Rossella: Gli omaniti non chiedevano aiuto. Segnalavano di levarci dalle p*lle e stare lontani dalla loro rete da pesca che in questo momento si sta arrotolando intorno alle nostre eliche. E i pezzi di polistirolo su cui camminano i "gabbiani miracolosi" servono a tenerla a galla.

Seguono bestemmie assortite.

Nulla di grave. Motori alzati, rapido controllo, gli ubriachi dicono che va tutto bene, motori riabbassati e via, seminando i pescatori incazzati in avvicinamento.

Inutile dire che non andava poi così bene dato che, tornati allo Yacht Club, abbiamo trovato un bel po' di interessanti souvenir avvolti intorno ai motori...

Sunday, November 1, 2009

BELLA IDEA LA PALESTRA...E LA FOTO DEL MESE!

E' emergenza. Non sono affatto in forma. Ieri, al dodicesimo minuto di tapis roulant mi è apparsa la Madonna di Fatima in cima allo schermo dove cercavo di seguire le notizie di Al Jazeera. Dopo 24 ore esatte giaccio sul divano semi-paralizzata.

Vado di fretta (per quanto possibile viste le mie precarie condizioni fisiche) dato che ho ospiti a cena ma ho avuto un idea meravigliosa. Tutti i blogger fighi hanno dei post settimanali "a tema". Di solito sono cose piene di poesia/intelligenza/gratitudine/idee brillanti.

Io ho deciso di istituire un nuovo appuntamento mensile. Ricordatemelo di tanto in tanto. La foto più orripilante del mese precedente sarà pubblicata a cadenza mensile in un apposito spazio.

Per ottobre ho scelto un'immagine di cui vado fierissima. Trattasi di foto rubata con destrezza. Rappresenta una signorina di etnia africana avvistata al pub dell'Intercontinental. Gustatevi il tattoo. Senza parole.