Sto trascurando il blog. Non ho tempo. Ho abbandonato per qualche settimana la mia vita decadente negli hotel a 5 stelle per darmi ad attività più "dinamiche". Dal mio ritorno dalla breve vacanza veronese mi sono data alle immersioni. Su FB trovate la mia prima foto subacquea. Bello , bello.
A seguire, corso teorico di guida su sabbia con un inquietante figuro dal nome russo che lavora per la maggiore società petrolifera locale. Giovedì e venerdì con un equipaggio raccogliticcio (io, Chiara, l'Ingegnerino e forse Simon) e un equipaggiamento tutt'altro che professionale, affronteremo la PRATICA. Tanto per cominciare, passeremo due giorni ad attraversare le Wahiba Sands da est a ovest. Una roba semplice... (vedi foto). Tempo previsto dal sergente del KGB: 7 ore di guida su dune il primo giorno. Il secondo non so bene. A seguire campeggio (e qui non ci fregano, si campeggia con stile: barbecue , Prosecco di Valdobbiadene e Nero D'Avola gentilmente fornito dall'Ingegnerino, ultimo arrivo italico in Oman).
Abbiamo quasi tutto: kit del pronto soccorso, attrezzatura per rattoppare gomme forate, torce, tende, sedie, materassi, posate, guanti da giardino per scavare nella sabbia rovente se (quando?) ci incastreremo tra le dune, Pringles e Ritz per i momenti di sconforto, thermos per il caffè, acqua, acqua e ancora acqua. Ci sono ancora 40 gradi e la disidratazione è in agguato... Mancano la pala (sempre per scavare, non si parla d'altro in questa gita) e cinghie per farci trainare (indovinate quando? esatto: quando ci insabbiamo).
Tra le notizie più allarmanti apprese al corso di teoria (e sorvolo sulla dozzina di modi in cui potremmo morire questo weekend, tutti descritti con una certa dovizia di particolari), segnalo l'atteggiamento sempre più ostile dei beduini. Costoro paiono non avere simpatia per questi grupponi di bianchi in 4x4 che scorazzano nel deserto spaventandogli i cammelli. Come dargli torto? Per non farli scappare, ai cammelli vengono legate le zampe anteriori e, se in preda al panico iniziano a correre, si spezzano le zampe.
Per stare tutti più sereni, il governo omanita ha istituito un Numero Verde da chiamare per segnalare la presenza di beduini aggressivi. NON STO SCHERZANDO.
Tra me e me già fantastico di una battaglia campale su e giù per le dune tra beduini impazziti e petrolieri inglesi che si affrontano a colpi di pale e crick mentre io, nella mia stilosa tenuta beige da deserto, corro verso la più alta delle dune circostanti a chiamare il Numero Verde.
E' da ieri che non penso ad altro. Una scena tipo Lawrence d'Arabia dei poveri.
Nel pochissimo tempo libero procedono le complesse negoziazioni per l'acquisto della barca.
Che altro? Cene, feste da ballo, spettacoli teatrali e altre varie amenità riempiono tutto il prossimo mese. Resta il fatto che se non mi vedete online sabato, potete iniziare a preoccuparvi. Alla lezione di GPS non sono stata attentissima. Cazzeggiando con il Sismologo Argentino (colui che mi ha trascinata in questa follia) ci siamo convinti di aver configurato il suo GPS in modo impeccabile ma chissà...un conto è capire dove siamo mentre chiacchieriamo allegramente in centro a Muscat, ma uscire dal deserto è una roba diversa...
2 comments:
Hey bella,
quelle dune li le ho fatte con la Daihatsu Terios!
Non c'e' mica bisogno dell'Hummer.
E ho anche disinsabbiato il bedu che ci faceva da guida con Land Cruiser. Orgogliosissssssimo della mia Terios.
Divertiti
Aldo
Hehe!
Dipende tutto da chi guida...ho maturato la convinzione che i beduini in Landcruiser siamo grandemente sopravvalutati :-)
Grande Aldo!
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