Sunday, March 4, 2012

IL TROVATORE ALLA ROYAL OPERA HOUSE

E' ricominciata la stagione lirica e, dato che un cliente ha cancellato l'appuntamento delle 10:00 e mi ritrovo un po' di meritatissimo tempo libero, parliamo del Trovatore del Ravenna Festival che ho visto ieri sera alla Royal Opera House.

I giornali locali ravennati lo hanno descritto come un trionfo. In effetti la gente ha applaudito un sacco ieri sera. E allora perche' a me, A. e H. non e' piaciuto?

Partiamo dal fatto che avevamo dei biglietti nefandi. Piccionaia in ultima fila. Piu' lontano di cosi' ed ero praticamente sul balcone di casa mia. Oltretutto sono miope e, anche con le lenti e l'occhio tirato da lappone, non e' che da quella distanza siderale, io vedessi granche'. Ammetto che abbiamo fatto la solita cafonata truffaldina individuando 3 posti vuoti in platea e accomodandoci con aria vaghissima in terza fila all'inizio della seconda parte. Nemmeno il cambio di posto e' riuscito a convincermi.

Innanzitutto le scenografie. O meglio, l'assenza di scenografie. Il Resto del Carlino descrive la produzione come "visionaria e multimediale". Beh, a me piacciono le scenografie vere. Con le casette e le grotte di cartapesta e i trompe l'oeil. Mica siamo in discoteca o in un museo d'arte contemporanea. In piu', sapendo che l'ambientazione era Ravenna, io mi aspettavo un tripudio di mosaici tipo Mausoleo di Galla Placidia, non uno sfondo di foto della zona industriale. Gli ologrammi tridimensionali in movimento (che sicuramente si chiamano in un altro modo), oltre a nascondere i personaggi che gia' vedevo sfuocatissimi, dall'alto della piccionaia mi hanno creato uno sgradevole misto vertigini/semi-nausea. I primi due atti consolidati in un blocco unico sono stati abbastanza faticosi ma mai quanto la lagna di Eleonora (in mezzo a una foto del mare tipo Ofelia sul punto di affogare) che si lamenta della sua sventura. Una lagna.


Guarda, sembra il PDO...oppure una veduta medioevale di Saragozza.


Il vero problema e' che quando un'opera non ti convince, ti distrai dal bel canto e dalle scenografie e cominci a concentrarti sulla trama. Nello specifico la trama de Il Trovatore.

Una cagata pazzesca.

Premessa:

Quindici anni prima della nostra storia, una zingara viene sorpresa a (forse) fare il malocchio al figlio del Vecchio Conte di Luna e per questo condannata al rogo. La figlia di costei, Azucena, per vendetta rapisce il figlio minore del Vecchio Conte di Luna per bruciarlo nello stesso luogo dov'era stata eretta la pira della madre.

Vabbe', fin qua non ho molto da ridire ma, attenzione: Azucena, che evidentemente e' un'idiota, per errore scaglia nel fuoco suo figlio invece del bambino rapito. Cioe', prepara un falo' con un vecchio giornale e la diavolina, aggiunge man mano la legna e, quando ha un bel fuocherello per arrostire un bimbo, afferra il primo fantolino che le capita tra le mani e ce lo butta dentro. Senza guardare.

Rileggete. Avete capito bene. Sottrae per vendetta il figlio dell'assassino della madre per arderlo vivo in una sorta di contrappasso ma poi si sbaglia (d'altronde puo' capitare), butta nel falo' il suo proprio figlio e decide di tenere il bambino rapito, non dire niente a nessuno e allevarlo come suo.

La famiglia di Luna non si da' pace e medita vendetta.

WTF?

Torniamo ai giorni nostri. Il Conte di Luna figlio (e fratello del bambino che doveva finire fatto alla griglia ma, all'insaputa di tutti e' vivo e - SPOILER - e' il Trovatore) e' innamorato di un'altra imbecille di proporzioni cosmiche, Leonora. Leonora invece e' innamorata del Trovatore. Il Trovatore ricambia. Tipico triangolo amoroso.

Parliamo due minuti del Trovatore che di nome fa Manrico, un nome mai sentito nel mondo vero a parte in una serie di Distretto di Polizia in cui c'era un Ispettore Manrico che era, se ben ricordo, innamorato della Dirigente del Commissariato. Ricorderete (o forse no, ieri ho scoperto che A., pur avendo fatto il Classico non ne aveva memoria) che Trovatori e Trovieri erano musici/cantastorie/poeti/roba cosi'. Bene, Manrico esercita attivita' trovatorie per 10 minuti all'inizio e poi molla tutto e si mette alla testa di un micro-esercito di tizi che lottano contro il Conte di Luna. Parlano spesso di conquistare un posto che si chiama Castellon. Come e perche' non si sa.

Leonora, il genio assoluto, ad un certo punto e per qualche motivo a me oscuro, si convince che Manrico sia morto e decide di entrare in convento. Mentre fa il colloquio con le suore arrivano sia Manrico che il Conte, entrambi con l'intenzione di rapirla. Manrico ha piu' sgherri appresso e vince.

Nel frattanto, Azucena passeggia intorno all'accampamento del Conte di Luna (ma sei cretina? non l'hai ancora capito che quella famiglia e' meglio se la eviti?) e, ovviamente, viene catturata e, senza che nessuno glielo chieda, confessa tipo tutto, dal rapimento dell'infante al fatto che e' la madre di Manrico, arci-nemico del Conte. Finisce in prigione. Manrico cerca di salvarla e viene incarcerato pure lui. Sono entrambi condannati a morte. Cantano.

Nel frattempo Leonora sta progettando un nuovo e mirabolante piano. Dira' al Conte di essere disposta a sposarlo a patto che lui grazi Manrico e lo lasci libero (non so se Azucena e' compresa nel pacchetto). A prima vista il piano e' ineccepibile. Il problema e' che lei non vuole proprio sposare il Conte e ha deciso di avvelenarsi. Manrico sara' libero e lei sara', hmmm, morta.

Lodevoli intenzioni, cara Leonora, pero' tempistica ed esecuzione lasciano molto a desiderare. Leonora apre il solito anello da dinastia Borgia, ingurgita un veleno mortale e POI si presenta al Conte con la sua proposta. Perche' far liberare Manrico e avvelenarsi in seguito era un'idea troppo poco insensata. Il Conte, tutto contento, accetta. Leonora, che gia' non sta niente bene, va a informare Manrico che sposera' il Conte affinche' lui viva. Manrico le da' della baldracca. Leonora rivela il suo geniale piano fra i rantoli e, quando entra il Conte, tira le cuoia (non senza essersi lamentata di come il veleno stia agendo troppo presto). Azucena sviene. Il Conte, sentendosi preso solennemente per il culo, uccide Manrico (non si sa bene come, apparentemente a mani nude), in quel mentre Azucena rinviene, giusto in tempo per dirgli "Guarda che hai appena ammazzato tuo fratello."

Sipario.

14 comments:

Anonymous said...

ma di tutto sto casino gli omaniti avranno capito qualcosa?

AZ said...

Domanda interessante...

Anonymous said...

a parte la trama che forse non capiranno mai, hanno imparato a vestirsi in modo consono all'opera?

AZ said...

Gli omaniti sono sempre vestiti uguali (e ci sta), ma, come di consueto, gli inglesi erano abbigliati orridamente. Roba da pelle d'oca.

Anonymous said...

quando ci sono andata io avevano rimproverato gli omaniti che avevano il cappellino perche secondo il dress code dovevano mettersi il turbante come usa il capo dell'azienda ( io qaboos lo chiamo così) e poi alcune omanite si erano decisamente svestite per l'occasione, evidentemente credevano che all'opera fosse meglio mostrare un pò di capelli

AZ said...

Anonima (scegliti un nome!): non so, alla fine le omanite stilose la frangia la mostrano sempre! Per il resto sono d'accordo sulla scelta del turbante per i signori. Non solo per l'opera ma in generale. Comunque continuo a sostenere che gli insegnanti di inglese di mezza età, uomini in completo marron sterco con giacca al ginocchio e donne "in lungo" con osceni vestiti sintetici a fioroni, sono quel che rovina il colpo d'occhio generale nel foyer dell'opera. Ah, aggiungo le camicie a maniche corte. Orrore!

gramigna said...

dovrei mandarvi una signora del mio paese lei color sterco ha i capelli!Magar troverebbe l'amina gemella!

AZ said...

Ogni volta che ho giocato a fare il Cupido in Oman ho creato disastri. E' un miracolo se ho ancora degli amici! Non me la sento di accoppiare sciure italiane e inglesi vestiti male...

Conte di Montenegro said...

Ma se era ambientato a Ravenna, non ci volevano anche un paio di piadine squacquerone e rucola?

gramigna said...

con magari anche un bel bicchiere di buon vino!! Anche se forse credo che gli indigeni ptreferiscano la birra

Rapettone said...

Un pò come Bobby di Dallas che resuscita sotto la doccia.... d'altronde er l'ex uomo di Atlantide!

AZ said...

Cibo e bevande sono la nota dolente dell'Opera House. No alcool, no piadine...

Bobby di Dallas giuro che non lo sentivo nominare dalla quinta elementare!

Rapettone said...

Per me l'uomo di Atlantide spakkava!

Chiaruga said...

Io uno che si chiamava Manrico lo conosco...
E' nato in Capraia pero', quindi non e' "mondo vero"....

Riguardo alla mancanza di scenografie, era annunciata. E non per fare un che di surreale e multimediale, ma xke' da quando Lui si e' arrabbiato e non sborsa piu' un baisa si deve tirare a risparmiare.
Non avrei mai creduto xo' che decidessero di risparmiare su un' opera.