Saturday, November 14, 2009

LA GRANDE GARA (PARTE PRIMA)

Sono tornata a Muscat. Esausta e impanata di sabbia come un Wienerschnitzel del deserto ma incolume e soddisfatta. Ce l'abbiamo fatta. Abbiamo concluso vittoriosamente la Wahiba Challenge!

Breve cronaca degli avvenimenti salienti (probabilmente a puntate, troppa roba per un solo post):

MERCOLEDI, OVVERO IL GIORNO PRIMA DELLA GARA

Appuntamento alle 14 al castello di Arlene (meglio descritto qui) per controllo finale dell'allucinante equipaggiamento. La spedizione Desert Storm quando si avviò per liberare Kuwait City viaggiava più leggera...Esempio di inquietante conversazione in materia:

Io: "Arlene, perchè viaggiamo con un enorme ascia sotto il sedile del passeggero?"
Arlene (meravigliosa sciura di 50 anni che guida sulle dune come un beduino), tranquillissima risponde: "Così se ci rovesciamo con la macchina, buttiamo giù i finestrini e spezziamo le lamiere per liberarci."
Io: "Capisco..."

Partenza in clamoroso ritardo sul programma e, 4 minuti dopo, tappa-caffè da Starbucks.

Ri-partenza con la prospettiva di fare in velocità i 250 km che ci separavano dal meeting point. Lungo la strada siamo state fermate a ben 4 posti di blocco dell'esercito con camionette, mitra e sacchi di sabbia. Chissà cosa cercavano... Eroe del giorno Chiara che, essendo ancora priva di resident card e non avendo portato il passaporto, alla richiesta dei suoi documenti ha rapidamente mostrato la tessera sanitaria italiana. Funziona. Come dice Chiara: "Basta che ci sia sopra una bandiera".

Fantastica tappa al distributore di benzina di Quriyat dove un'omanita ha cercato di comprare il Landcruiser su cui stavamo viaggiando, un beduino ha chiesto ad Arlene se poteva fotografarla con sullo sfondo il di lui camion carico di capre e abbiamo fatto un giro di shopping al locale negozio di paccottiglia dove abbiamo acquistato, inter alia, un pallone da pallavolo, delle decorazioni simil-natalizie fucsia e una misteriosa saponetta cinese dal nome curioso: Virginity Soap. L'ho prontamente persa durante il weekend (...) quindi non saprò mai com'era fatta.

Avendo perso un milione di ore, alle 18:30 eravamo ancora per strada. Questo è lo stesso viaggio che, un mese fa, durò 2 ore e 5... Tutte le altre componenti delle WahibaDivas erano già accampate e noi, prive di GPS, avevamo solo indicazioni generiche per raggiungere un luogo disperso ai confini del deserto vicino a Wadi Bani Bu Ali (o qualcosa del genere). Seguono molte telefonate:

"Dove c*zzo siete, avete in macchina la cena per tutti!"

"Ora arriviamo."

"Avete le coordinate GPS?"

"Veramente no però ho degli appunti casuali e un disegnino incomprensibile che ho fatto sul retro dello scontrino di Carrefour. Dice che dobbiamo andare verso Wadi-qualcosa, forse girare a sinistra alla seconda rotonda e dopo una collina verde (che non riusciremo a vedere perchè è buio), dobbiamo girare a destra."

(seguono discussioni assortite)

"Allora, vedete la moschea sulla destra?"

"Mah, ne vedo 5 o 6..."

"Avete passato il distributore Shell?",

"Quale?"

"Siete a Wafi o Wasil?"

"Come c*zzo faccio a saperlo?"

Molte telefonate dopo, abbiamo trovato l'accampamento delle Divas. Prosecco con fragole, tartine con gorgonzola, noci e miele, formaggi assortiti, omelette alla pancetta (un po' di porco ci sta sempre...) pasta alle verdure e salame al cioccolato.

Tutte in tenda alle 22.30 con sveglia puntata alle 6:00. Ma questa è un'altra storia...

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