Tuesday, July 10, 2012

Re-blog: Oman for Dummies

Poichè questo è un blog di servizio (menzogna), condivido con voi un'interessante guida all'Oman che ho recentemente scovato qui. Ebbene sì: un altro blogger italico nel Sultanato. Dateci un'occhiata perchè è divertente e offre una prospettiva un po' diversa dalla solita boria e vanagloria dell'Expat Muscatese. Adoro i consigli su come abbinare i sub-continentali in gruppi di lavoro etnicamente omogenei e la semplice constatazione che là, sui monti coi mullah, alle donne non rivolgono la parola e non danno la mano. Buona lettura!


Che poi Oman, sarebbe bene dire quel chilometro quadrato dove lavoro a volte. Certo non è Muscat ma vabbè.


Fisicamente ho due settimane di bonus poi sento il peso del cibo omanita che però è indiano. E lo vedo da quanta voglia ho di scorrere il menu a pranzo, la sera no che prendo the con gli HobNobs e non dico gli sguardi dei gruppi che passano di lì con la loro guida bellina furbina che si scofanano zuppiere che potrebbero sfamare qualche slum di Calcutta. Fosse per me salverei solo tre o quattro piatti: lentil soup (zuppa di lenticchie), cheese and thym salad (insalata di formaggio tipo feta forse con il timo), chicken tikka curry (pollo a pezzetti con curry) e veg biryani rice (riso con verdure e spezie). Una menzione a parte va al chicken boneless, una specie di pollo sulla griglia talvolta perfettamente disossato servito su un letto di verza. Almeno questi sono i cibi rifugio nel nostro hotel.


Bevande? Oh, chi non desidera un bel succo di frutta tropicale con la papaya, il mango e i frutti di bosco del nord per accompagnare il polletto arrosto o lo stufato di montone?

Insomma, dopo le prime due settimane in cui si ritrovano questi esotici sapori, lo stomaco a un certo punto mette i paletti e nicchia un po'.


Poi ci sono i momenti di relax, tipo gli aperitivi alcolici in questa o quell'altra stanza o il cineforum casalingo (un'imperdibile trilogia bengalese vale da sola il viaggio qui). Siamo diventati pratici, ora facciamo in anticipo le liste del chi deve portare cosa evitando di avere contemporaneamente dieci bottiglie di crema di whisky o di nocino prodotto in proprio dallo zio agricoltore. Alla fine abbiamo scoperto che il problema non è tanto far entrare il gin di nascosto, oltre a quello che è lecito importare attraverso il duty free all'arrivo, quanto trovare la tonic water perché qui usano tutti la soda o la Schweppes ginger ale che mi fanno entrambe cacare. La tonic water, diomio, 
mica l'acqua dell'Himalaya.

Insomma, aperitivi che terminano la giornata lavorativa, patatine improbabili al gusto di limone e aceto ed è subito cena.


The. Bevo un sacco di the, intorno alle 4-5 tazze grandi al giorno, the omanita Mumtaz (con la zeta dolce) bello strong che è sinonimo di qualsiasi tipo di break.


Altre attività. Ultimamente sono tornato a farmi tagliare un po' meglio quel poco di barba che ho per tentare di avere un aspetto che sia almeno a metà tra l'italiano zozzone tipo non sono mai più tornato dal viaggio in India e il worker pakistano che sposta pietre tutto il giorno. Comunque, durante il taglio e il massaggio (cioè quando l'indiano ti prende a pugni e schiaffi in testa perché fa bene) è arrivato un bricco di caffè omanita da donare ai clienti. Orrore. Il 
kahwa, caffè omanita al cardamomo, è in assoluto la cosa più cattiva da bere, forse al livello del bario per l'esame del fondo gastrico. Ne devono essere consumate almeno tre tazzine, che assomigliano stranamente ai bicchierini della glappa di liso del listolante cinese, per non essere scortesi. Alla fine della terza sospirata volta, si porge indietro la tazzina muovendola con le dita per dire basta-bene-grazie-era buonissimo-ma proprio non me ne va più. Questo gesto sarà molto apprezzato insieme a una serie di altre cose che mi sono venute in mente e che per brevità elenco qui sotto.


Cose che sarebbe bene fare-non fare per evitare la figura da pirla.

  • Mangiate con la mano destra, dimenticatevi la sinistra o meglio mettetevela tra le gambe.
  • Prima di mangiare lavatevi le mani (strana questa vero?) e visto che poi prenderete il cibo da un piatto comune sarebbe meglio non cercar pepite nel naso durante il tratto lavamani-sala da pranzo.
  • Dopo esservi tolti le scarpe (in casa si sta scalzi) non andate fieri di mostrare il calzino col ditone che occhieggia, meglio toglierli i calzini e se i piedi sono impresentabili sedetevici sopra.
  • Evitate di prendere una manciata di riso, perché la polpettina che ne dovrete fare insieme al pollo o al montone o alla capra nei giorni di festa, risulterà troppo grande, si sfalderà lordandovi la camicetta nuova. Osservate come fanno loro e comunque anche loro sembrano grufolare un sacco quando magnano così.
  • Mangerete o vi faranno mangiare tantissimo e alla fine arriverà il dolce tradizionale, paragonabile per popolarità al waferone di San Marino, chiamato halwa, una cosa gelatinosa color caramello dimenticato sul fuoco, aromatizzata, tra le altre spezie, con cardamomo (ancora...), zafferano e rosewater. Lasciate posto per questa sciccheria.
  • Non si chiedono alcolici, neppure quelli moderatamente alcolici anche se vi sembrerà di non poterne fare a meno, soprattutto chi in genere, a casa sua, schifa qualsiasi cosa che abbia più gradi del brachetto. In compenso ci sarà sempre una bottiglia di Pepsi da 2.5 litri e un'altra di Mountain Dew che è una specie di sprite adatta per le gare di rutto libero.
  • Un black tea con zucchero costa 100 baisa (cioè 0,1 rial), un chai (tea with milk) costa 150 baisa. E' sconsigliabile pagare 1 rial un bicchiere di the.
  • Si tratta al suq, si mercanteggia con gli artigiani ma non lo si fa al ristorante. Però si controlla il conto.
  • Per strada non fissate né indicate, soprattutto le donne e ricordatevi che chiedere il permesso di fare una foto non vuol dire ok ti appoggio la macchina sulla faccia.
  • Se siete donne abituatevi a essere ignorate nei momenti ufficiali di saluto e non date la mano soprattutto per prime (quindi non datela proprio che tanto non ve la daranno). Se siete uomini parlate con l'uomo come fosse solo, tanto la donna starà un paio di passi indietro. Potrete tranquillamente guardarle il culo quando se ne andrà.
  • Abituatevi a comprendere un inglese un po' indiano dove bibol sta per people e blisz sta per please, ma non fatevi ingannare, lo parlano molto meglio di voi (di me di sicuro).
  • Se vi suonano per strada e siete a piedi spostatevi o finirete sotto una macchina.
  • La moneta è il rial omanita siglato OMR che a seconda del vento vale circa il doppio dell'euro. Spendere circa 5 OMR per la cena è sensato, spenderne 2 per fare mezzo chilometro in taxi multiplo lo è un po' meno.
  • Se lavorate con un gruppo di pakistani non è consigliabile inserire all'interno un bengalese: lo ignoreranno. Se lavorate con i bengalesi non è consigliabile inserire all'interno un pakistano: lo ignoreranno e poi si meneranno.
  • Se è in corso un litigio tra due uomini non vi mettete in mezzo, diventereste voi l'oggetto delle mazzate. Se un uomo sgrida pubblicamente una donna non vi mettete in mezzo altrimenti sarà la donna a darvi mazzate.
Se avete trovato utile questa miniguida auguri, siete proprio pronti per il vostro viaggio.

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