Sunday, February 10, 2013

Si sta come d'autunno...

sugli alberi le foglie. Oppure Morte nel Pomeriggio. O altro titolo triste/lugubre. Giovedi a ora di pranzo, tornando a casa, noto due inglesi (per comodita' tutti i personaggi di questa vicenda sono "britannici" anche se potrebbero benissimo essere cittadini di altro paese di lingua inglese). Sostano con aria preoccupata parlottando a bassa voce nel corridoio del palazzo, appoggiati al muro accanto alla porta del mio vicino. Entro nel mio appartamento ma, rapidamente, il brusio nel corridoio cresce. Si aggiungono voci e accenti. Riconosco un paio di indiani, l'onnipresente omanita che s'impiccia, altri inglesi. Lotto con la curiosita'. Praticamente mi incateno sul divano ripetendomi che non sono fatti miei. Nell'esatto momento in cui cedo e incollo l'occhio allo spioncino, mi passa davanti una divisa marrone. La polizia. 

"This is the straw that broke the camel's back" - perche' la goccia che fa traboccare il vaso un po' ha scocciato ed e' tempo di adottare nuove frasi fatte.

Se la polizia occupa il corridoio fuori dalla mia porta tenendo a bada una folla che ormai include 3 o 4 inglesi, 3 omaniti in turbante, gli indianetti della manutenzione e chissa' chi altro, io DEVO uscire a vedere. Raccatto chiavi e portafogli per dare una vaga aria di legittimita' alla mia sortita e mi avvio, passando in mezzo al gruppo che si e' disposto a semicerchio intorno alla porta - aperta - del vicino. Seguo un poliziotto verso l'ascensore e, appena la porta si chiude e siamo soli, lo interrogo sulla vicenda (so che, in teoria, dovrebbe essere il contrario). 

"What Happened?" 

"Somebody dead".

Silenzio.

Come si dica "Ritenete sia deceduto per cause naturali?" al corso base di arabo non te lo insegnano. L'inglese del rappresentante delle forze dell'ordine e' quello che e' quindi opto per un basico "Was he sick?". "Yes" e' la risposta. Ci separiamo e passeggio 5 minuti a vuoto nel parcheggio. Rientro. Sono ancora tutti nel corridoio. Parlano. Telefonano complusivamente. Origlio. Raccolgo pezzi di informazione. Mi intristisco. Cerco di visualizzare la faccia del vicino con cui non ho mai parlato al di la' del solito "Hellohowareyou?" che da queste parti e' una parola sola. Non lo ricordo se non molto vagamente, uno dei tanti inglesi attempati con la camicia a maniche corte.

Alla fine del pomeriggio so che questo signore non si e' presentato al lavoro il martedi mattina. Dev'essere morto lunedi notte e fino al giovedi nessuno se n'e' curato. Inizio a chiedermi quanto ci metterebbero a scoprire il mio cadavere se morissi improvvisamente, da sola nel mio appartamento e chi sarebbe a dare l'allarme. Nel corso del weekend, questo diventa il principale argomento di conversazione di gruppo funestando un apericena a base di porco importato dal Mondo Vero.

Ci si rassicura a vicenda. "Se non rispondi a un SMS entro 6 ore mi preoccupo ma se e' fine settimana no che magari sei in campeggio e non c'e' campo". "Domattina ti scrivo per vedere se sei vivo". "Nel mio ufficio non sanno nemmeno dove abito, forse e' il caso di dirglielo". "Il momento peggiore e' il mercoledi sera, fino al sabato non se ne accorge nessuno".

Sono brutte cose. 

2 comments:

gramigna said...

cerca di non tenere l'aria condizionata troppo alta così se muori la puzza attira i vicini.

AZ said...

Tu ci scherzi ma l'aria condizionata e' stata uno degli elementi ricorrenti nella conversazione...