Sunday, January 30, 2011

DOHA DEBATE (MUSCAT STYLE)

Se non sapete cosa sono i Doha Debates, cercate nel blog. Sono sicura di averne gia' scritto.

Vengo da un interessante pranzo al consueto ristorante nepalese dove, a cadenza settimanale, i "meglio cervelli" di Muscat si cimentano in interessanti dibattiti, commenti cinici e odio generico nei confronti del mondo. Senza remore e senza censura. Se i camerieri capissero piu' di 5 parole di inglese (il che include "chicken", "spicy" e "noodles", le altre due variano a seconda del cameriere), avrebbero gia' potuto farci licenziare, arrestare, deportare o - ma questo e' troppo al di la' delle loro possibilita' - arricchirsi con ogni sorta di pratica illegittima dall'insider trading al semplice ricatto. E tutto questo semplicemente origliando.

L'odierno Parterre de Rois includeva, oltre alla sottoscritta, Collega Pakistano Fashion (che, pur avendo cambiato lavoro in ottobre, fortunatamente continua a pranzare con noi), Collega Americano, Collega Inglese e Dott. P.

Tema principe della giornata il Casino Egiziano.

Gente usa ai disordini civili (principalmente Collega Pakistano Fashion), ne parla come di una partita di cricket. Gli brillano gli occhi quando presagisce la deflagrazione finale e il collasso del Regno del Male (lo sapete di cosa sto parlando). Il dibattito si scalda. Il fronte del si e quello del no rimangono fermi sulle loro posizioni. Poi arriva il Dott. P. In ritardo come sempre ma ancora in tempo per mangiare un paio di Momo (ravioli nepalesi).

Nel frattempo collega inglese ripete a piu' riprese che la famiglia di Mubarak puo' pure essersi rifugiata nel Regno Unito ma Mubarak lei a casa sua non ce lo vuole.

Dott. P. presagisce un focolaio rivoluzionario pronto ad allargarsi in tutta Europa a meno che non intervenga un forte movimento moralizzatore di natura non meglio definita. Non seguo appieno ma sento una frase ricorrente che inizia con "Europe cannot afford...". Seguono tre minuti di pausa-risate per il bunga bunga.

Io invito a tenere d'occhio i vicini Yemeniti che gia' normalmente sono nervosetti e cerco faticosamente di collegare il mio punto di vista a quello di Collega Pakistano Fashion. Poi mi distraggo. Se gli Yemeniti sbroccano sul serio, il Sultanato si riempira' di militi occidentali in libera uscita. Di solito e' gente divertente con cui bere una birra al pub. Vabbe', sono un'idiota. Pero' almeno guardo al lato positivo delle cose.

Beh, insomma, cosa succede adesso?

Thursday, January 27, 2011

INFLUENZA

Sono chiusa in casa da 47 ore e 30 minuti. Non passa più.

L'epidemia di influenza che sta falcidiando l'ufficio ha colpito anche me. Nulla di eccessivamente grave a parte 38° di febbre, ossa rotte e starnuti vari. Non ho ritenuto prudente partecipare al weekend nel deserto per paura di una polmonite fulminante (l'escursione termica è notevole) e mi annoio tra letto e divano.

In preda al tedio, mi sono interessata, silly me, all'annosa questione di "Berlusconi e le mignotte" e sto diligentemente leggendo un notevole numero di articoli in tema. Non aspettatevi un analisi politico/legal/sociologica della vicenda, il mal di testa me lo impedisce.

Ho una sola domanda: perchè il 90% dei commentatori del Corriere della Sera sono analfabeti?

A metà tra ripulsione e attrazione malata, sto leggendo pagine e pagine di commenti esilaranti. Mi chiedo perchè quasi nessuno fra questi cittadini indignati (indignati pro o contro B. fa poca differenza) riesca ad esprimere il suo pensiero, giusto o sbagliato che sia, in modo vagamente intelleggibile.

Il nostro paese non è "un lupanaio".

Non hanno mai abolito la "lici" sulla casa.

"Lei che si stracciava le vesta...". Le vesta? Sicuro sicuro?

"adesso droga siamo al limite.." Così...con un incipit minuscolo e due puntini di sospensione. Che vuoi dire caro victor5?

"La parola ministro deriva da minestra. Cioè: fare qualcosa. Qui fanno di tutto, se non il loro dovere." Eh?

"Percè ti fermi alle dicotomie. Fai uno sforzo, il mondho non è retto da una logica binaria." Copia-incollato integralmente, me lo spiegate?

"Basta con queste cretinate. Se la stampa si mettesse d'accordo per non pubblicare più questi pettegolezzi inutili, si fermerebbero tutti: gli uni di inventarli e/o gli altri di farli." Firmato da tale Timothy. Vorrei conoscerlo!

Quant'è vero che il suffragio universale è mostruosamente sopravvalutato...

Sunday, January 23, 2011

LE TRE DISGRAZIE

Forse gli impietosi fondi di caffe' di ieri non vaticinavano sciagure per me ma per la povera Scatola. Nel giro di due ore, occupate in un mirabolante viaggio Studio - Ministero del Commercio e dell'Industria - Studio, Scatola ha rimediato una multa per divieto di sosta di ammontare indefinito (tutta colpa di Scatola e non dal fatto che io parcheggio un Hummer pensando di avere ancora un Si' Piaggio) e un simpatico sasso sul parabrezza (vedi foto).







Venuto da chissa' dove in autostrada a Qurum Heights, mi ha fatto perdere un paio d'anni di vita e mi ha fatto tornare almeno il 30% delle rughe d'espressione che la stupida maschera d'oro di ieri (vedi post precedente) mi aveva temporaneamente "stirato".

E piove ancora.

Per fortuna che sono stata invitata a pranzo all'Intercontinental e che il pasto e' stato accompagnato da una bottiglia di ottimo bianco freddo. Altrimenti era proprio una giornata di merda.

Saturday, January 22, 2011

ORO

In attesa di trovare le parole per descrivere il turpe concorso per modelle emergenti organizzato da Zouk, una breve nota sul fatto che -

(a) piove da tre giorni (segue solita foto di strada allagata);



(b) la lettura dei fondi di caffe' effettuata ieri (il pranzo divinatorio e' un must in caso di maltempo) mi comunica che una persona a me vicina e' incinta. E' la seconda - o addirittura terza - volta che questa profezia mi appare nella tazzina. Sicure di non avere nulla da dire a riguardo? Inoltre, al solito, la mia vita e' minacciata dalla sventura. A brevissimo mi accadranno ben tre sciagure. Oppure una sciagura apocalittica con tre conseguenze funeste distinte. Bene...

(c) intorno alle 17.00 ho portato in aeroporto i miei ospiti "sauditi" (due ingegnerini inglesi di stanza a Riyadh per costruire un grattacielo della famiglia Bin Laden che ho conosciuto a Kathmandu...ma è una lunga storia) a cui devo un divertente weekend di stupidità assortite, un sonno assurdo (sono le 20:25 e faccio fatica a stare sveglia) e un pomeriggio in cui ho clamorosamente marinato l'ufficio; e

(d) non avendo nulla da fare alle ore 17:00 (evento raro in un giorno infrasettimanale) ho deciso di recarmi al Beauty Salon per la pulizia del viso. Una delle mie numerose paranoie ricorrenti (ingiustificata e non invalidante, ma pur sempre ricorrente) è di albergare mostri preistorici sottopelle. Le altre paranoie - se interessa - includono morire improvvisamente per disidratazione e un paio di altre manie insensate.

Beh, torniamo all'annosa vicenda estetica...Dopo il solito giro di creme varie e il passaggio sotto la vaporella, N. mi butta in faccia una specie di ovale gelatinoso e gelido. Non mi si è mai spalmato un calamaro in faccia ma secondo me è una buona descrizione. In una via di mezzo tra The Mask e Hannibal Lecter, N. tira la simpatica maschera viscida da tutti i lati e me la appiccica addosso. Apro gli occhi e vedo una luce strana.

"N., giusto per curiosità, questa schifezza ghiacciata che sostieni vada tenuta in faccia per 25 minuti e che mi sta soffocando, di che colore è?" "Oro, Madam." "Come oro?" "Oro, e nella gelatina che devi tenerti in faccia 25 minuti, ci sono vere pagliuzze d'oro a 24 carati."

"Perchè?"

"Perchè cosa?"

"Io voglio solo un facial qualunque, non morire come la parodia di una Bond Girl".

Tutto questo per dirvi che anche oggi ho speso una cifra insensata e non sono di una virgola più gnocca di prima.

Però mentre attendevo i fatidici 25 minuti, ho avuto un'idea: "N., già che mi hai coinvolta in questa onerosa minchiata, fammi il favore di prendere la macchina fotografica dalla mia borsa e farmi una foto!"


Saturday, January 15, 2011

IL CONCORSO PER MODELLE

O tempora, o mores! Anche l'islamico Sultanato si sta affacciando sul baratro della beceritudine. Dopo gli indimenticati Oman Idol e Muscat Idol, e' in svolgimento la tragicomica manifestazione che, nelle prossime 5 settimane, portera' all'elezione di Miss Zouk (per i non-residenti, Zouk e' un locale notturno pieno di pretese che ha aperto l'estate scorsa al Crowne Plaza).

Inutile dire che ero presente con svariati amici alla prima serata del concorso che si e' svolta lunedi' scorso.

Avete presente Miss Italia (o anche Miss Desenzano del Garda o Miss Sagra della Porchetta)?

Beh, e' peggio. Molto peggio.

I miei amici FB potranno notare sul mio Wall che ho partecipato ad un oscuro evento chiamato "Girls Night Out". Proprio di questo trattasi. Vi invito a leggere il tutto.

Avete letto? Bene.

Partiamo dalle regole per partecipare. Vuoi sfilare? Mandaci una mail (niente foto, per carita', non serve), indossa la tua mise piu' adatta al red carpet e presentati lunedi alle 19:30.

Avrei dovuto iniziare a dubitare del livello della manifestazione appena entrata nel locale, quando un fotografo di Y Magazine e' accorso ad immortalarmi pensando che fossi una concorrente - secondo me per merito del mio cappotto barocco turchese metallizzato/bordeaux che, anche se poco apprezzato da una specifica persona fastidiosa, riscuote ampi consensi.

Chiarito il malinteso ho dato un'occhiata in giro. Uno dei motivi fondamentali per giustificare la mia presenza all'evento era il supporto morale ad un'amica, E., che ha sfilato (ulteriori dettagli sull'esito della vicenda verso fine post). Il vero motivo e' che in queste turpi serate le ragazze bevono gratis tutto quello che vogliono. Tutto tutto. Tipo 10 Vodka Tonic (che, ci tengo a dire, ho diviso coi maschietti esclusi dall'Open Bar).

Alle 21:00 e' partita la sfilata. Miscellanea di indiane, filippine e europee. E per fortuna che indossavano i loro abiti migliori...da jeans&t-shirt a un tristissimo scamiciato di cotone nero un poco stinto che secondo me e' adatto a malapena a fare la spesa al Carrefour. Un paio di tenute da Statale 11 (per i non-veronesi il circuito principe del Puttan Tour scaligero) e due tubini neri di taglio approssimativo. Unico capo di qualche interesse un abito a stampa "piumaggio di fagiano" in tessuto lucido. Non che fosse veramente mettibile ma ho passato troppo tempo in questa parte del mondo e purtroppo quella roba inizia a piacermi.

Nota a parte sulle scarpe, tutte piuttosto orende (con una "r" sola) con l'unica eccezione di E. che calzava un sandalo in Swarovski di altissimo livello. Mentre io ordinavo un Vodka Tonic dopo l'altro, hanno presentato la giuria. Star incontrastata dell'evento , il modello semi-brasiliano F. in un preoccupante completo attillato bianco con manica della giacca arrotolata al gomito, camicia lucida e foularino. Costui e' il personaggio becero dell'anno. Se volete saperne di piu' scrivetemi in privato che vi mando il link al suo sito/blog. Inarrivabile.

In rapida sequenza si sono succeduti un numero di salsa dell'ottimo modello F., una presentazione dell'organizzatrice della serata (in un outfit da sorella povera di Paris Hilton dopo un weekend particolarmente pesante) e un secondo defile' delle ragazze seguito dalla nomina delle 5 finaliste.

Beh, scandalo e orrore, E. non ha passato il turno. In assetto polemico da professioniste di noialtri, Avvocato, CFO e Senior Tax Advisor hanno affrontato la giuria lamentando irregolarita'. E, come inevitabile, la giuria ha capitolato. E. sfilera' di nuovo dopodomani ma questa volta con preparazione ad hoc.

Per chi fosse interessato, domani sera a casa mia c'e' la prova-vestiti e la sfilata di esercitazione nel corridoio del palazzo. Se volete passare a dare un parere, potrei quasi mettere a disposizione un piccolo rinfresco :-)

In conclusione - e a riprova dell'accuratezza del mio report sulla serata - un'istantanea del red carpet.


Sunday, January 9, 2011

GUEST POST: Feeling Old and Good in a Saloon

A grande richiesta, reduce dal successo della soap opera omanita di Ramadan, ho l'onore e il piacere di ospitare nel blog un VIP della comunita' espatriata di Muscat.

... rullo di tamburi ...

Collega Americano

che ci narrera' dei suoi piu' recenti trascorsi in materia di parruccheria (se questa parola esiste)

Have you ever noticed how many barber shops for males there are in Muscat? Oh, wait a minute, they are not "barber shops" here...they are "saloons." I have no idea where the idea of calling a barber shop a "saloon" came from, though I can venture a guess. In my country, as in every other proper English country (i.e., NOT India), a "saloon" is a tavern, usually one patronized by the lower classes of society. Maybe there's a subliminal message in there someplace. Anyway, I digress.

I do not ever recall being served an alcoholic beverage in an Omani "saloon." That being said, while waiting to be preened by one of the hundreds of Turkish, Lebanese, Tunisian, Syrian (or Indian) barbers in this city, I have been asked for a loan, I have been asked for a job, I have been asked for a job and a loan. I have even been the object of indecent proposals. However, what happened to me at the saloon in MQ several days ago has never, ever happened to me in my life.

I moved to Oman two and a half years ago. Before that, I had spent the better part of eight years in, or moving back and forth to, Saudi Arabia. For one or both reasons, my arrival here signalled the simultaneous arrival of "capelli bianchi" above my ears. It has now reached a point where even my mother is saying, "You should color your hair." Can you imagine something more embarrassing than that?

With mother's advice ringing in my head, on my return from Christmas break, I went to the Turkish saloon in MQ -- the one directly across the street from Highest Mountain Nepalese (I mean Chinese) Restaurant. From the exterior, the saloon looks like an automobile workshop. In fact, it looks like an automobile workshop inside as well. But, I digress. The usual cast of characters were there: two or three Omanis, probably students because they only wore caps, coming in to be plucked, preened, polished and pruned with greater attention to detail and finesse than any woman I have ever met, and the barber, whom we shall call Ishaq.

After the Omanis had left, which took about 2 hours as they kept shouting out orders, one after another, at Ishaq ("Take off this hair from my eyebrow," "Ya akhi my beard is not straight, make it nice and sexy"), I told him why I had come.
"I need you to help me."
I had such a serious look on my face and looked around to make sure nobody was there to hear me. "I need to dye my hair, this part, over my ears."
He looked at me with an equally serious look. He gave me the look that I have seen before in retirement homes, when a man suffering from senile dementia asks why his dead wife is not cooking him his favorite dinner that night. He started shaking his head.

"But your hair is already white. Why do you need to color it?"

After some due diligence, I came to understand that young men in Oman go to the saloon to color their hair white to give them gravitas, to make them look more distinguished and educated. Question: How can anyone tell the difference when they always wear their caps????

Saturday, January 8, 2011

2011 IN FOTO










Nelle ultime settimane non ho scritto granche'.

Chiedo venia ma ho avuto da fare.

Tutto questo.

FIORI D'ARANCIO

State sereni, non ho improvvisamente deciso di convolare a giuste nozze. Vorrei solo segnalarvi un esercizio commerciale. Per un motivo o per l'altro potrebbe far comodo.

Prologo:

E' il 2 gennaio. Io e Milena siamo dirette a Ras Al Hadd. Manca un materassino da campeggio. Si decide di acquistarlo.

Sultan Centre: finiti.

TSC di Qurayat: assenti.

Ormai siamo a Sur ma non demordiamo. Alla rotonda del bivio per Ras Al Hadd, Milena fa cenni di fermarsi. Forse ha scovato il negozio che fa al caso nostro, dice.

Non faceva al caso nostro ma sono comunque felicissima della sosta. Gustatevi l'insegna!




[Inciso: Mi sto riprendendo solo ora dal dramma cosmico delle tende perse e ritrovate sotto Capodanno e sono emotivamente fragile. L'attrezzatura da campeggio - e il continuo smarrimento di componenti essenziali della stessa - stanno minando la mia salute mentale. Credo che dovro' assumere un Camping Manager per gestire il tutto. Agli interessati: le uniche doti richieste sono un minimo di organizzazione e taaaaaaaanta pazienza. Mandate il CV al blog. Sono disposta a ricoprirvi d'oro.]

Tuesday, January 4, 2011

BOH?

Tanti auguri a tutti per un prospero e felice 2011.

Pensavo che la receptionist avesse vinto a mani basse la competizione "Messaggi di Auguri Assurdi" ma i clienti indiani l'hanno surclassata.

Non ho ancora finito di leggere le e-mail che si sono accumulate durante la mia assenza ma, per cominciare, Vi offro i seguenti messaggi:

As the new year blossoms, may the journey of your life be fragrant with new opportunities, your days be bright with new hopes and your heart be happy with love! Happy New Year!

Dear Allesandra

Wish you and your family a very Krishna Conscious happy new year

Il secondo e' il mio preferito! Come posso fare a rendere il mio 2011 adeguatamente "Krishna Conscious"?