Il rientro lavorativo si sta rivelando piu’ duro del previsto. Frammenti di dialogo degli ultimi due giorni:
Io: “Buongiorno, quanto tempo, tutto bene?”
Signora Sudanese di cui ignoro la funzione all’interno dello studio e che parla un inglese relativo: “Mfratl moort” (a voce bassissima)
Io (che non ho capito NULLA): “Ottimo, me ne rallegro, a presto”
Mi avvio lungo il corridoio. Lei mi insegue e mi ferma con la faccia stravolta mentre sto entrando in bagno.
“Guarda che prima quando mi hai chiesto come va ti ho detto che e’ morto mio fratello”.
“Ah.”
Altri 5 metri a incrocio la segrataria indiana del Capo Supremo.
“Bentornata, ti vedo ingrassata e piu’ pallida del solito”
“Ah”
Tra me e me
“Brutta nana baffuta (e se lo dico io, sei nana per davvero, ti do un 10 cm buoni quando hai i tacchi), ti ho mai detto di andartene affanculo?”
A seguire: avvocato centenario proveniente da paese islamico africano: “Bentornata…blabla….ma ti ho mai detto di quando mi hanno arrestato perche’ sospettavano che stessi organizzando un colpo di stato e sono stato settimane in una cella minuscola e lurida e ogni notte la guardia mi lanciava un serpente nella cella per terrorizzarmi…”
Io: “Ah”
Bella la vita di studio…