Breve cenno sulle mie avventure tra Ministeri e Camera di Commercio. Sostanzialmente mi pareva di essere la squadra svizzera a Giochi senza Frontiere. Il fantomatico fil rouge era raccogliere moduli e timbri. La prova più esilarante è stata alla Camera di Commercio. Sempre io e AS.
Impiegato: "Le sanzioni per il rinnovo del certificato (scaduto nel 2002...) ammontano a RO 534 ma, se riuscite entro un'ora a farvi timbrare questa lettera in arabo dal contenuto ignoto dal Ministero del Lavoro e riportarmela, ve ne faccio pagare solo 73."
Noi: "Eh???".
Impiegato: "Non cincischiate, ecco la lettera, iniziate a correre".
Noi: "Eh???"
Partiamo velocissimi. Non capiamo perchè ma siamo stati sfidati. Sono circa 800 m. Il traffico è solido. Ci guardiamo negli occhi e iniziamo a correre. Ci sono 35° umidissimi. La mia camicia bianca inizia ad assumere un aspetto inquietante. Il mio compagno di sventura mi propone di iscrivermi ad un Wet T-shirt Contest. Arranchiamo in dirittura d'arrivo, ci facciamo largo fra 5,000 omaniti e via. Uffici multipli, timbri, firme, salamelecchi e, con la milza in frantumi, via di volata verso la Camera di Commercio. Bilancio: successo su tutta la linea. Un risparmio netto di 900 euri e l'intenzione di spenderne una quota sostanziosa in una giornata di festeggiamento al 6 stelle Shangri-La.
A seguire passo da casa e recuperare Emily, sono ormai le 12.15 e resta un'ultima missione. E che missione! (Rossella, devo darti ragione: andare dal notaio è DIVERTENTISSIMO). Partiamo per la temibile autentica di una procura dal notaio di Azaiba. Il notaio qui è un ufficio pubblico. Ogni atto si paga l'equivalente di 2 euri e le procure hanno una meravigliosa cornicetta dorata. C'è però un problema. Si firmano atti in arabo e gli stranieri che non lo parlano non possono firmare a meno che non presentino una traduzione giurata o un omanita che garantisca di averli informati del contenuto dell'atto.
Ovviamente ci mancavano sia traduzione giurata che omanita. Improvviso. L'antipatico notaio, ha un ufficio anni '70 pieno di divani grigi dove si siede tutti insieme mentre lui rogita. Privacy zero. Al nostro arrivo sta vessando un kuwaitiano dall'orrida dishdasha del suo paese (gemelli dorati inclusi) perchè non ha tutti i timbri necessari su qualche tipo di documento. Passa il tempo. Il kuwaitiano capeggia una gang così composta. Un egiziano che è chiaramente il cervello dell'operazione, un omanita dal sorriso scemo e un altro omanita obeso. Seguono telefonate, negoziazioni e ansia. Vengono infine congedati. Arriva, firma e riparte una signora e poi tocca a noi.
Notaio: "Salamelecchi vari. Cosa vi serve? Ah, questa procura...Bene: dov'è il vostro PRO omanita?"
Io: "Non ce l'abbiamo ma questa procura l'ha scritta Emily e l'ho fatta tradurre in studio quindi lei sa perfettamente cosa c'è scritto"
(questo è falsissimo, la procura la feci scrivere direttamente in arabo dai miei studenti omaniti che passano il weekend a sparare con gli M16 sulle montagne. Ma io ne conosco il contenuto).
Notaio: "Non si può fare".
Io: "Dai, l'abbiamo scritta noi, sono il suo avvocato". A questo punto gli lancio un biglietto da visita (ovviamente in stile Occhi di Gatto)
Qui la situazione precipita e si spiega il titolo del post.
Notaio: "Bene avvocato, se proprio vuole che io certifichi l'atto, venga qui, in piedi alla cattedra, legga ad alta voce la procura in arabo e traduca in inglese."
Uguale uguale alla Prof.ssa Stagno. Versioni di greco e latino alla cattedra. E calci in culo. Sommersa dai (brutti) ricordi del Liceo Ginnasio Statale Scipione Maffei mi avvio al patibolo con il mio foglio A4 stampato in caratteri arabi troppo piccoli.
Io: "Allora..."
Notaio: "Questo non c'è scritto".
(e che palle...era un incipit)
Io: " In questo giorno 1 marzo 2010, io E.S., cittadina britannica ...avente passaporto numero ... con questa procura nomino...K.T., cittadina britannica avente passaporto numero...e permesso di soggiorno numero...".
Nel frattempo sudavo. La mia camicia era ormai da buttare ma stavo andando da Dio, almeno un 7 1/2. Emily saltava sulla sedia in preda all'entusiasmo.
Notaio: "Basta così (uguale uguale alla Prof.ssa Stagno). Bene, la procura deve essere firmata da due testimoni. Uomini e parlanti arabo. Se li trovate entro 5 minuti firmo. Alle 1.30 chiudo,. E non provate a coinvolgere i segretari perchè il personale dell'ufficio non vale".
Tra me e me: " E che palle...Ma cos'è 'sto paese? Mai dire Banzai?
Io: "Notaio, vado! Emily, tu tieni la posizione e intrattieni il notaio. Qualunque cosa accada non farlo andare via".
L'ufficio del notaio ormai sta per chiudere. Non c'è più nessuno, a parte gli impiegati che non possono testimoniare. Corro su e giù per le stanze di quelle che un tempo era una villa di Azaiba berciando "SHAHID MAWJUD???" (C'è un testimone?). Quando inizio a disperarare, colpo di scena! Appare in un mare di dishdashe una testa bionda.
E' lei, la disgraziata signora scandinava che è in causa da un anno coi suoi vicini di casa omaniti. Una causa senza esclusione di colpi sull'orlo fra civile e penale che purtroppo non posso discutere in questa sede. Mi vede, saluti, baci, aggiornamenti dal tribunale. "Oh, tu per firmare la procura alle liti che testimoni hai?". "Ho raccattato un po' di omaniti per strada qua fuori". "Fico, ti dispiace se li uso anch'io?". "Figurati, tutti tuoi".
Eccoli. I due testimoni. Voi ancora non sapete che questa procura è per la vendita di un automobile. Testimone 1, Ali, legge tutto l'atto e poi mi chiede:
"A quanto la vendi la macchina?"
"Deciderà Emily, se vuoi parlarci è ancora dentro che impedisce al notaio di fuggire. Perchè? Non è un elemento fondamentale della procura".
"Ma chissenefrega della procura. La macchina te la compro io. E' parcheggiata qua fuori? Vado a vederla".
Non ci volevo credere, dev'essere stata la 300esima volta che un omanita mi chiede di vendergli un auto ma non credevo sarebbe successo dal notaio...
Tutto è bene quel che finisce bene. Raccolte le firme dei testimoni, torno nello studio del notaio. Lui firma, burbero, e ci dice
"You waste my time I have another appointment, now go downstairs and stamp".
Si alza e zoppica via senza riuscire a trattenere un sorriso.
Grazie Notaio Suleiman per averci fatto ridere per tutta la giornata, non vedo l'ora di tornare.
Impiegato: "Le sanzioni per il rinnovo del certificato (scaduto nel 2002...) ammontano a RO 534 ma, se riuscite entro un'ora a farvi timbrare questa lettera in arabo dal contenuto ignoto dal Ministero del Lavoro e riportarmela, ve ne faccio pagare solo 73."
Noi: "Eh???".
Impiegato: "Non cincischiate, ecco la lettera, iniziate a correre".
Noi: "Eh???"
Partiamo velocissimi. Non capiamo perchè ma siamo stati sfidati. Sono circa 800 m. Il traffico è solido. Ci guardiamo negli occhi e iniziamo a correre. Ci sono 35° umidissimi. La mia camicia bianca inizia ad assumere un aspetto inquietante. Il mio compagno di sventura mi propone di iscrivermi ad un Wet T-shirt Contest. Arranchiamo in dirittura d'arrivo, ci facciamo largo fra 5,000 omaniti e via. Uffici multipli, timbri, firme, salamelecchi e, con la milza in frantumi, via di volata verso la Camera di Commercio. Bilancio: successo su tutta la linea. Un risparmio netto di 900 euri e l'intenzione di spenderne una quota sostanziosa in una giornata di festeggiamento al 6 stelle Shangri-La.
A seguire passo da casa e recuperare Emily, sono ormai le 12.15 e resta un'ultima missione. E che missione! (Rossella, devo darti ragione: andare dal notaio è DIVERTENTISSIMO). Partiamo per la temibile autentica di una procura dal notaio di Azaiba. Il notaio qui è un ufficio pubblico. Ogni atto si paga l'equivalente di 2 euri e le procure hanno una meravigliosa cornicetta dorata. C'è però un problema. Si firmano atti in arabo e gli stranieri che non lo parlano non possono firmare a meno che non presentino una traduzione giurata o un omanita che garantisca di averli informati del contenuto dell'atto.
Ovviamente ci mancavano sia traduzione giurata che omanita. Improvviso. L'antipatico notaio, ha un ufficio anni '70 pieno di divani grigi dove si siede tutti insieme mentre lui rogita. Privacy zero. Al nostro arrivo sta vessando un kuwaitiano dall'orrida dishdasha del suo paese (gemelli dorati inclusi) perchè non ha tutti i timbri necessari su qualche tipo di documento. Passa il tempo. Il kuwaitiano capeggia una gang così composta. Un egiziano che è chiaramente il cervello dell'operazione, un omanita dal sorriso scemo e un altro omanita obeso. Seguono telefonate, negoziazioni e ansia. Vengono infine congedati. Arriva, firma e riparte una signora e poi tocca a noi.
Notaio: "Salamelecchi vari. Cosa vi serve? Ah, questa procura...Bene: dov'è il vostro PRO omanita?"
Io: "Non ce l'abbiamo ma questa procura l'ha scritta Emily e l'ho fatta tradurre in studio quindi lei sa perfettamente cosa c'è scritto"
(questo è falsissimo, la procura la feci scrivere direttamente in arabo dai miei studenti omaniti che passano il weekend a sparare con gli M16 sulle montagne. Ma io ne conosco il contenuto).
Notaio: "Non si può fare".
Io: "Dai, l'abbiamo scritta noi, sono il suo avvocato". A questo punto gli lancio un biglietto da visita (ovviamente in stile Occhi di Gatto)
Qui la situazione precipita e si spiega il titolo del post.
Notaio: "Bene avvocato, se proprio vuole che io certifichi l'atto, venga qui, in piedi alla cattedra, legga ad alta voce la procura in arabo e traduca in inglese."
Uguale uguale alla Prof.ssa Stagno. Versioni di greco e latino alla cattedra. E calci in culo. Sommersa dai (brutti) ricordi del Liceo Ginnasio Statale Scipione Maffei mi avvio al patibolo con il mio foglio A4 stampato in caratteri arabi troppo piccoli.
Io: "Allora..."
Notaio: "Questo non c'è scritto".
(e che palle...era un incipit)
Io: " In questo giorno 1 marzo 2010, io E.S., cittadina britannica ...avente passaporto numero ... con questa procura nomino...K.T., cittadina britannica avente passaporto numero...e permesso di soggiorno numero...".
Nel frattempo sudavo. La mia camicia era ormai da buttare ma stavo andando da Dio, almeno un 7 1/2. Emily saltava sulla sedia in preda all'entusiasmo.
Notaio: "Basta così (uguale uguale alla Prof.ssa Stagno). Bene, la procura deve essere firmata da due testimoni. Uomini e parlanti arabo. Se li trovate entro 5 minuti firmo. Alle 1.30 chiudo,. E non provate a coinvolgere i segretari perchè il personale dell'ufficio non vale".
Tra me e me: " E che palle...Ma cos'è 'sto paese? Mai dire Banzai?
Io: "Notaio, vado! Emily, tu tieni la posizione e intrattieni il notaio. Qualunque cosa accada non farlo andare via".
L'ufficio del notaio ormai sta per chiudere. Non c'è più nessuno, a parte gli impiegati che non possono testimoniare. Corro su e giù per le stanze di quelle che un tempo era una villa di Azaiba berciando "SHAHID MAWJUD???" (C'è un testimone?). Quando inizio a disperarare, colpo di scena! Appare in un mare di dishdashe una testa bionda.
E' lei, la disgraziata signora scandinava che è in causa da un anno coi suoi vicini di casa omaniti. Una causa senza esclusione di colpi sull'orlo fra civile e penale che purtroppo non posso discutere in questa sede. Mi vede, saluti, baci, aggiornamenti dal tribunale. "Oh, tu per firmare la procura alle liti che testimoni hai?". "Ho raccattato un po' di omaniti per strada qua fuori". "Fico, ti dispiace se li uso anch'io?". "Figurati, tutti tuoi".
Eccoli. I due testimoni. Voi ancora non sapete che questa procura è per la vendita di un automobile. Testimone 1, Ali, legge tutto l'atto e poi mi chiede:
"A quanto la vendi la macchina?"
"Deciderà Emily, se vuoi parlarci è ancora dentro che impedisce al notaio di fuggire. Perchè? Non è un elemento fondamentale della procura".
"Ma chissenefrega della procura. La macchina te la compro io. E' parcheggiata qua fuori? Vado a vederla".
Non ci volevo credere, dev'essere stata la 300esima volta che un omanita mi chiede di vendergli un auto ma non credevo sarebbe successo dal notaio...
Tutto è bene quel che finisce bene. Raccolte le firme dei testimoni, torno nello studio del notaio. Lui firma, burbero, e ci dice
"You waste my time I have another appointment, now go downstairs and stamp".
Si alza e zoppica via senza riuscire a trattenere un sorriso.
Grazie Notaio Suleiman per averci fatto ridere per tutta la giornata, non vedo l'ora di tornare.
1 comment:
La prossima volta per piacere lo filmi?
Quanto mi hai fatto ridere Aliiii!
baci!
lamilo
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