Saturday, May 10, 2008

WIKIPEDIA/MUSCAT

Oggi cercavo una mappa di Muscat (non ho rinuciato a sognare Tutto Città) e sono incappata su Wikipedia.



L’articolo sulla storia della citta’, tradotto pedissequamente (e molto male…) dall’originale inglese di per se’ mediocre, mi ha spinta a correggerlo un po’ e riproporvelo. In corsivo quel che resta dell’originale dopo aver tentato di limare la consecution temporum. Volete il vero motivo per questa operazione intellettuale? Dopo che ieri sera io e la mia amica greca siamo finite a tavola al club dei petrolieri con un gruppo rock di maori ciccionissimi e tatuati ho deciso: basta storie di birrette! D’ora in poi cultura, cultura e ancora cultura!
Iniziamo dalla STORIA.

Wikipedia salta tutta la nebulosa storia antica della regione che coinvolge personaggi un po’ “romeoegiulietteschi” come ad esempio la regina di Saba. So gia’ che il pignolo ed S.T. a brevissimo forniranno prove inoppugnabili della di lei reale esistenza, della sua love story con re Salomone e anche della curiosa vicenda relativa ad un loro figlio poi emigrato in Etiopia per dare avvio alla cultura rasta… Prima di riscrivere il “Codice Da Vinci” vediamo cos’altro ci dice l’encicolpedia online.
Mascate è una delle più antiche citta’ del Medio Oriente. Conosciuta fin dal II secolo a.C. per la produzione di incenso, ogni anno ne inviava circa 1.400 Kg. verso la Grecia, Roma e il Mediterraneo. Il centro di questo commercio era un luogo chiamato Khur Ruri, che i greci chiamavano "Muscat". Inspiegabilmente si sorvola su 17 secoli densi di eventi interessanti e si passa subito al 1500…
La prima presenza straniera a Muscat fu quella dell'esploratore portoghese Vasco da Gama, che sbarcò nell'Oman sulla strada per l'India. Il portoghese tornò nel 1507 per saccheggiare e conquistare Muscat. Su Wikipedia inglese insistono parecchio sul fatto che, pare, i portoghesi abbiano in questa occasione tagliato nasi e orecchie dei muscatesi sconfitti. Nel 1649, l'Imam Sultan bin Sayf sconfisse i suddetti portoghesi e li cacciò verso est a Goa (India) che, per vostra informazione, dista solo 3 ore si aereo da qui :-) Questi, secoli dopo, fondarono, invece, una colonia di hippies…
Con le superiori navi da guerra catturate ai portoghesi, l'Imam fondò un impero che si estendeva da Zanzibar a sud a Guadar (Pakistan) ad est. Schiavi vennero fatti giungere da Zanzibar e dal Belucistan per lavorare in Oman o per essere venduti. Questo contribui’ a creare un periodo di relativa stabilità e prosperità per Muscat e l'Oman. Alla morte dell'Imam, nel 1679, la nazione venne sconvolta da lotte intestine e ribellioni. Muscat venne quindi invasa dai persiani nel 1737. Il loro dominio (definito tragi-comico a causa delle continue diserzioni e dei numerosi ammutinamenti dei militi persiani) fu di breve durata poiché Ahmad bin Saīd li sconfisse e venne successivamente eletto Imam. Attenzione al nome di quest’ultimo personaggio: Ahmad bin Said altri non e’ che il bis-bis-nonno di Qaboos Said bin Said, il nostro attuale Sultano.
Nel 1803, i Wahhabiti dell'Arabia Saudita attaccarono l'Oman, ma vennero respinti da Sayyid Sa'id bin Sultan (e per fortuna...senno’ col cazzo che venivo a vivere qua…). Il sultano creò quindi una colonia nelle zone fertili di Zanzibar dove importo’ dalle isole Molucche la coltivazione dell’allora costosissimo chiodo di garofano, e in pratica governò l'Oman da un’isola straniera. Successivamente, nel 1853, il Sultano trasferì il titolo di "capitale" dell'Oman a Zanzibar. Iniziò così il declino delle fortune di Muscat. Cosa c’e’ di piu’ stiloso di venire governati da un Sultano che risiede al Club Med?
Nel 1913, Taymur bin Faysal divenne Sultano e il territorio continentale venne ribattezzato "Muscat e Oman", con il Sultano che governava Muscat e l'Imam che governava l'Oman. Dopo l'indipendenza indiana nel 1947, il Sultano, con l'aiuto dei britannici, sconfisse l'Imam e unificò gran parte dell'Oman, prendendo il controllo delle oasi di Buraimi. Qui il tutto si fa piuttosto complicato. Ignoro inoltre l’esatta ubicazione delle oasi di Buraimi.
Nel 1964 inizio’ la guerra del Dhofār, che mirava all'espulsione dei britannici dall'Oman. Sei anni dopo, l'Emiro Qābūs bin Saīd, figlio del Sultano Taymūr, inscenò un colpo di palazzo e reclamò il trono. Il vecchio Sultano venne fatto fuggire a Londra dalla Royal Air Force. Il colpo di Stato, portato avanti dall'Emiro Qābūs con al suo fianco il suo amico e confidente Tim Landon, fu l'inizio di un nuovo e moderno sultanato.
Il Sultano Qābūs bin Saīd istituì riforme sociali e territoriali, e benché in maniera autocratica, governò l'Oman con una visione liberale che vide un miglioramento complessivo degli standard educativi dei suoi cittadini, uno sviluppo culturale ed economico, e un consolidamento globale del sultanato.

Questi ultimi tre paragrafi sono pessimi perche’ liquidano in velocita’ la parte piu’ gustosa della storia omanita. Mi riprometto di ragguagliarvi meglio a riguardo nei prossimi giorni. Ultima critica a Wikipedia: vi allego due foto. Una reca didascalia “ la citta’” e rappresenta chiaramente un parcheggio mentre l’altra e’ intitolata nella versione inglese “a Muscat Street” ed e’ senza dubbio opera del passeggero ubriaco di un taxi…complimenti!



2 comments:

Anonymous said...

Cara Ale, se sapessi... mentre Vogue America pontifica sul glamour vacanziero 2008 eleggendone a protagonista l'Oman...il moltissimo glamour Quabous Ibn Said Sultan INDULGERA'IN BUCOLICO RIPOSO, PER 10 GIORNI DI VACANZA, NELLA TERRA DI PUGLIA! Ebbene si, il vero glamour è tra Bari Vecchia, i trulli e lu Salentu!Da non credere... Il buon vecchio Quabus ha già mandato nel nostro umile porto di Bari 2 panfili da oltre 150 metri l'uno per dare ricovero al suo seguito di 1000 persone, in uno (forse dato l'elevato costo della benzina in Italia) si e' portato anche 24 mercedes, 2 limousine e 2 elicotteri (sai, dovesse forare di domenica, meglio premunirsi...)col pieno fatto, appunto.In un panfilo si e' caricato pure la Royal Oman Simphony. Andrà in giro per la valle d'Itria e chissà quant'altro, sicuramente acquisterà qualche dimora rurale (cercheranno di rifilargli pure la squadra del Bari, ci proviamo con tutti ormai...). Le mie amiche single (tutte) su mia pronta diffusione della notizia sono già appostate per beccare qualche sprovveduto ricco omanita al seguito..ecchecazzo, su 1000, uno uno deve pure uscire!Io mi sto ingegnando per far pervenire al sultano una copia del mio Curriculum Vitae, in inglese, of course... Evviva il glamour, lunga vita al Sultano (lascerà la Puglia il 2 giugno). Da questa sponda del Mediterraneo e' tutto. Alla prossima cara Zinghetta. baci
Virgi

Anonymous said...

Scusa Ale, ti ho mandato il mio commento per 2 volte... :-(