Tuesday, April 12, 2011

APRILE

...dolce dormire. Con le nuove interessanti temperature diurne che sforano i 35 gradi e il gradevole tasso di umidita' da serra tropicale che hanno iniziano ad affliggere Muscat, ho avuto una ricaduta nella pigrite, la temibile malattia dell'Expat.

Sono reduce dal rinnovo del contratto di locazione del mio appartamento, una gemma di idiozia che non posso non condividere.

Scaduto il precedente contratto il 31 marzo, il 9 aprile mi reco negli uffici dell'amministrazione del palazzo ad indagare sul perche' nessuno si e' degnato di telefonarmi. Trovo una nuova impiegata filippina. Dopo tre minuti decido che potrei scommettere un milione di euro sul fatto che questa non vincera' il premio Nobel nemmeno quest'anno.

Lei: "Ah, eccoti, finalmente! Ti ho telefonato tante volte ma al tuo numero risponde un ragazzo omanita. E' tuo marito, vero? Perche', sai, non parla inglese."

Io: "Lo escludo. Il mio telefono e' nella mia borsa e non mi pare proprio di avere un marito omanita. Che numero hai?"

Lei: "XX XX XX 58."

Io: "Si da' il caso che il mio sia quasi identico ma finisca per "52" non "58"

Lei: "Lo hai cambiato senza avvertirci?"

Io: (tra me e me: MA SEI CRETINA?) "Mi pare improbabile che, se uno cambia numero, gliene assegnino uno nuovo in cui cambia solo l'ultima cifra, tu cosa ne dici? E poi M. (l'altra tipa che lavora nello stesso ufficio) ha il mio numero da ANNI"

Lei: "Ma io sono anche venuta a cercarti nell'appartamento. Vivi li?"

Io: "No, figurati, vi pago 1000 euro al mese perche' mi fa piacere ma mica ci abito. In che orari, di grazia, sei venuta a cercarmi? Alle 11 di mattina?"

Lei: "Beh si, e alle 4 del pomeriggio."

Io: "Ti svelo un segreto: IO LAVORO, a casa alle 11 di mattina ahime' non mi trovi. E poi, scarabocchiare un messaggio su un pezzo di carta tipo - Chiamami per il rinnovo del contratto - immagino fosse troppo complesso, vero?"

Lei: (silenzio e criceto nel cervello che corre sulla routa muovendo le sinapsi per aiutarla a capire il concetto)

Io: "Ora che finalmente ci incontriamo, e' pronto il contratto?"

Lei: "Ehm, no, sai, serve quello scaduto da presentare alla Municipality per registrare il rinnovo."

Io: "Embe'? Presentatelo."

Lei: "In realta' e' andato perso, possiamo usare la tua copia?"

Io: "Come avete fatto a perderlo?"

Interviene M. l'altra impiegata che conosco da anni e inizia a spiegare come il mio contratto e' scomparso "Hellohowareyoulongtimenosee (che in questa parte del mondo e' una parola sola da pronunciarsi velocissima), sai, l'anno scorso ad aprile mi sono messa in malattia perche' stavo avendo una gravidanza difficile e avevo avuto in precedenza un aborto spontaneo al secondo mese ma poi e' andato tutto bene e tre mesi fa ho avuto un maschietto bellissimo, Mashallah."

Io: "Me ne compiaccio e mi congratulo per il lieto evento ma mi sfugge il nesso con lo smarrimento del mio contratto."

M.: "Mentre non ero in ufficio hanno perso tutto l'archivio."

Io: "Chi? Come? Vabbe', lascia stare, non lo voglio sapere veramente. Salgo a casa a prendere la mia copia del contratto e ve la porto".

ODIO

2 comments:

braccino said...

mi pare che le due omanite sarebbero a proprio agio nei call center delle compagnie di assicurazione....telefonata tipo:"buongiorno avrei bisogno di un aggiornamento per un sinistro di cui non ho il Vs. numero di riferimento...Le indico la polizza o il nominativo dell'assicurato? Risposta "no no mi dia il nostro numero di riferimento"...TI HO APPENA DETTO CHE NON CE L'HOOOO

Anonymous said...

Il "silenzio e criceto nel cervello che corre sulla ruota" è meraviglioso! N.V.